MAI
di Enza Picone
Non ci incontreremo mai
nello sfolgorìo della notte
nei meandri di un oscuro giorno
sulle rive di un prosciugato fiume.
Rimarrò in piedi
non potendo sedere al tuo fianco.
Ed io mi scalderò
davanti al fuoco
di un caminetto spento.
E abbracciando la solitudine
vedrò te.
Non incontrandoti mai.
di Enza Picone
Non ci incontreremo mai
nello sfolgorìo della notte
nei meandri di un oscuro giorno
sulle rive di un prosciugato fiume.
Rimarrò in piedi
non potendo sedere al tuo fianco.
Ed io mi scalderò
davanti al fuoco
di un caminetto spento.
E abbracciando la solitudine
vedrò te.
Non incontrandoti mai.
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Commento di Epitteto:
L'innamoramento vanta di questi aneliti.
Ancor più quando si trasforma in infatuazione.
Cioè quello stato di grazia interiore che poggia su un intenso bisogno di affetto, sotto la guida di un Maestro-amante presente o lontano.
Per affrontare un nuovo periodo di vita che riconduca all'accettazione di se stessi.
Illusioni e speranze adombrate da uno stato depressivo sentimentale.
Una situazione d'amore euforico che sovente sfocia in solitudine e delusione.
Un modo di vedere e vivere l'altro come si vorrebbe e non come veramente si pone.
Parola di strizzacervelli.
Ed ora la forma o estetica: semplice, fluente, gradevole.
Senza inutili melodrammi retorici.
La compostezza e il senso di abbandono evidenziati richiamano alla mente le Rime di Gaspara Stampa, innamorata folle del suo Collaltino, sempre lontano per fatti d'arme.
Un sentimento disperato, in trepida inutile attesa.
Bravissima, Epitteto
Commento di Epitteto:
L'innamoramento vanta di questi aneliti.
Ancor più quando si trasforma in infatuazione.
Cioè quello stato di grazia interiore che poggia su un intenso bisogno di affetto, sotto la guida di un Maestro-amante presente o lontano.
Per affrontare un nuovo periodo di vita che riconduca all'accettazione di se stessi.
Illusioni e speranze adombrate da uno stato depressivo sentimentale.
Una situazione d'amore euforico che sovente sfocia in solitudine e delusione.
Un modo di vedere e vivere l'altro come si vorrebbe e non come veramente si pone.
Parola di strizzacervelli.
Ed ora la forma o estetica: semplice, fluente, gradevole.
Senza inutili melodrammi retorici.
La compostezza e il senso di abbandono evidenziati richiamano alla mente le Rime di Gaspara Stampa, innamorata folle del suo Collaltino, sempre lontano per fatti d'arme.
Un sentimento disperato, in trepida inutile attesa.
Bravissima, Epitteto
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