martedì 15 novembre 2016

Pensieri cinici quotidiani
di Siddharta/Epitteto
( tratti dal blog Acasadiframe )

A – I due.
Bruno Amore, interlocutore di Facebook, a proposito di Dio, fede e condizione umana mi ha scritto:
< E per fortuna che siamo figli di questo qua e non di quell’altro… >.
Mai concetto lapidario più appropriato!


B – Faceto, ma non troppo.
L’ho già scritto altrove, neuroni e sinapsi della corteccia frontale mediale posteriore sono la sede della nostra coscienza ( o anima o spirto ) e responsabili di malattie cerebrali galoppanti, come l’Alzheimer, il Parkinson, disturbi ossessivi compulsivi, epilessia, ecc.
Ma la terapia tecnologica è ormai alle porte.
Con opportuni impulsi elettrici la cosa è risolvibile o quantomeno riducibile.
La stimolazione magnetica transcranica ( Tms ) sarebbe in grado di modificare anche le credenze religiose, le ideologie, ecc. individuali e per translato sociali.
La neurostimolazione cerebrale potrebb’essere un toccasana anche per poeti e scrittori.
Appoggiando semplicemente il neurotrasmettitore ( simile ad uno smartphone ) sul collo e per il tempo necessario a seconda della gravità del male, l’intellettuale ossessivo per sovra produzione letteraria ridurrebbe drasticamente le sue cazzate narrative, a sollievo proprio e dei lettori.
Risparmiando tempo per andare a zappare nei campi e guadagnarci in salute…

C – Sempre Dante.
< Amor, ch’a nullo amato amar perdona > ( Inferno, V°, 103 ).
Questo verso ancor oggi mi perseguita, al pari di schiere di studenti, pel significato oscuro o ambiguo, affatto convinto dell’interpretazione dei soliti soloni.
Ora Francesco Fioretti ( insegnante e scrittore ) ha riscritto l’Inferno in prosa.
Un racconto quindi, benvenuto nella sterminata produzione letteraria dantesca, che annovera gli endecasillabi dei 34 canti della prima cantica tradotti persino in inglese…
SIDDHARTA

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