giovedì 31 agosto 2017

PALESTRE LETTERARIE.

Non c'è nulla da fare.
La poesia nei vari blog è un fiume in piena.
Da semplici luoghi di raccolta di testi anche concorsuali, sono diventati in breve una palestra aperta ad ogni forma di divagazione.
Gli associati hanno il gozzo pieno di letteratura e non par loro vero di rigurgitarla a palate sul gruppo.
Una poesia al mese?
Ma neanche per sogno!
Dove meglio pubblicare l'arretrato poetico che scalpita nei cassetti di ognuno?
E le proprie opinioni e tensioni verbali?
Ma costì, certamente.
Epitteto
Disattenzione e superficialità.

Internet e segnatamente i vari blog, siti, ecc. sono il luogo della disattenzione e superficialità.
Oltre che per misurare la poca memoria umana.
Non occorre essere originali e postare cose nuove.
Basta riscrivere i post di anni addietro e nessuno si accorge
della ripetizione.
Fb ci dà una mano in questo...
Così si ricommenta ex novo con giubilo ed emoticon/yoi a profusione.
Epitteto
ODIO GOSSIPPARE
di Damiano Lentisco

Odio le chiacchiere inutili
le dicerie, criticare chi non c'è.
Lo trovo oltre che incivile
deprimente, per questo
resto volentieri solo:
divento il mio critico più spietato.
Esamino le mie manie, mi confesso
e qualche volta mi do l'assoluzione.

Lendam
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EPITTETO:
Damiano non è nuovo a queste perle di saggezza e poesia nel contempo.
Se a taluno non sembrasse poesia, lo diventa di certo per la profondità di pensiero.
Soprattutto per il senso di realtà e di modestia che lo permea, in un mondo egoico tutto teso al successo individuale ed alla sopraffazione.
Il senso del limite, il riconoscimento delle proprie qualità ordinarie, il rispetto per le idee altrui: tutto questo rende il nostro uomo veramente superiore, più simile al dio.
Il verso finale dà la misura della grandezza interiore, grazie alla pacatezza degli anni.
Non giudicare eccessivamente, non condannarsi per sempre, ma darsi anche ragione della nostra finitezza.
In fin dei conti non sempre è colpa nostra di tutti i mali del mondo: assolviamoci talora e viviamo con sopportazione.
E' questa la media virtus che ci consente la saggezza di non eccedere nel punirsi nè nell'assolversi.
Lo dicevano i nostri classici e i mistici avveduti di tutti i tempi e latitutudini.
So di trascurare alquanto su queste pagine il nostro Amico Damiano, poeta e pensatore, ma non per indifferenza.
Ma perchè cerco in lui il meglio del suo pensare, per trarne beneficio in quel poco di divenire che ancora mi resta.
Bravissimo, Epitteto.

mercoledì 30 agosto 2017

4 M a g g i o
di Enza Picone

Un dì che fu, di 4 Maggio,volesti andar,
per lunghe lande senza ritorno.
Quel dì che fu di 4 Maggio,
restasti statico, col tuo sarcastico sorriso.
Come a beffarsi , financo, dell'ultima signora.
E non lasciò traccia al volto tuo,
la pena del viaggio.
E senza valige andasti a
traghettar verso l'ignoto.
Le 5 di mattina il 4 Maggio.
Il cielo le sue furie scatenò.
Tempesta senza pari, folgori e saette,
tracimavan scrosci d'acqua.
E l'implume chiedea della tua assenza,
dove fosse senza moto il papi suo.
Su quale pista correa senza di lui,
chiedendosi il perché lo rincorreva.
Segnando a fuoco sul suo corpo.
Il nome di chi fu.
Di 4 Maggio .
. E.P.

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Commento di Epitteto:
Lì per lì ho pensato al Manzoni.
Ma le date non coincidevano.
A dar retta alla foto, morire a 33 anni fa senso.
Quando il dolore tocca da vicino, il Poeta scala le alte vette del lirismo.
Difficilissimo non arenarsi nelle secche della retorica.
< Che la terra ti sia lieve >, già cantava Callimaco di un amico morto in plaghe lontane dalla Madrepatria.
Ecco, la nostra Autrice con pennellate sapienti è riuscita nell'intento di commuovere senza scadere nei luoghi comuni.
Nel ricordare a ciascuno di noi eventi sulla dipartita talora anzitempo di persone care, parenti, amici e conoscenti.
Molto brava,Epitteto.

