venerdì 24 novembre 2017


- L' ULTIMO NOTTURNO -

Evito i cani randagi
agli angoli dei casamenti ;
mi divincolo nelle storte andane
di parcheggi sbilenchi
e sacchetti squarciati di pattume .

Scorazzano moto di teppisti
a violentare il silenzio
e il buio e' letto amaro
per mercato di corpi umani .
Oltre i cirri
sguscia la luna
e illude compagnia
alla disincantata solitudine .
Mi sento una cosa derelitta
che il carro lampeggiante non raccatta
per le mie sembianze.
Contrariato
persiste nella mente
l' ultimo " notturno di " Chopin .
- SENZIO MAZZA -
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Commento di Epitteto:
Uno spaccato di vita urbana fredda e scostante.
Nel quale chi ci vive si riconosce.
La notte gioca di queste sensazioni.
Ci si sente frastornati, impotenti e ancor più in solitudine per il ripetersi irrisolto degli eventi.
Ai miei tempi si parlava di neorealismo del dopoguerra, oggi di fallimento socio-economico ambientale.
La notte poi porta tristezza e meditazione, maggiori inoltre se accompagnate inconsciamente o meno dal romanticismo sognante e intimistico chopiniano.
Il testo, contrariamente all'andazzo post-moderno sperimentalista infuturato, si presenta limpido concettualmente, senza sbavature strutturali, controllato nella forma, composto nell'esposizione.
In sintesi, un'ottima proposta.

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