Tumulti echeggiano in questa stanza: a far compagnia solo ombre di mobili e farfalle imbalsamate come corpo disfatto. Alla parete chiama lo specchio: riflette l’immagine anonima in cui dita s’incastrano sfiorando il viso scarno tra capelli unti.
Un sussulto al cuore nella fredda notte, il pianto della creatura ch’io consolo rompe il silenzio. Stringo il cuore che nel grembo ho portato; lacrime, come gocce d’acqua piovana si fermano alle labbra che da tempo ormai urlano alla solitudine e al vento.
Silenzi, noncuranze ed equivoci recano lo scontento dell’anima sottile
come filo di seta. Il rifiuto è sovente, non lascia spazio alla
coscienza. Non ricordo quell’amore che nel ventre sentivo, non ricordo
quell’amore che nelle notti di speranze sognavo.
Resta solo un abbandono incosciente: se solo gli occhi provassero a rivarcare porte aperte per strapparmi da un malessere incompreso. Se solo provassi a tendere le mani come ali di gabbiano mi destinerei a nuovi mari per cogliere nuove essenze di rinascita.
#EvoliAngelaDaniela
*************************
Commento di Epitteto:
Se poesia in prosa, una nuova traccia del contemporaneo poetico.
Se prosa vera e propria, un grido alla Munch per il destino cinico e baro ( alla Pannella ).
In sintesi parrebbe la fotografia di una madre abbandonata ingiustamente.
Da una parte la solitudine della donna col figlioletto/a, dall'altro il rifiuto della paternità.
Purtroppo col più debole perdente.
Proprio stamane mi sorprendevo dell'impossibilità di rinascere due volte, per cancellare gli errori di scelte e fiducie passate.
< Rinascita >, soggiunge anche l'io narrante, per volare in altri lidi lontani più remunerativi.
Beh, il sogno di tutti, la cui vita sia perennemente lastricata di errori e sofferenze, a danno anche di innocenti.
Testo drammatico, in cui in una misura o nell'altra in molti ci specchiamo.
Ottima/mente, Epitteto.
Resta solo un abbandono incosciente: se solo gli occhi provassero a rivarcare porte aperte per strapparmi da un malessere incompreso. Se solo provassi a tendere le mani come ali di gabbiano mi destinerei a nuovi mari per cogliere nuove essenze di rinascita.
#EvoliAngelaDaniela
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Commento di Epitteto:
Se poesia in prosa, una nuova traccia del contemporaneo poetico.
Se prosa vera e propria, un grido alla Munch per il destino cinico e baro ( alla Pannella ).
In sintesi parrebbe la fotografia di una madre abbandonata ingiustamente.
Da una parte la solitudine della donna col figlioletto/a, dall'altro il rifiuto della paternità.
Purtroppo col più debole perdente.
Proprio stamane mi sorprendevo dell'impossibilità di rinascere due volte, per cancellare gli errori di scelte e fiducie passate.
< Rinascita >, soggiunge anche l'io narrante, per volare in altri lidi lontani più remunerativi.
Beh, il sogno di tutti, la cui vita sia perennemente lastricata di errori e sofferenze, a danno anche di innocenti.
Testo drammatico, in cui in una misura o nell'altra in molti ci specchiamo.
Ottima/mente, Epitteto.
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