lunedì 9 gennaio 2017

Perchè?
di Sara Pellegrino

E ora che la nebbia copre
gli ultimi frammenti di noi
raccontami del tormento
che ti deride, che grida
i tuoi pensieri arresi nella notte.
Siamo scintille perse
fra desideri e paure
come fantasmi camminiamo
l'eterna domanda.
Perchè?
Se la bellezza non basta alla fatica
riposati sui miei silenzi perchè
se c'è un posto sicuro al mondo
è il tuo viso che riflette il mio orizzonte.
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Epitteto:
Una profonda riflessione su uno dei tanti perchè della vita.
Con in questo caso non una risposta, ma l'offerta di un rifugio a porto almeno temporaneo.
E' il solito dramma di due vite che non s'incontrano per destino. Ciononostante il passato tesse ancora la sua tela quasi a voler rimarginare il rapporto strappato.
Certamente il tentativo non avrà successo, ma almeno il sogno di un momento varrà a lenire il tormento dell'anima.
La poetica di Sara affonda in un lessico sempre sfiorato, leggero, evanescente.
Quasi a timore che il completo disvelamento possa smagliare la delicatezza del sentimento.
Un tipo di lirica graditissima ai voli onirici di temperamenti delicati e illusori.
Difficile invece per me dai piedi pesantemente affondati nella realtà, per niente aduso ai deliqui interiori.
Ma sempre in grado di apprezzare il canto letterario alla Gaspara Stampa.
Bravissima, Siddharta.

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