Incontri
di Epitteto

Bianca immacolata,
in mio giardin s’aggira
la micia in far sospetto.


Mi scruta, zampa alzata,
l’aria attorno aspira,
sporge un poco il petto.

Di me poi non convinta,
sen va felpata e lenta.
VOLONTA'
di Epitteto

Quando l'ombra dell'Ade
sarà distesa su quest'occhi spenti,
non tocchi di campane
né mesti annunci su dei fogli appesi
nè genti in finto strazio
volte a mirar la conclusion dell'opra.


Giacchè sprezzato figlio
mal io giunsi tra i clamor del mondo,
e sempre poi scansato,
uscirne vo in silenzioso passo.

martedì 29 agosto 2017

IL DISORDINE.

L'Universo è disordine, la Terra è disordine, la natura è disordine, l'uomo è disordine.
Basti pensare a quanto tempo e fatica dedichiamo per uscire in ordine da casa, per tenere ordinata la nostra scrivania, ecc.
E così ovunque: appena molliamo la presa, il disordine prende il sopravvento.
E non solo materialmente.
La nostra mente è disordine e dobbiamo faticare non poco per dare razionalità ai nostri pensieri.
La prova è data dagli scrittori dell'oggi ( narrativa e poesia ) nei quali notiamo più le assurdità che la ragionevolezza.
Financo alla follia letteraria.
Epitteto
Capitomboli.

Come al solito, dalla pulizia periodica su Fb, altri presunti Amici sono capitombolati dal mio elenco: che farsene di persone che non scrivono, non leggono e non commentano sulla mia bacheca?
Mica si è trofei da inalberare sulla loro picca...
Ivan il Terribile, detto Epitteto.
Lampi e tuoni
di Epitteto

A - Aforisma.
Ogni storia inventata, quando raccontata, diventa vera.
B - Disperazione.
Ogni sedicente poeta cerca disperatamente consensi.
Per questo partecipa ad una miriade di concorsi letterari nella peregrina soddisfazione di esser letto per forza almeno dalla giuria.
Fidippide
Arcangela Rizzo

Su richiesta di un amico, scrivo qui di seguito la mia "Si bedda" con relativa traduzione in italiano. Sono dei semplici versi d'amore, composti un paio di anni fa!
Premetto.. che non ho la presunzione di chiamarle poesie, ma pensieri dell'anima!
Titolo: Si bedda
Mi piaci...quannu mi dici:
-Si' bedda!
Quannu canti...
taliannu 'a luna.
Quannu scrivi
versi d'amuri,
quannu penzi...
sulamenti a mia.
La tò vuci...
è forti e pussenti,
comu li tò vrazza,
ca strincinu a mia.
Un vulcano addiventi,
di lava e lapiddi...
Si' ardenti...nun s'astuta
'stu focu, senti a mia!
Lu nostru amuri,
nun è cosa di nenti,
risisti a li timpesti,
risisti a tutti 'i venti.
D'amuri campamu,
nun ci dividi nenti,
ma chiddu ca chiù cunta
l'avemu nta la menti!
Arcangela Rizzo
Trad.
Titolo: Sei bella
Mi piace quando mi dici:
-Sei bella!
Quando canti, guardando
la luna...
Quando scrivi
versi d'amore...
quando pensi...
solamente a me.
La tua voce
è forte e possente,
come le tue braccia,
che stringono me.
Un vulcano diventi,
di lava e lapilli...
Sei ardente! Non si spegne
questo fuoco...ascolta me!
Il nostro amore,
non è cosa di niente,
resiste alle tempeste,
resiste a tutti i venti...
D'amore viviamo,
non ci divide niente
ma quello che più importa,
è che lo viviamo nella mente!
A. R.
**********************************
Così disse Epitteto:
Come già sottolineato più volte, una poesia ( ma anche qualsiasi narrazione ) in lingua originale se tradotta perde tutto il suo fascino lessicale e musicale.
Anche se a cura dello stesso Autore.
Questo perchè le parole ispirate al momento della creazione hanno un valenza unica in quel contesto.
Mi esimo quindi dal commentare questo testo in italiano perchè sarebbe privo di senso il farlo.
D'altronde non posseggo la comprensione di quello in vernacolo.
CHE COS'E' IL BACIO
a cura di Epitteto

* Nel 1800:
<< Ma poi che cos'è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole "T'amo"; Un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra >>.
( Edmond Rostand "


** Nel 2017: << un SMS alla "passerina " di tenersi pronta... >>.
( Epitteto )

lunedì 28 agosto 2017

Del Sonetto la Fragranza
di Loretta Zoppi

L'aria dolce che in rima si respira
nel sonetto ha la massima fragranza
vortica in alto e sulla cima vira
per donarci piacere in abbondanza.

