***di Maria Elena MINCIULLO***
***
La poesia vive dentro
c'è sempre stata e mai andrà via
è in uno sguardo/in un'emozione/in un sogno
una sensazione diventa parola
e si espande l' armonia.
Cammini per le strade della vita
e lei è con te
sembra silenzio e sospiro
ed è grido che prima o poi esce
lei ti lascia senza respiro
come un singhiozzo di felicità.
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EPITTETO:
La poesia che canta se stessa.
Non si sa bene dove nasca e dove alberghi, ma è una dote personale che c'è o non c'è.
Vedi un pittore tracciare linee sicure ed essenziali, ed eccoti un quadro di pregio.
Così il poeta, perchè poeti si nasce.
Naturalmente la gestazione di un testo decente richiede tempo, cresce nella mente, s'arricchisce di suoni, immagini, emozioni fin quando trova stesura soddisfacente per mostrarsi agli occhi del mondo.
Là dove nulla c'era, ora esiste una nuova creatura, vezzeggiata e coccolata.
Che importanza ha che sia condivisa?
Poco o punto.
La stranezza è data dal fatto che una volta sedimentata nel tempo ( ma oggi chi lo fa più? ) , l'opera resta incastonata per sempre o si sottopone volentieri al restyling d'aggiornamento.
Una parola qua, una virgola là, il ritocchino non guasta.
Segno che tutto scorre: gusti, esperienze, punti di vista, ecc.
Numerosi Autori nelle nuove edizioni provvedono a modificare i testi, e forse egual sorte per questo in lettura.
Comunque si dice che il Poeta sia posseduto dal dio.
Tuttavia quando quest'ultimo esagera ad insufflare la questione si fa grave.
Aumenta il superego letterario che non arretra davanti alla sovraesposizione mediatica che impoverisce la qualità.
Bisogna allora stare attenti: quando l'esibizionismo diventa esagerato, vuol dire che si sta scivolando nelle nebbie del super-io ed allora ben si giutifica l'intervento dello strizzacervelli.
Moderata/mente, Ciro il Grande.
EPITTETO:
La poesia che canta se stessa.
Non si sa bene dove nasca e dove alberghi, ma è una dote personale che c'è o non c'è.
Vedi un pittore tracciare linee sicure ed essenziali, ed eccoti un quadro di pregio.
Così il poeta, perchè poeti si nasce.
Naturalmente la gestazione di un testo decente richiede tempo, cresce nella mente, s'arricchisce di suoni, immagini, emozioni fin quando trova stesura soddisfacente per mostrarsi agli occhi del mondo.
Là dove nulla c'era, ora esiste una nuova creatura, vezzeggiata e coccolata.
Che importanza ha che sia condivisa?
Poco o punto.
La stranezza è data dal fatto che una volta sedimentata nel tempo ( ma oggi chi lo fa più? ) , l'opera resta incastonata per sempre o si sottopone volentieri al restyling d'aggiornamento.
Una parola qua, una virgola là, il ritocchino non guasta.
Segno che tutto scorre: gusti, esperienze, punti di vista, ecc.
Numerosi Autori nelle nuove edizioni provvedono a modificare i testi, e forse egual sorte per questo in lettura.
Comunque si dice che il Poeta sia posseduto dal dio.
Tuttavia quando quest'ultimo esagera ad insufflare la questione si fa grave.
Aumenta il superego letterario che non arretra davanti alla sovraesposizione mediatica che impoverisce la qualità.
Bisogna allora stare attenti: quando l'esibizionismo diventa esagerato, vuol dire che si sta scivolando nelle nebbie del super-io ed allora ben si giutifica l'intervento dello strizzacervelli.
Moderata/mente, Ciro il Grande.
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