Commento di Epitteto:
" Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro
di me " ( I. Kant ).
Penso che ognuno nel corso dell'esistenza sia coinvolto in un percorso spirituale personale a tappe.
A mio parere le vicissitudini intime sono comuni ai tanti
che prima, ora e dopo di noi si sono dibattuti nell'eterno
dilemma: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo.
Ebbene, a simiglianza di mistici d'ogni parte, penso di
aver trovato il bandolo, con buona pace e serenità d'animo e di mente.
Finchè ho seguito gli altri finti espertoni, non ho fatto
che soffrire l'aninomia FEDE ET RATIO, in conflitto insana=
bile tra loro,
Poi ho capito, ed altri prima di me, che il problema era semplicemente il dualismo DIO E RELIGIONE.
Ponendo Dio come un altro da me, i sacerdoti tutti ( d'ogni fede )ne approfittavano per inserirsi tra me e Dio, al fine
di ben prosperare.
Ho allora eliminato la religione e sono entrato direttamen=
te in colloquio Dio, realizzando l'endiadi Dio in me ed io in Dio.
Un tutt'uno in piena armonia con la Natura e con l'Univer=
so.
Forse proprio quello che Kant intendeva con l'espressione
in incipit riportata.
Ovvamente e con mio enorme sollievo, non ho più avuto bisogno del Cristianesimo e dei suoi miti.
Con disperazione penso di preti, sciamani, ecc.
Questa è la mia testimonianza, per quello che può valere.
Ed or mi taccio.
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