di sara78 ( Sara Pellegrino )
Stazionano come sommerse
note di solitudine e foschia.
In superficie galleggiano domande
che dritte mi conducono a te.
Dove sono gli occhi,
semafori rotti dai fulmini di ieri,
dove i tuoi passi, tra i cipressi
che stancavano il cielo.
Impronte di cani sulla strada
somigliano alla tua allegria
a quella smorfia di espansione sul viso
che apriva sentieri ripidi
alla mia corsa verso te.
E adesso è un lento andare,
lento e costante
senza frenate nè riparo,
solo un cammino fitto
di alberi senza nome.
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Epitteto:
Spiega Sara altrove ( CdP ):
<< Testo rivolto a mio padre, scomparso sei anni fa.
Un amore grande, libero e forte che ho avuto la fortuna di vivere e respirare per trent'anni >>.
Dopo queste accorate parole, penso non vi sia altro da aggiungere.
Ulteriori commenti rovinerebbero l'atmosfera delicata dei versi.
Emotiva/mente, Siddharta.
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