di natacarla
Vedi,
ci sono galassie che non puoi esplorare.
Così vicine da poterle scuotere con le mani,
ma raggiungibili con viaggi senza ritorno.
Sono dolori sospesi
lasciati a ruotare nel vuoto
pronti a vibrare su sequenze di note,
a collassare al battesimo di un nome.
E non potremmo più chiamarli nulla
e tutto tornerebbe a tormentarci
nelle rade ore della nostra quiete.
Ci sono galassie che non puoi esplorare.
*********************************
Epitteto:
Cento miliardi di stelle nella galassia.
Cento miliardi di galassie nell'Universo.
Cento miliardi di neuroni nel cervello...
Così dicono gli scienziati del ramo.
Natacarla gioca coi grandi numeri.
E non poteva fare altrimenti volendo misurarsi coi fondamentali delle vita.
Dolori, ricordi, il silenzio.
Lei non specifica, coglie solo l'essenza di emozioni interiori , vaghezze di un passato, stupore di un presente gridato in sordina.
Con uno sguardo al futuro, nella certezza che certe < galassie > non potranno mai essere essere esplorate.
Naturalmente ogni pensiero del Poeta parla a se stesso , ma nel contempo anche a noi tutti.
Per quanto mi riguarda, ometto di indagare sul prossimo,
quando io stesso ho fallito nel mio specifico.
Pertanto leggo e resto sospeso nelle conclusioni, accodandomi a quanti vorranno dire di buono sul testo postato.
Diofanto.
lasciati a ruotare nel vuoto
pronti a vibrare su sequenze di note,
a collassare al battesimo di un nome.
E non potremmo più chiamarli nulla
e tutto tornerebbe a tormentarci
nelle rade ore della nostra quiete.
Ci sono galassie che non puoi esplorare.
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Epitteto:
Cento miliardi di stelle nella galassia.
Cento miliardi di galassie nell'Universo.
Cento miliardi di neuroni nel cervello...
Così dicono gli scienziati del ramo.
Natacarla gioca coi grandi numeri.
E non poteva fare altrimenti volendo misurarsi coi fondamentali delle vita.
Dolori, ricordi, il silenzio.
Lei non specifica, coglie solo l'essenza di emozioni interiori , vaghezze di un passato, stupore di un presente gridato in sordina.
Con uno sguardo al futuro, nella certezza che certe < galassie > non potranno mai essere essere esplorate.
Naturalmente ogni pensiero del Poeta parla a se stesso , ma nel contempo anche a noi tutti.
Per quanto mi riguarda, ometto di indagare sul prossimo,
quando io stesso ho fallito nel mio specifico.
Pertanto leggo e resto sospeso nelle conclusioni, accodandomi a quanti vorranno dire di buono sul testo postato.
Diofanto.
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