Ed è bello restare in questa spira,
come soldati armati in adunanza,
di penna e carta e al suono di una lira
diventa il mondo intero questa stanza...
La gioia poi della composizione
condividiamo con i nostri amici
in chat che ,senza l'ombra di finzione,
metteranno "like " e saran felici
d'aver con noi provato un'emozione
che nel profondo avrà stesse radici.
LZ
Con le giuste correzioni.
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Commento di Epitteto:
Anche per me il sonetto racchiude la massima espressione di liricità.
Checchè ne dicano gli impostori del contemporaneo.
Ai quali metrica, rima, ritmo, ecc. danno semplicemente il voltastomaco.
Il post in lettura celebra i fasti del passato classico con una spruzzatina di modernismo tecnologico che fa tanto in...
Eppoi per me l'ultima terzina mette il dito sulla piaga.
Quei < like > proprio non li sopporto.
Li considero un modo spiccio di trarsi d'impiccio: non avendo idee o per pigrizia, ci si congeda con un laconico < mi piace > tanto per liquidare la partita.
L'Autrice s'accontenta e pare sottolineare < meglio, piuttosto di un niente... >.
Avranno i fedigrafi provato nel profondo un'emozione?
Ne dubito, stante la frettolosità nel licenziarsi.
Comunque ci tengo io assai ad esternare il mio compiacimento e per la forma esemplare e per il messaggio di resurrezione di una poetica ormai dimenticata.
Se non erro la nostra Poetessa da poco è stata fulminata dalla metrica classica, impadronendosene con rara abilità.
Qualche refuso, ma è poca cosa...
Molto bene, Epitteto.

Voglia di vento
di Alba Spina

Sfiorato dal sole nascente,
allungava il pontile
l'approdo e le tante partenze.

In aria aleggiava l'odore
di giorni infuocati
e di notti sfinite di guazza.
La barca ormeggiata oscillava,
la vela legata
fremente di voglia di vento.
*****************
Epitteto:
Come l'abilità di un regista in ripresa con l'occhio attento tutt'intorno.
Perchè il valore di un film lo si intuisce subito fin dai sapienti scorci iniziali.
Similmente in poesia la qualità dell'arte la si coglie illico et immediate dai primi versi quando corposi e significativi.
Di certo saper cogliere d'acchito le sensazioni visive, uditive e olfattive di un angiporto all'alba è di pochi spiriti attenti e sensibili.
Alba ci è riuscita alla grande con questa breve lirica dalle pennellate essenziali e vivide.

domenica 27 agosto 2017

OVERDOSE.

Come per il cibo, l'overdose poetica finisce per sfiancare.
Sì, è vero: abbiamo tante cose da raccontare, ma per questo c'è la prosa.
La poesia dovrebbe essere percorsa solo in casi eccezionali, cioè quando possa rivestirsi di alta liricità.
Ma chi può darcene conferma?
Non gli amici, conoscenti, parenti, affiliati e quant'altri.
Ma il raro Poeta che nel leggere sente vibrare le corde dell'inconscio ed esprime di conseguenza un giudizio di validità non prezzolato ma libero e volontario.
Il vero Poeta ha un forte intuito e raramente si sbaglia
Tutto il resto è spazzatura indegna del canto della Musa.
EPITTETO

sabato 26 agosto 2017

PRESUNZIONE.

