lunedì 16 gennaio 2017


PENSIERI CINICI QUOTIDIANI.
( tratti dal blog < A casa di Frame > )

A) – La cabala.
La mistica medievale, mutuando dall’ebraismo, affidava la spiegazione della teologia anche per mezzo di lettere, numeri, figure o sogni.
In particolare analizzando la grammatica elementare ( lettere, sillabe, frasi, aggettivi, sostantivi, verbi, ecc.) cercò ragioni confermative dei fatti terreni e metafisici.
Nel nome di Gesù intravvidero la soluzione di vari misteri che lo riguardavano.
Ad esempio il fatto che in latino il nome Jesus potesse declinarsi solo nei tre casi del nominativo ( Jesus ), accusativo ( Jesum ) e ablativo ( Jesu ) fece gridare al perché della Trinità!
Inoltre le relative desinenze < s >, < m > e < u > deposero a favore che egli fosse il ( s )ommo, il ( m )edio e l’ (u )ltimo.
I fanatici della cabala divisero poi il nome Jesus in due sillabe ( je/us ), spezzando in due la < s > del mezzo attraversandola con la barra di cesura.
Ebbene siccome tale consonante così spezzata diventa il < syn > degli ebrei e < syn > in inglese significa < peccato >,
ne dedussero il Gesù che spezza ed elimina il peccato…
B) – Intellettuali dell’oggi.
Fanno persino tenerezza se non fosse per la sfrontatezza.
Dicono con ingenuità soave: mi è passata per lo capo un’ideuzza, tosto l’ho buttata in versi e senza neanche rileggerla l’ho subito pubblicata.
Non rendendosi conto dell’affronto al lettore considerato come pattumiera di schifezze all’impronta.
E pretendono pure una critica premiante a pena di togliergli financo il saluto…
C) - Divagazioni.
Riprendendo dal filosofo e docente Salvatore Natoli ( Google/You Tube ):
1 – Oggi internet assicura una conoscenza democraticamente estesa a tutti.
Ma l’accesso a questo tipo di sapere esige una particolare diligenza selettiva.
Per evitare un’indigestione perniciosa di informazione.
Perché la genericità impedisce l’approfondimento del pensiero.
Al pari dei libri, la cui valenza non è per quantità ma per qualità.
2 – Mai come oggi la culinaria d’immagine e di lettura ha avuto tanto successo.
Siamo tampinati a tutte l’ore del giorno da programmi televisivi che gareggiano in cuochi, manicaretti, prove gastronomiche, ecc.
Addirittura nel recente passato un manuale di ricette era balzato per settimane nell’hit-parade delle vendite librarie.
Il motivo è semplice, dice il professore.
L’attivismo sfrenato ci costringe a mangiare in fretta e male, magari piatti pronti resi invitanti dalla pubblicità.
Facendoci sognare di gustare del buon cibo solo per rappresentazione o racconto…
SIDDHARTA

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