martedì 14 novembre 2017

Castel del Monte
di Mimmo Martinucci

Castel del Monte, magno templo antico
de simboli costrutti et de messai
a li profani ascosi et Federico
lo fe’, Grand’Architetto, de otto rai.

Si tu viandante vai per le su’ stanze
te sonvierai c’ accanto a te son tante
magne entità vissute in lontananze
et veritate parlano allo astante.
Si nel silenzio ausculti le parole,
vedrai che in fondo a l’alma tua risale
antico canto magno quanto il sole.
O tu che vai lassù per lo Castello,
ausculta attento le segrete voci
et ogni homo sentirai Fratello.
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Commento di Epitteto:
Messer Mimmo, da par suo, qui rinasce secoli fa.
E anche coraggioso, perchè fida di esser letto dai tanti analfabeti di ritorno che infestano la rete.
Tant'è che da cultore del passato saria stato tentato pur'io di stendere queste note in egual linguaggio con mio memento concio che meri tato esser detto.
Ma non m'azzardo, imperocchè s'avria un fuggi fuggi generale.
Il sonetto in lettura ben s'incastona nell'ambiente medievale di Federici II° per perfezione ed armonia di forme.
Spendere altre parole saria superfluo, chè il nostro Autore è un perfezionista stilistico, oltre che conoscitore d'ampio scibile.

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