amedeo bertolo (1942-2016)
La civiltà anarchica di Eleuthera
È morto martedì scorso a Milano,
dove era nato nel 1941, Amedeo Bertolo, fondatore di riviste anarchiche e
di una casa editrice, Eleuthera, nata nel 1986 e mandata pervicacemente
avanti grazie a un piccolo gruppo di collaboratori che ha avuto alla
testa la sua ostinata compagna, Rossella Di Leo, che certamente
continuerà a guidarla con l’apertura antidogmatica che ha caratterizzato
il lavoro di Bertolo. In gioventù egli fu protagonista con un piccolo
gruppo di coetanei, era il 1962, di un avvenimento clamoroso, il
rapimento del vice-console spagnolo a Milano, allo scopo di bloccare
l’esecuzione di un militante antifranchista condannato alla pena
capitale, che era allora la garrota. L’operazione riuscì, senza
spargimento di sangue, e al processo i giudici riconobbero al gruppo di
essere motivati da giusta indignazione contro il regime franchista e la
sua crudeltà, di essere stati spinti all’azione da istanze morali e
politiche degne, e le pene furono di conseguenza assai blande.
Di Bertolo va anche ricordata l’azione instancabile in difesa della
figura di Giuseppe Pinelli, nella quale si trovò a fianco buona parte
della cultura di quegli anni, non soltanto milanese, e grandi
giornalisti come Camilla Cederna, Giorgio Bocca, altri. Su queste pagine
è opportuno però ricordare l’apertura di idee che caratterizzò le
scelte della casa editrice diretta da lui e da Di Leo, nella linea di
una difesa solidamente motivata di un concetto di libertà desunto dai
maestri del “revisionismo” anarchico Errico Malatesta e Camillo Berneri e
di strenua attenzione ai mutamenti sociali e ai pericoli autoritari
presenti nel mondo contemporaneo, in difesa dei diritti dell’individuo
in un contesto vieppiù massificato e ideologicamente condizionato.
Particolare attenzione la casa editrice Eleuthera ha dedicato a
sociologi, filosofi, urbanisti, pedagogisti e in particolare antropologi
di alto valore. Nel suo catalogo figurano, tra le altre, opere di
Albert Camus, Murray Bookchin, Colin Ward, Paul Goodman, Manuel
Castells, Cornelius Castoriadis, Pierre Clastres, Jacques Ellul,
Christopher Lasch, Lamberto Borghi, Enrico Baj, Kurt Vonnegut, Marc
Augé, Ivan Illich e di decine di altri pensatori spesso molto diversi
tra loro, ma tutti solidi critici dell’esistente e uniti da ideali
libertari. E sono ovviamente presenti i testi anarchici meno invecchiati, ma secondo scelte che hanno privilegiato la loro attualità e non la loro retorica. Intorno alla casa editrice Bertolo e Di Leo hanno raccolto nel tempo una rete di giovani collaboratori che ha certamente molto da dire sul presente. Nella storia dell’editoria italiana, Eleuthera costituisce anche un esempio insolito di lavoro di gruppo intergenerazionale. Sulla scia tracciata dalla leadership attenta ed esigente di Amedeo Bertolo, in un momento di grandi concentrazioni editoriali, l’esempio di Eleuthera, dal punto di vista del modo di lavorare e delle scelte è certamente uno dei più convincenti.
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