giovedì 16 giugno 2016

CLUBAUTORI HOMEPAGE PERSONALE
***di Epitteto Eubulide***
24- LA IENA
Alle terme a passar l’acque
in settembre noi s’andava,
ma alla iena mai non piacque
il minor che s’aggirava:
fin da quando quegli nacque
le sue mire disturbava.
Eravamo solo in tre,
padre, serva, oltre a me.

In presenza del padrone
era tutta latte e miele,
non un torto, sol ragione,
ma di dentro l’odio e fiele:
“Farai i conti alla magione…”,
gorgogliava l’infedele.
Eravamo solo in tre,
io d’entrambi alla mercè.
Giunse un giorno, molto scuro,
del ritorno, e alla stazione
lei in disparte, a muso duro:
“ Ho serbato una razione
di nerbate, te lo giuro!”.
Lì mi colse un gran magone.
Eravamo solo in tre,
io e quei due senza fè.
Dentro casa, è storia vera,
poi mantenne le promesse.
Non cedetti alla megera,
fino a quando più non resse.
Mentre lui, e mane e sera,
facea finta non sapesse.
Eravamo solo in tre,
io tra i due, Dio sa perché.
Pietro ZURLO:
Prima di tutto mi fa piacere che ti sei liberato dagli "Inferi" per un momento. E poi...cosa vuoi che ti dica: Leggendo le tue poesie e come leggere un racconto vissuto: L'infanzia, l'amore, la guerra, la vecchiaia ecc. - Abbiamo uno stile diverso nel poetare, questo è accertato. Il tuo è basato su cose concrete, vissute direttamente ed a pensieri frutto della tua mente. I miei, sì, anche di queste cose personali vissute, ma anche di sogni e specialmente di tanta, tanta fantasia...in poche parole mi immedesimo nei fatti della gente e li faccio rivivere come fossero i loro avvenimenti.

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