LONTANA VISIONE
di Teresa Frasca
In ginocchio,
col mio spirito
ai Tuoi piedi,
le braccia
verso Te alzerò e,
con tutto
il mio ardente amore,
piangendo di gioia,
il Nome Tuo soave,
invocherò.
di Teresa Frasca
In ginocchio,
col mio spirito
ai Tuoi piedi,
le braccia
verso Te alzerò e,
con tutto
il mio ardente amore,
piangendo di gioia,
il Nome Tuo soave,
invocherò.
S’illuminerà lo sguardo Tuo
ed un ampio sorriso
sulle Tue labbra sante,
sfolgorerà.
Lentamente,
con tutta la Tua
regale Maestà,
su me, piccola creatura,
Ti chinerai e, sollevandomi,
al Tuo Cuore
mi stringerai.
Le mie braccia piccine,
il collo Ti cingeranno
e di baci d’amore e
gratitudine ricolmi,
il Tuo Volto,
sì lungamente ricercato,
ricoprirò, mentre,
il cuore saturo
d’incontenibile gioia, impazzirà.
Non rimarrà soverchiata,
l’anima mia
rifatta bambina, ma,
dolcemente cullata, si assopirà,
per la potenza del miracolo
dell’eterno Tuo Amore, per me.
***************************
EPITTETO:
Qui siamo di fronte non ad una poesia, ma ad un atto di fede della più dell'acqua.
Una visione d'insieme a simiglianza dei mistici d'ogni credo e latitudine.
Talmente assoluti costoro da affrontare impavidi anche il martirio.
Naturalmente da agnostico secolarizzato non posso non richiamarmi alla scienza biologica che vi vede un'alterazione neuronale del cervello prefrontale, ove si giocherebbe tutto il trascendente.
Di mio aggiungo che di quello che davvero ne conosciamo non sono altro che ombre cinesi.
Capita poi, come in questo caso, che l'immaginario venga in soccorso dell'operatore spirituale a sua tranquillità, donandogli una parvenza di significato reale sotto forma di sacro e religioso.
Come ho già detto altrove, provo una sorte di ammirazione e invidia a cotanta convinzione a fronte della mia perenne incredulità e insoddisfazione interiore.
Molto brava, Siddharta.
ed un ampio sorriso
sulle Tue labbra sante,
sfolgorerà.
Lentamente,
con tutta la Tua
regale Maestà,
su me, piccola creatura,
Ti chinerai e, sollevandomi,
al Tuo Cuore
mi stringerai.
Le mie braccia piccine,
il collo Ti cingeranno
e di baci d’amore e
gratitudine ricolmi,
il Tuo Volto,
sì lungamente ricercato,
ricoprirò, mentre,
il cuore saturo
d’incontenibile gioia, impazzirà.
Non rimarrà soverchiata,
l’anima mia
rifatta bambina, ma,
dolcemente cullata, si assopirà,
per la potenza del miracolo
dell’eterno Tuo Amore, per me.
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EPITTETO:
Qui siamo di fronte non ad una poesia, ma ad un atto di fede della più dell'acqua.
Una visione d'insieme a simiglianza dei mistici d'ogni credo e latitudine.
Talmente assoluti costoro da affrontare impavidi anche il martirio.
Naturalmente da agnostico secolarizzato non posso non richiamarmi alla scienza biologica che vi vede un'alterazione neuronale del cervello prefrontale, ove si giocherebbe tutto il trascendente.
Di mio aggiungo che di quello che davvero ne conosciamo non sono altro che ombre cinesi.
Capita poi, come in questo caso, che l'immaginario venga in soccorso dell'operatore spirituale a sua tranquillità, donandogli una parvenza di significato reale sotto forma di sacro e religioso.
Come ho già detto altrove, provo una sorte di ammirazione e invidia a cotanta convinzione a fronte della mia perenne incredulità e insoddisfazione interiore.
Molto brava, Siddharta.
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