venerdì 30 dicembre 2016

Sincera/mente
di Mauri Mari

È un palco, questo mondo, dove il falso è da copione:
battute già assegnate e fili che ti muovono
per tessere carezze e dire sì.
I no che tieni in gola, li devi soffocare
ed attendere le pause per godere
della sincerità che ti bisogna
come se fosse un vizio oscuro, una vergogna
da condividere con altre marionette.

Degli uomini legati
che chiedono di dire verità.
Soltanto qualche frase
quanto basta per sentirsi un po' pupari.
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EPITTETO:
Poesia fatta prosa o prosa fatta poesia?
La questione perde d'importanza di fronte alla denuncia dolorosa del Poeta.
Siamo marionette su una palla infocata sparata nello spazio: a nulla serve invocare ed agitarsi.
L'umanità prigioniera dell'Uno-Natura, che ha assegnato i ruoli a capocchia e per giunta sbilanciati.
Se anche taluno dovesse emergere e diventare puparo, al massimo sarebbe un kapò al servizio di forze reazionarie e repressive.
Questa è la fotografia della realtà, insiste l'Autore: anno dopo anno, e già vecchi appena nati.
E chi esce per cambiare la sua croce, ritorna a precipizio perchè quella altrui è più pesante...
La lirica è un invito a meditare sulla precarietà dell'esistenza, senza illusioni e speranze.
Fosforo

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