di Pietro Zurlo
Ma che mm’accucchie cu sti ddoje papocchie (1)
ca tu mme faje passà pe’ ppoesie;
e vvuò ca io perdo pure ’a luc’e ll’uocchie
pe’ lleggere e ccapì sti ffessarie.
Comme a nu quatro: giro, avoto ’e spio,
surtanto pe’ ccapì che sta pittato;
nce vo’ n’allitterato(2) e ’a fantasia…
pe’ mme putè spiecà che sta ’nguacchiato! (3)
Nun se pigliasse mo’ nisciuno collera…
si po nisciuno legge ’e ppoesie;
poesie mo’…so’ ssulo doje penziere
sgravate(4) ’a chi nun tene fantasie.
Facimmece capace ca ’e poete…
nun ce ne stanno cchiù comme a nna vota;
ca tutto è stato scritto a chistu munno
e chello ca screvimmo è tutto ’e cchiù!
GLOSSARIO:
1)-Papocchie=Imbrogli, pasticci;
2)-N'allitterato=Un letterato;
3)-Nguacchiato=Sgorbio di disegno o di pittura;
4)-Sgravate=Partorite;
*****************************************
Commento di Epitteto:
Tot capita, tot iudicia.
Su Facebook e altrove le nostre correnti di pensiero sono così diverse da trovarci alla fine nel bel mezzo di un dialogo tra sordi.
D'altra parte non è il nuovo che ci spaventa, ma la paura di svestirci delle vecchie idee.
Dacchè l'italico Paese è noto per l'acceso individualismo che non farà mai di noi una nazione.
Se poi ci aggiungiamo le reciproche presunzioni il vicolo diventa cieco.
Con riferimento al solo scrivente, giocano alla grande il primo Novecento di nascita, l'Ottocento di cultura, la chiusura al nuovo farneticante.
Ovvio quindi che la poetica di don Zurlo mi catturi.
Semplice, chiara, diretta, senza retorica, concisa, ritmica, classica nella metrica, corposa di contenuto.
Contro questi sperimentalisti dell'oggi senza idee e ignoranti che ci tormentano via web e carta stampata con le loro follie letterarie.
Per il lettore di buon senso un tormento ed una spocchia insopportabili.
Se poi, come nel caso di specie, ci si deve sobbarcare a delle rassegne poetiche allo sbando, poco ci manca per impazzire.
Pietro Zurlo, contro il suo interesse, di tanto in tanto non ne può più e va fuori di matto.
Lo insignerei del Cavalierato della Repubblica per il suo costante dire la verità,invitando gli interessati a darsi una calmata, a meditare di più, a non pubblicare d'istinto.
E' di questi giorni un Autore, peraltro attempato, che ha postato col titolo < Pret a porter >!
Non sanno nemmeno l'italiano, figuratevi a impegnarsi col francese.
Bravo don Pietro, sei tutti noi della vecchia guardia.
surtanto pe’ ccapì che sta pittato;
nce vo’ n’allitterato(2) e ’a fantasia…
pe’ mme putè spiecà che sta ’nguacchiato! (3)
Nun se pigliasse mo’ nisciuno collera…
si po nisciuno legge ’e ppoesie;
poesie mo’…so’ ssulo doje penziere
sgravate(4) ’a chi nun tene fantasie.
Facimmece capace ca ’e poete…
nun ce ne stanno cchiù comme a nna vota;
ca tutto è stato scritto a chistu munno
e chello ca screvimmo è tutto ’e cchiù!
GLOSSARIO:
1)-Papocchie=Imbrogli, pasticci;
2)-N'allitterato=Un letterato;
3)-Nguacchiato=Sgorbio di disegno o di pittura;
4)-Sgravate=Partorite;
*****************************************
Commento di Epitteto:
Tot capita, tot iudicia.
Su Facebook e altrove le nostre correnti di pensiero sono così diverse da trovarci alla fine nel bel mezzo di un dialogo tra sordi.
D'altra parte non è il nuovo che ci spaventa, ma la paura di svestirci delle vecchie idee.
Dacchè l'italico Paese è noto per l'acceso individualismo che non farà mai di noi una nazione.
Se poi ci aggiungiamo le reciproche presunzioni il vicolo diventa cieco.
Con riferimento al solo scrivente, giocano alla grande il primo Novecento di nascita, l'Ottocento di cultura, la chiusura al nuovo farneticante.
Ovvio quindi che la poetica di don Zurlo mi catturi.
Semplice, chiara, diretta, senza retorica, concisa, ritmica, classica nella metrica, corposa di contenuto.
Contro questi sperimentalisti dell'oggi senza idee e ignoranti che ci tormentano via web e carta stampata con le loro follie letterarie.
Per il lettore di buon senso un tormento ed una spocchia insopportabili.
Se poi, come nel caso di specie, ci si deve sobbarcare a delle rassegne poetiche allo sbando, poco ci manca per impazzire.
Pietro Zurlo, contro il suo interesse, di tanto in tanto non ne può più e va fuori di matto.
Lo insignerei del Cavalierato della Repubblica per il suo costante dire la verità,invitando gli interessati a darsi una calmata, a meditare di più, a non pubblicare d'istinto.
E' di questi giorni un Autore, peraltro attempato, che ha postato col titolo < Pret a porter >!
Non sanno nemmeno l'italiano, figuratevi a impegnarsi col francese.
Bravo don Pietro, sei tutti noi della vecchia guardia.
Nessun commento:
Posta un commento