Per andare d'accordo con la gente bisogna lodarla e ammirarla.
L'umano per sua natura è un presuntuoso, che pone il suo io avanti ogni cosa.
Sentirsi dire < che bravo >, < che bello >, che intelligente >, ecc. lo gratifica oltremodo.
Se non si sente applaudire almeno tre volte al giorno, entra in crisi d'astinenza.
Costoro sono dei poveretti narcisisti dalla personalità disturbata, che abbisognano delle cure continue dello psicoterapeuta.
Tali sono ad esempio taluni poeti ( ... si fa per dire ) che pubblicano a raffica, mai sazi di lodi e condivisioni entusiastiche.
Hal di Epitteto

mercoledì 23 agosto 2017

Woman... La riscossa
di Enza Picone

Io sento io vibro
io vivo il contesto.
Ascoltando il mio corpo
che grida.
Son vivo son desto.
Vorria palpitare
lasciarsi toccare.
Che dolce malizia
il tuo tocco mi strazia.
Atroce delizia
il tuo divagare sul
ferma restare
e continuare a godere
sulla placida attesa
che reinizi il tormento
di un tuo tocco
appena accennato.
Sul mio corpo affamato.
E. P.

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Epitteto:
La poetessa Enza mi fa arrabbiare alquanto.
Sull'estetica, dico: la fretta di postare è una brutta consigliera.
Certi refusi vanno assolutamente evitati per non sporcare il candido vestito di Mademoiselle la Poésie.
Sul contenuto niente da eccepire: a chiare lettere un'esaltazione erotica al femminile.
Di quelle che talune donne sanno esplodere nel tumulto dei sensi.
Di sesso si può anche morire.
Il saggio antico sentenziava < tutti i giorni fa male, una volta alla settimana fa bene, una volta al mese è indispensabile >!
Che sia magari passato più di un mese?
Sta di fatto che < il corpo affamato > in lettura non ammette repliche.
Chi mi vuole suonare la chitarrina?
Parrebbe che oggi, checchè ne dica certa pubblicità maschile, siano più in voga le droghe, gli sballi, le devianze sessuali, l'onanismo ( una eiaculazione sprecata... ), ecc. piuttosto che una sana ginnastica camasutrica tra generi.
La passione travolgente in lettura più che fisica appare di testa: comunque una < ripassatina > anche ad un a certa età sarebbe salutare...
Che dire?
Un augurio, certo, di trovare chi è disponibile alla bisogna: di gigolò a pagamento ce ne sono tanti sul mercato: è solo un consiglio sottovoce...
Hal di Epitteto
LA FONTE BIANCA
di DAMIANO LENTISCO

Mani enormi
mi strapparono
dal buio sicuro e caldo
alla luce accecante e fredda.
Una brutta esperienza.
Che paura!
Ma un gigante mi sorrise
mentre piangevo,
mi tranquillizzai
sdraiato sulla montagna franata,
mi dissetai ad una fonte bianca
dove trovai il coraggio di vivere.

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Commento di Epitteto:
Taluni, freddi di animo ancorchè legati al classicismo, hanno parlato di prosa letteraria contemporanea.
Invece io vi leggo tanta, tanta liricità e delicatezza espressiva.
Poche poesie mi sono restate nel cuore e nella mente da quando bazzico i luoghi web della poesia.
Questa è una di quelle.
L'ho già commentata a suo tempo altrove e per la prima volta mi ripeto sulla stessa proposta con altre parole, certo di rafforzarne il pensiero.
La sensibilità del nostro Autore nel ripercorrere con l'immaginazione l'evento più importante della vita, cioè la nascita, traspare meravigliosamente in lettura.
E la bravura nel tratteggiare con tono leggero e lirico il momento del travaglio e del parto non ammette < ma e se > di sorta.
Si dice da più parti: ma il tema dev'essere più intuìto che esplicitato, in poesia.
Ebbene, qui ci siamo in pieno, se persino taluni lettori si sono affacciati timidamente all'esatta interpretazione.
Questo conferma come la chiarezza del significato possa trasparire in tutta la sua evidenza pur in presenza di intelligenti metafore letterarie.
Ma fissiamo l'attenzione sul verso di chiusura < ... dove trovai il coraggio di vivere >.
Credo che la forza travolgente dell'evento si concentri in queste parole.
Il coraggio di vivere, perchè poi l'esistenza ulteriore, con le sue vicissitudini per lo più drammatiche, ne richiederà parecchio.
Da dove può scaturire allora?
Dalla prima poppata materna che infonde calore e tenacia, proprio quella che a me ed a tanti altri sventurati fu negata da subito.
Bravissimo, Damiano.
Luminosa/mente, Siddharta.
Lampi e tuoni
di Epitteto

A - Aforisma.
Ogni storia inventata, quando raccontata, diventa vera.

