lunedì 21 novembre 2016

Gioia e strazio
di Epitteto

Ecco, mi ringrazio
di non aver rubato
e ancor non ammazzato,
domate le passioni
di poche mie ambizioni.
Di non aver creduto
al leader ognor venduto,
al chierico bugiardo,
al pubblico boiardo.
Amando le virtù
di non voler di più.

Mi dolgo e strazio
per certe male azioni
a spirti saggi e buoni,
d’esser stato cieco,
del tempo mio che spreco,
di non aver amico
fin dal tempo antico,
di non aver più fede
in chi soccorso chiede.
D’aver mirato giù
e poco assai Lassù.

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