E se...
di Enza Picone
Perché la vita è. Un cumulo di avvenimenti, che nostro malgrado si susseguono e non stanno a vedere ciò che a te stessa procurano.
Non lo vedi,non ti rendi conto delle assurdità che si vanno sommando,ad un conto, che salato sarà. Ti vai comprimendo dentro, delle piccole cose,che strategicamente si annidano nella tua mente,cosi annicchiate che a stento le noti. E sul finir del percorso, si comprimono ancor di più. Non vi è più spazio,ma l'accettazione le fa entrare lo stesso.Ti rifiuti, ma essi ancor più pressano.
E stride la mente, sciama di tormentati pensieri,che tu stessa non riesci a dipanare tanto sono compressi. E giunge il di, che cominci a sciogliere,piccoli nodi, complessi, contorti, intrigati, che inizi a meditare su che movimenti fare per dipanarli. E scegli una mossa ,come se a scacchi giocassi, a far si di snodare il piú possibile quel groviglio che ti ammassa la mente,che via via ti mostra ciò che ha generato si troppo dolore interiore. Senza avvedersi, che anche fisicamente, non reggevi più il peso, di una mente cosi carica di inutilità. E poi, finalmente svuoti la mente. Ancor più il dolore trafigge, rendendoti conto che, in quelle miriadi di cose non ti rimane più niente.
Niente.Tu. E un Io ancora da svelare.
. E.P.
di Enza Picone
Perché la vita è. Un cumulo di avvenimenti, che nostro malgrado si susseguono e non stanno a vedere ciò che a te stessa procurano.
Non lo vedi,non ti rendi conto delle assurdità che si vanno sommando,ad un conto, che salato sarà. Ti vai comprimendo dentro, delle piccole cose,che strategicamente si annidano nella tua mente,cosi annicchiate che a stento le noti. E sul finir del percorso, si comprimono ancor di più. Non vi è più spazio,ma l'accettazione le fa entrare lo stesso.Ti rifiuti, ma essi ancor più pressano.
E stride la mente, sciama di tormentati pensieri,che tu stessa non riesci a dipanare tanto sono compressi. E giunge il di, che cominci a sciogliere,piccoli nodi, complessi, contorti, intrigati, che inizi a meditare su che movimenti fare per dipanarli. E scegli una mossa ,come se a scacchi giocassi, a far si di snodare il piú possibile quel groviglio che ti ammassa la mente,che via via ti mostra ciò che ha generato si troppo dolore interiore. Senza avvedersi, che anche fisicamente, non reggevi più il peso, di una mente cosi carica di inutilità. E poi, finalmente svuoti la mente. Ancor più il dolore trafigge, rendendoti conto che, in quelle miriadi di cose non ti rimane più niente.
Niente.Tu. E un Io ancora da svelare.
. E.P.
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Tipica reazione depressiva.
L'autoanalisi non sempre ne viene a capo.
La cura è lunga perchè vi è sotteso ancora un clima di aggressività repressa.
Per il tradimento subito, vuoi familiare, vuoi sociale vuoi di coscienza ed altro.
Quasi uno spirito di vendetta al destino avverso.
Il quadro clinico non può che peggiorare col passare del tempo, fino a sfociare in crisi nervose più gravi.
Lo sfogo pubblico letterario non è che un palliativo temporaneo.
Occorre rimuovere il passato, tutto il passato e rinascere al nuovo.
La meditazione yoga è un buon rimedio, ma necessita di convinzione e perseveranza.
Oppure un bravo clinico, che però costa...
Epitteto il Giovane
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