Coi piedi nudi, doloranti
di Bruno Amore
Coi piedi doloranti
scendo a prudenti passi
nei ricordi lontani ricorrenti
per cercare in reconditi anfratti
segni di quello che m'ha portato qui.
Temo di saperlo ma lo nego
non lo riconosco non so quale pigliare
perché tante sono le grinze
che l'anima m'increspano
e non tutte si lasciano lisciare.
Ho paura di quel che potrei trovare
questa è in fondo la storia
sapere se fu o non fu virtuoso
quando, perché e a quale bivio
presi questo sentiero irto tortuoso
e al chiaro di quale lume sparuto
ché son ferito ai piedi dai suoi sassi
trovandomi scontento del vissuto.
di Bruno Amore
Coi piedi doloranti
scendo a prudenti passi
nei ricordi lontani ricorrenti
per cercare in reconditi anfratti
segni di quello che m'ha portato qui.
Temo di saperlo ma lo nego
non lo riconosco non so quale pigliare
perché tante sono le grinze
che l'anima m'increspano
e non tutte si lasciano lisciare.
Ho paura di quel che potrei trovare
questa è in fondo la storia
sapere se fu o non fu virtuoso
quando, perché e a quale bivio
presi questo sentiero irto tortuoso
e al chiaro di quale lume sparuto
ché son ferito ai piedi dai suoi sassi
trovandomi scontento del vissuto.
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Epitteto:
Forma, sintassi, interpunzione da rivedere.
Ma il contenuto è chiaro.
Non potremo mai sapere le ragioni delle nostre scelte, se casuali o per libero arbitrio.
Il fatto si è che a mio sommesso parere siamo semplicemente oggetto di determinismo, in quanto il nostro destino è già prestabilito.
Ma al fondo della questione, penso che nessuno sia contento del proprio sentiero: anzi i più fortunati saranno alla fine i più disperati, quando chiamati a rendere l'ultimo respiro.
Ed ora parlo per me, che pure una certa buona sorte mi ha arriso: la chiamata finale porrà fine a tutte le incertezze e domande parassite che m'hanno torturato per la vita intera.
Finalmente sereno e di certo beato.
Proposta questa dalla lettura barbosa per i giovani e meditativa per i vecchi...
Barabba.
Epitteto:
Forma, sintassi, interpunzione da rivedere.
Ma il contenuto è chiaro.
Non potremo mai sapere le ragioni delle nostre scelte, se casuali o per libero arbitrio.
Il fatto si è che a mio sommesso parere siamo semplicemente oggetto di determinismo, in quanto il nostro destino è già prestabilito.
Ma al fondo della questione, penso che nessuno sia contento del proprio sentiero: anzi i più fortunati saranno alla fine i più disperati, quando chiamati a rendere l'ultimo respiro.
Ed ora parlo per me, che pure una certa buona sorte mi ha arriso: la chiamata finale porrà fine a tutte le incertezze e domande parassite che m'hanno torturato per la vita intera.
Finalmente sereno e di certo beato.
Proposta questa dalla lettura barbosa per i giovani e meditativa per i vecchi...
Barabba.
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