mercoledì 20 luglio 2016

Raduni dei poeti.

Lodevolissimi le iniziative e l'impegno ivi profuso dai promotori.
La mia età cronologica mi impedisce sempre di presenziare, ma faccio ogni volta i migliori auguri di partecipazione e successo.
A margine vorrei però esporre una mia valutazione.
Potrebb'essere che questi raduni siano gratificanti per certi aspetti, meno per altri.
Parlando esclusivamenbte per me, penso che essi tendano ad instaurare lodevoli rapporti di conoscenza ma limitativi successivamente dell'obiettività di giudizio.
Come sarebbe mai possibile esprimersi oggettivamente su una proposta poetica del nuovo/vecchio Amico dopo che si è stretto con lui un piacevole rapporto di intesa letteraria e personale?
Personalmente mi sentirei imbarazzato a dover rimarcare eventuali deficienze in testi da lui pubblicati.
Vengo or ora dall'aver incassato l'epiteto di pig da un Autore insoddisfatto del mio commento.
Comunque preferisco l'insulto al rimprovero morale di non aver avuto il coraggio di dire la verità.
Siddharta
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OPINIONI A CONFRONTO:
A - Della opportunità o meno dei raduni di questo genere, molto si è detto e poco ci sarebbe da aggiungere.
Ho conosciuto personalmente in varie occasioni alcuni personaggi della variegata cerchia del CdP e non me sono mai pentito. Anzi!
Il commento dopo diventa ancora più difficile. Per questo io consiglio di non fossilizzarsi su un sito, meglio non affezionarsi troppo, preferibile cambiare aria dopo un po’ di tempo. Si fanno nuovi incontri e i giudizi che si ricevono all’inizio, quando ancora sei uno sconosciuto, anche se pochi, sono i più sinceri e i più validi. Poi con le amicizie tutto si guasta e allora meglio cambiare aria. Ma in questo ambiente le amicizie si fanno e si rompono nello spazio di un frame. Basta una parola sbagliata e finisci sull’elenco dei cattivi e se c’era amicizia e conoscenza diretta ancora peggio, sei cattivo e stronzo due volte.
Per carità, meglio soprassedere, è un argomento troppo scottante. Talvolta mi viene da pensare che le poesie e i racconti siano soltanto un pretesto, mentre il vero gioco, la vera goduria stia nel rivestire i panni del censore e del critico.
Persone di indubbia cultura, ma prive della sensibilità necessaria per mettere insieme due versi decenti, pare che ci godano un modo a far girare le palle agli sprovveduti aspiranti poeti, che invece di fare spallucce, prendono la faccenda troppo sul serio.
In ogni caso i più pericolosi sono quelli che dicono: “le critiche sono utili e indispensabili per crescere”. Ebbene questi soggetti sono i più pericolosi, da tenere alla larga.
B - Gli incontri sono sempre ambientati in un clima di allegro ritrovamento fra amici che pare si siano lasciati il giorno prima.
Certo, quando ci si conosce personalmente poi chi commenta lo fa con delicatezza, senza giudizi urticanti, ma non è detto che uno debba astenersi dalla critica, si va certo alla ricerca delle sottigliezze che possano far risaltare quello che di positivo l'opera presenta... ma non è così che deve rivelarsi una critica costruttiva? o bisogna affossare sempre e comunque solo: per partito preso; perché si hanno altri gusti; per far vedere quanto si è superiori; tanto per prevalere come persona del "no"?
C - E' inutile insistere: quando si è stretta un'amicizia, tanto più se non è solo virtuale, è quasi impossibile essere imparziali.
Lo dico a ragion veduta.
Talora sono costretto ad evitare di commentare per non dire la verità.
E questo non depone a favore del successo letterario.
Mi fanno pena certi < mi piace > per evitare il conflitto.
Quando poi mi avvalgo dei messaggi privati per tentare di raddrizzare certe proposte impossibili, sento tutta l'acidità o la resistenza degli Autori.
No, l'amicizia danneggia l'obiettività di giudizio
D - Non è facile mettere insieme galline che razzolano nello stesso cortile. È molto difficile mantenere l'amicizia virtuale, figuriamoci quando è reale! Può succedere, ma è un'altra cosa. Scrivere poesie, si fa per dire, o racconti deve essere un divertimento tutto nostro e se poi piace, meglio, ma non deve essere argomento di tenzone. Anzi.
E - Ho visto amicizie consolidate nel tempo andare in frantumi per un commento storto.
A mio avviso facebook non è la sede ideale per giudicare e criticare una poesia. Un mi piace o il silenzio è già molto. Sembra di essere alla fiera dei obei obei e una critica severa viene amplificata e presa come una dichiarazione di guerra, un’offesa personale.
Non vedo in giro nessun capace di accettare critiche serenamente. Nessuno vuol far tesoro delle critiche per crescere, tutti si sentono già arrivati. E chi dice il contrario mente sapendo di mentire oppure è un bischero.

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