sabato 11 giugno 2016

" e adesso? "
di Loretta Zoppi

Sei nato un giovedì
e splendeva il sole.
Sei stato mattiniero
e appena arrivato
mi hai guardato come a dirmi
" e adesso ?"
" Cresciamo insieme "Ti ho risposto
stringendomi a te.
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L'incontro
di Loretta Zoppi
Un paese intero si affaccia dai portoni
intatte nevi
pizzi di tempo alle finestre.
Quasi un argento la cronaca del cuore
e l’allegria fila solitaria
dove
le lunghe e lente ore del viaggio
sveleranno il libro
la pagina del suono
nell’inconsueto crepitio
di un sole tardo.
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Epitteto Eubulide:
Più bella la prima, più bella la seconda, si buccina: hic stat busillis...
Basta saltare a piè pari l'impasse.
In fin dei conti le due proposte non sono in concorrenza tra loro: per l'Autrice due parti d'amore...

A) - < e adesso? >.
Non mi ci metto nemmeno a commentare il testo, così piano e limpido concettualmente.
Come spesso mi capita, una poesia condivisa suscita in me un'ondata di ricordi, di sensazioni e di pensieri che scuotono nel profondo.
Penso che la natura sia provvida nell'assegnare emozioni differenti al maschio ed alla femmina.
Interrogandomi, leggo nello scritto lo stesso comportamento di mia moglie, ai tempi.
E se dovessi esprimere letterariamente il mio punto di vista personale, narrerei l'evento in modo diverso e distaccato, quale effettivamente l'ho vissuto all'epoca.
Sì, un fatto importante, ma terzo da me.
Forse perchè mio figlio era maschio e quindi entrava inconsciamente in competizione con me.
Forse perchè l'istinto genitoriale è diverso nell'uno e nell'altra.
Ma ancora adesso noto una profonda differenza d'approccio con lui: mia moglie sempre estasiata, io più contenuto anche nell'abbraccio.
Una cosa più virile, suvvia, più forte di me.

B) - L'incontro.
Mica sono riuscito a uscire dalle secche del testo, a parte il titolo.
Probabilmente qualche indicazione sui luoghi, i tempi, quel misterioso accenno affettivo parentale, ecc. avrebbe di certo aiutato.
So solo di un tête-à-tête tra due Poeti vistisi per la prima volta.
Mah, lasciamo stare le cose come < stanno >. E più non dimandare.
Un abbraccio fraterno, Barhabba.

* Rita Iacomino:
Due poesie a forte impatto emotivo (per me). La prima mi ricorda il batuffolo rosa che mi hanno messo in braccio appena nato, mio figlio, avevo 23 anni. Siamo cresciuti, abbiamo riso e pianto insieme e ancora oggi lo guardo con lo stesso amore di allora, anche se non è più un bambino. Nella seconda, vedo me, in questo periodo della vita. I miei momenti di malinconia mi riportano al passato e come hai detto tu con il commento alla mia poesia, questo passato è diviso da un vetro trasparente e spesso che crea una distanza irraggiungibile, ma sempre presente.Non guardo mai la bellezza, la lunghezza e tantomeno conto gli endecasillabi delle poesie, ma ti assicuro che è solo l'emozione che mi trasmettono a farmi pronunciare la parola "poesia". Anch'io ti voglio bene Loretta, anche se ci siamo incontrate solo una volta e anch'io, come te, non potrei dirti qualcosa che non penso, credo però si capisca. Un cielo pieno pieno di stelle.

***Loretta Zoppi grazie Epi grande maestro!

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