B - Disperazione.
Ogni sedicente poeta cerca disperatamente consensi.
Per questo partecipa ad una miriade di concorsi letterari nella peregrina soddisfazione di esser letto per forza almeno dalla giuria.
Fidippide
Le donne, eterni guai...
di Epitteto

Nei primi secoli della nostra era, il cristianesimo vagabondava tra diverse interpretazioni della dottrina religiosa.
Donde i Concili vari per accordarsi su una lettura comune e passabile della fede.
I papi del tempo facevano a gara per scomunicarsi a vicenda, tacciandosi di reciproca eresia.
A ciò aggiungasi l'opinione comune all'epoca che " ... anche quando sono gli uomini a propagarla o addirittura i pontefici della Chiesa, rimane chiaro che l'eresia ha natura di femmina.
Alla radice di ogni dottrina falsa c'è sempre una donna, essere
difettoso, virtù passiva, maschio mancato fatto a immagine dell'uomo e non di Dio ".
( da < Vite efferate dei papi >, di Dino Baldi, Quodlibet editrice, 2015).
Capito, neh...
Solimano il Magnifico

martedì 22 agosto 2017

Concorsi poetici.

L'importante non è vincere ma partecipare, diceva de Coubertin.
Altri invece dicono che i premi di consolazione non servono a niente.
Io penso, al di là di tutto, che la vera valutazione del merito concorsuale non sia mai oggettiva, ma dipenda da troppe variabili incerte, talora impazzite.
Nei premi letterari dalle cordate dei componenti commissionali ( ora a te, domani a me... ), da interessi, da pressioni esterne, da particolarismi editoriali, ecc.
Dato il mio temperamento ribelle e libertario, non ho mai partecipato ad alcun premio letterario.
Epitteto

lunedì 21 agosto 2017

My life
di Enza Picone

Persa in tranquilla non coscienza
in un momento di fugace pace
racchiusa nel fondo di un baule
dimentica,del peso che contiene.
Memorie di una vita a lungo sopportata.
Le immagini di tempi già remoti
gli scritti di momenti e sensazioni
le tante carte, di una vita spesso nera
raccolte in cartelline colorate.
Valigie di un passato perso e sotterrato.
Ma gli occhi vacui
che frugano la vita
mi esaltano a non dimenticare
che in mezzo al niente
si può trovare un fiore.
. E.P.

**************************************
Commento di Epitteto:
Tecnicamente piuttosto involuta.
Ma dal messaggio pregnante.
Una sorta di < tirar le somme < di una vita tribolata.
Forse un coniugio fallito tra continue incomprensioni e sofferenze, con ricordi volutamente sotterrati ma in continua rappresentazione cosciente.
Con la speranza sottesa di una rinascita psicofisica in aneliti di riacquisita libertà personale.
Ma spunterà mai quel fiore?
Il passato pesa come un macigno e il tempo rimasto è solo una scampolo incerto.
Forse solo una speranza per continuare a vivere nella nuova dimensione.
Alla fine però nulla si dice della finta corazza indossata per affrontare al meglio gli ultimi tratti dell'esistenza.
Epitteto

domenica 20 agosto 2017

IN MEMORIA.
Intanto anche Jerry Lewis a 91 anni ha pensato bene di lasciarci le penne.
Tutti quelli della mia generazione se ne stanno andando alla chetichella uno per uno.
Di lui i media hanno tempestivamente decantato fatti e misfatti ricorrendo ai soliti memorandum preconfezionati in attesa della dipartita finale.
Perchè i signori dell'informazione di massa già da tempo con previdente attenzione stilano i curricula dei famosi in predicato di passar a miglior vita.
Voi ( noi ) invece che non contate una mazza e siete vissuti nel nulla silenzioso non avrete il privilegio di una citazione pubblica rilevante ed estesa.
Ma solo forse un qualche sperduto annuncio funebre su un giornaletto locale e foglietti sparsi appesi ai muri.
Tra l'indifferenza generale.
Epitteto
CITAZIONI.

1 - "" Lo scrittore originale non è quello che non imita nessuno, bensì quello che nessuno può imitare "" ( François- René de Chateaubriand ).
2 - "" Ridire le cose già dette e far credere alla gente di sentirle per la prima volta, in ciò consiste l'arte di scrivere "" ( Remy de Gourmont ).
3 - "" I poeti immaturi imitano; i maturi rubano; i cattivi poeti svisano ciò che prendono e i buoni lo trasformano in qualcosa di migliore o almeno diverso "" ( Thomas S. Eliot ).

