65/100-venti
di Mauro Mauri
Sono basso di pressione
(pulsazioni inconsistenti)
e un pallone non rimbalza quand'è sgonfio.
di Mauro Mauri
Sono basso di pressione
(pulsazioni inconsistenti)
e un pallone non rimbalza quand'è sgonfio.
Nel cassetto dei progetti
solo carte da ramino
già consunte e non più utili allo scopo.
Provo a farci su un castello
riparandolo dai venti
non vorrei che mi crollasse tutto addosso.
-Una ruota di formaggio resta in piedi
finché il topo, dall'interno
non rosicchia le pareti-.
Sfamo il topo, schivo i venti
passo il tempo riciclando carte usate.
Riempio d'aria le giornate
chissà mai che abbia uno sbalzo e un'esplosione.
**********************************
Fra Salimbene :
Siamo in pieno pessimismo letterario novecentesco, che allunga i suoi tentacoli nel XXI° secolo.
Diciamocelo francamente.
Il ritmo del cambiamento socio-etico-economico è veloce ed insopportabile.
Lex fiorentina, buona la sera, marcia la mattina...
La natura, la tecnologia, la scienza, ecc. bruciano le tappe lasciando l'uomo nudo.
Se non ci si adegua subito, l'onda del progresso ci travolge e sorpassa.
Cosa può fare allora il povero Poeta?
Cantare l'ostilità della vita, la negatività dell'esistenza.
I nostri progetti, le nostre speranze, fin il nostro stesso essere è un castello di carte, fragile, esposto ai venti.
E allora tentiamo con tutte le forze di ripararlo dalle bordate avverse, perchè è l'ultima difesa in cui ripararci.
Disvalori al limite della depressione, questo tunnel buio sempre più profondo.
E quindi?
Non ci resta che aspettare, riempiendo < d'aria le giornate, chissà mai che s'abbia uno sbalzo o un'esplosione >.
Adda passà 'a nuttata!
Splendido canto della disperazione, questo in lettura.
Diofanto
solo carte da ramino
già consunte e non più utili allo scopo.
Provo a farci su un castello
riparandolo dai venti
non vorrei che mi crollasse tutto addosso.
-Una ruota di formaggio resta in piedi
finché il topo, dall'interno
non rosicchia le pareti-.
Sfamo il topo, schivo i venti
passo il tempo riciclando carte usate.
Riempio d'aria le giornate
chissà mai che abbia uno sbalzo e un'esplosione.
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Fra Salimbene :
Siamo in pieno pessimismo letterario novecentesco, che allunga i suoi tentacoli nel XXI° secolo.
Diciamocelo francamente.
Il ritmo del cambiamento socio-etico-economico è veloce ed insopportabile.
Lex fiorentina, buona la sera, marcia la mattina...
La natura, la tecnologia, la scienza, ecc. bruciano le tappe lasciando l'uomo nudo.
Se non ci si adegua subito, l'onda del progresso ci travolge e sorpassa.
Cosa può fare allora il povero Poeta?
Cantare l'ostilità della vita, la negatività dell'esistenza.
I nostri progetti, le nostre speranze, fin il nostro stesso essere è un castello di carte, fragile, esposto ai venti.
E allora tentiamo con tutte le forze di ripararlo dalle bordate avverse, perchè è l'ultima difesa in cui ripararci.
Disvalori al limite della depressione, questo tunnel buio sempre più profondo.
E quindi?
Non ci resta che aspettare, riempiendo < d'aria le giornate, chissà mai che s'abbia uno sbalzo o un'esplosione >.
Adda passà 'a nuttata!
Splendido canto della disperazione, questo in lettura.
Diofanto
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