Che importa?
Il vero Poeta prorompe da un'intera raccolta oppure anche da un solo verso.
Maurizio ormai non ha bisogno di presentazioni.
Non avrebbe bisogno neppure di commenti, perchè la sua poetica si commenta da sola, al solo leggerla.
Forse sono stato un fortunato ad incontrarlo letterariamente fin dagli esordi.
Qualche
lirica qua e là, poi una raccolta ( < Buttiamola in poesia >,
Montedit editore ), poi l'incursione anche nella prosa.
Devo confessare che il primo impatto è stato tremendo.
Un cultore fanatico del classico a tu per tu con un contemporaneo senza forme e senza metrica.
Ohibò, un confronto all'ultimo sangue...
Poi, poco alla volta, la metabolizzazione e l'interiorizzazione.
Maurizio
senza schemi strutturali, talora semanticamente irridente,
sintatticamente decostruito, ma con tanta tanta affinità di pensiero.
La vita come tragedia, bugiarda, irriconoscente, disperante.
Dopo le prime promesse, traditrice dei suoi stessi figli.
Fino all'annientamento annunciato.
Un leitmotiv quello del nostro Autore, ossessionante.
Ma per non morire dentro del tutto, ecco la ciambella di salvataggio dell'ironia, della satira persino.
Perchè dar ragione alla tirannia dell'esistenza cieca e bara?
La si demonizza allora con la sottigliezza del sarcasmo, recuperando un certo vantaggio.
Fino a sentirsi in qualche modo rinfrancati, pur avvolti dalla penosa sensazione di esiti senza sbocchi.
Bravissimo.
Siddharta
POESIE di Maurizio:
Com'era
Saltarelli difettati
EPITTETO:
Silloge sì, silloge no.
Il vero Poeta prorompe da un'intera raccolta oppure anche da un solo verso.
Maurizio ormai non ha bisogno di presentazioni.
Non avrebbe bisogno neppure di commenti, perchè la sua poetica si commenta da sola, al solo leggerla.
Forse sono stato un fortunato ad incontrarlo letterariamente fin dagli esordi.
Qualche lirica qua e là, poi una raccolta ( < Buttiamola in poesia >, Montedit editore ), poi l'incursione anche nella prosa.
Devo confessare che il primo impatto è stato tremendo.
Un cultore fanatico del classico a tu per tu con un contemporaneo senza forme e senza metrica.
Ohibò, un confronto all'ultimo sangue...
Poi, poco alla volta, la metabolizzazione e l'interiorizzazione.
Maurizio senza schemi strutturali, talora semanticamente irridente, sintatticamente decostruito, ma con tanta tanta affinità di pensiero.
La vita come tragedia, bugiarda, irriconoscente, disperante.
Dopo le prime promesse, traditrice dei suoi stessi figli.
Fino all'annientamento annunciato.
Un leitmotiv quello del nostro Autore, ossessionante.
Ma per non morire dentro del tutto, ecco la ciambella di salvataggio dell'ironia, della satira persino.
Perchè dar ragione alla tirannia dell'esistenza cieca e bara?
La si demonizza allora con la sottigliezza del sarcasmo, recuperando un certo vantaggio.
Fino a sentirsi in qualche modo rinfrancati, pur avvolti dalla penosa sensazione di esiti senza sbocchi.
Bravissimo.
Siddharta