domenica 1 gennaio 2017

SENZA TITOLO
di Herry Frux

C'è una buca sul terreno, devo stare attenta.
A volte non guardo
Non ci faccio caso
Non voglio guardare, di proposito
Perché li vedo lì che mi aspettano
Sanno che passo di qui tutti i giorni, loro mi vedono e io li guardo
Ci scambiamo un sorriso senza dirci nulla
e ognuno di noi poi torna nel suo mondo
Loro nel loro angolo
ed io nel mio
E domani un altro sorriso senza pretese, ci basta così poco....
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Epitteto:
Ci sono luoghi deputati dove ogni giorno ci si incontra: noi individualmente e loro in massa indistinta.
Quasi un rito.
Un'occhiata reciproca distratta e frettolosa, poi ognuno di nuovo immerso nella solitudine dei propri pensieri.
Così si consumano i giorni, in un'atmosfera vieppiù grigia e monotona, salvo quando taluno non si presenta all'abbrivio: sarà malato, sarà partito, forse morto?
L'assembramento poi come d'incanto si dissolve, ciascuno per la sua strada, l'angolino, in silenzio.
Le istantanee di Herry Frux coinvolgono per realismo e nel contempo tocco irreale.
Come il verso iniziale che spicca isolato dal contesto, quasi introduzione slegata alla vicenda ( < C'è una buca sul terreno, devo stare attenta > ), ma propedeutica ad un camminare frettoloso per prendere in tempo...
il treno alla stazione centrale!
Bravissima, anche stavolta.
Siddharta

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