L'isola incantata
di Gianna Curtò
Sono figlia di un’isola incantata
ricca di miti e di leggende.
Sono cresciuta con l’odore del mare
ed il profumo delle ginestre.
di Gianna Curtò
Sono figlia di un’isola incantata
ricca di miti e di leggende.
Sono cresciuta con l’odore del mare
ed il profumo delle ginestre.
Come la mia terra
sono stata amata ,
occupata,
dominata, umiliata .
Poche parole, molti silenzi,
non per omertà
ma per tranquillità ,
non saprò mai quello che ho perso
oscurando me stessa,
sono una donna del Sud.
Ho pagato la mia tassa sul dolore,
molti sacrifici ed abnegazione,
poco tempo per l’emancipazione.
E’ tardi, la corsa è diventata passo
ma mi piacerebbe trovare il coraggio
di riprendere il viaggio
e tornare a cercare
quel sogno mai dimenticato,
quel progetto mai realizzato.
Gianna
Messina maggio 2013
sono stata amata ,
occupata,
dominata, umiliata .
Poche parole, molti silenzi,
non per omertà
ma per tranquillità ,
non saprò mai quello che ho perso
oscurando me stessa,
sono una donna del Sud.
Ho pagato la mia tassa sul dolore,
molti sacrifici ed abnegazione,
poco tempo per l’emancipazione.
E’ tardi, la corsa è diventata passo
ma mi piacerebbe trovare il coraggio
di riprendere il viaggio
e tornare a cercare
quel sogno mai dimenticato,
quel progetto mai realizzato.
Gianna
Messina maggio 2013
Epitteto Eubulide Mi sembra questo il caso di scomodare il pensiero laterale dello psicologo maltese De Bono.
Ma prima un rapido excursus su due aspetti:
1 - L'ultima volta che ho visitato la Sicilia mi aspettavo coppole e donne ritirate, secondo la peggiore letteratura e filmografia.
Seh, gioventù motorizzata, senza casco, gonne corte, modernismo.
E questo anche nei borghi storici dell'entroterra.
2 - Sulle interne cose, una ritrosia dovuta più al pudore che al timore.
Ma ovunque una signorilità d'accoglienza dimenticata al nord.
Ciò premesso, penso che più che ai tratti sociali, la nostra Autrice abbia inteso evidenziare il rendiconto della propria vita a cavallo tra il passato ed il presente.
L'ha sempre denunciato pubblicamente: anni di soddisfazione per l'addietro, anni di estrema dedizione e sacrificio familiari nel recente.
Il gravoso impegno del destino logora anche le fibre più forti: si sopporta, si sopporta, ma poi si sbotta.
Un momento di pacata ribellione, al grido < è solo questo il mio destino? >, < i miei sogni spezzati potranno un giorno riprendere il volo, realizzando quei progetti abbandonati e mai dimenticati? >.
La nostra Amica già conosce la risposta impietosa.
E la sua lirica è un grido d'impotenza, di dolore, senza speranza.
Bravissima.
BARABBA
Ma prima un rapido excursus su due aspetti:
1 - L'ultima volta che ho visitato la Sicilia mi aspettavo coppole e donne ritirate, secondo la peggiore letteratura e filmografia.
Seh, gioventù motorizzata, senza casco, gonne corte, modernismo.
E questo anche nei borghi storici dell'entroterra.
2 - Sulle interne cose, una ritrosia dovuta più al pudore che al timore.
Ma ovunque una signorilità d'accoglienza dimenticata al nord.
Ciò premesso, penso che più che ai tratti sociali, la nostra Autrice abbia inteso evidenziare il rendiconto della propria vita a cavallo tra il passato ed il presente.
L'ha sempre denunciato pubblicamente: anni di soddisfazione per l'addietro, anni di estrema dedizione e sacrificio familiari nel recente.
Il gravoso impegno del destino logora anche le fibre più forti: si sopporta, si sopporta, ma poi si sbotta.
Un momento di pacata ribellione, al grido < è solo questo il mio destino? >, < i miei sogni spezzati potranno un giorno riprendere il volo, realizzando quei progetti abbandonati e mai dimenticati? >.
La nostra Amica già conosce la risposta impietosa.
E la sua lirica è un grido d'impotenza, di dolore, senza speranza.
Bravissima.
BARABBA
Gianna Curtò Il
tuo lungo e dettagliato commento alla mia nel club dei poeti mi ha
fatto sentire orgogliosa di esserti amica.Soprattutto perché mi sono
accorta che hai diradato le visite....Hai centrato il mio
pensiero,infatti non soffro di rimpianti,solo un momento
di scoraggiamento e riflessione per come potevano essere gli ultimi
anni della mia vita.....e non sono stati----- Ho sempre asserito che per
me scrivere è come andare dallo psicanalista,mi fa sentire bene.E non
mi sembra poco.Grazie ancora e buon pomeriggio Gianna
Manrico Bacigalupi Io
non posseggo la capacità di poter commentare questa lirica come il
Maestro Epitteto..io so solamente e con certezza che il mio cuore si è
inondato di commozione nel leggere queste righe e devo solo esprimerti
il mio profondo ringraziamento per questa emozione che hai profuso
tutto intorno..Bravissima. Gianna..bravissima !
4 giugno 2013 alle ore 20:32 ·
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