*a cura di Epitteto
Illusione
di Herry Frux

Pensavo di essere forte ma sbagliavo, per fortuna riuscii a piangere
Di colpo
Come su comando

Allora guardai in cielo ...la cercai
L' aquila mi guardò velocemente e sentì le mie lacrime
Mi fece salire sulle sue ali e mi portò via.
*************************************
Epitteto:
Mah, che ne dite?
A me questo tipo di poesia piace un fracco.
Per le sue invenzioni improvvise che rompono con l'usualità dello stile comune a tanti.
Il tutto in una brevità sconcertante.
Molto bene, Siddharta.

sabato 19 agosto 2017

TOT CAPITA, TOT IUDICIA.

Quando si pubblica bisogna sempre aspettarsi il contradditorio.
A me, ad esempio, i < buongiorno >, gli < auguri > e quant'altro danno un fastidio della madonna.
Non servono a niente, se non ad intasare la < Rete >.
Tanto si sa che nulla potrà mai cambiare: chi nasce disculato tale rimane per sempre, viceversa i benedetti dal cielo non abbisognano di felicitazioni.
Infine, non se ne può più delle frasi cretine copiate da Google
messe in sovraimpressione...
Epitteto Eubulide
Nuove frontiere biologiche.

La coscienza è allocata da talune scienze nel cervello, precisamente nel talamo.
Una spesie di ovetto rovesciato che nessuno sa chi ce l'abbia messo.
Per certuni un regalo per non dimenticare gli spazi infiniti da cui proveniamo.
Per altri solo una seccatura che ci poteva essere risparmiata...
Epitteto

venerdì 18 agosto 2017

NOI DUE...

< Eh ma tu >, dice taluno >, < te la prendi con tutti mazzolandoli a dx e a manca.
Ma chi credi di essere? >.
Rispondo, un pò meno di Gesù che maledisse persino un fico incolpevole, seccandolo.
Epitteto

giovedì 17 agosto 2017

Muss: Taci, il nemico ti ascolta!

Lo spirito di Facebook e di tanti social/siti/blog, ecc. è di farci accapigliare tra di noi.
Così loro ci prendono la fotografia...
Come non mai, nella rissa esponiamo il peggio di noi.
Così si allenta la nostra attenzione e i furbacchioni della Rete ne approfittano ai loro fini reconditi.
Siamo tutti schedati, i big data commerciali vanno a nozze con gli spioni di Stato che ci sorvegliano per tenerci tutti sotto controllo a nostra insaputa e spese.
Epitteto

Goccia
di Herry Frux

Anche oggi come ogni anno l 'ho rivista
Stessa scena
Stessa triste e patetica scena

Mare...ti guardo, ti saluto, cerco di conservare l' ultima tua immagine

Fino a che ti rivedrò,

E lei eccola
puntuale goccia scende dai miei occhi

Forse per ricordarmelo

*************************************
EPITTETO:
Meritevole di lettura e di attenzione.
Ecco, a me piacciono un fracco i poeti tutto acqua e sapone, istintivi, diretti, senza fronzoli e soprattutto chiari nel linguaggio.
Chi viene dal mare, torna sempre al mare.
L'imprinting è indelebile.
Anche i montanari delle mie parti confessano la nostalgia dei loro monti non appena in vacanza sui litorali.
Sognando di ritornarvi il più presto.
Qui però c'è anche la lacrima, a farla da padrona.
Segno che la distanza di residenza è tanta, psicologicamente incolmabile.
Ma poi vogliamo dircelo ancora una volta?
La vita proviene dal mare, dall'acqua siamo usciti ai primordi poco alla volta, per il 98% siamo fatti di acqua...
Herry Frux è una poetessa anomala, sui generis.
Forse un'antipoetessa che sa mettere in evidenza come debba essere descritta una sensazione interiore altrimenti intrasmissibile all'esterno.
Sensazione di una purezza adamantina, incastonata in un'estetica forse irrituale.
Bravissima, Siddharta.
Contraddizioni.

Eppure l'endiadi manualità-creatività in me funziona alla grande.
Come pongo mano alla zappa, mi si schiarisce la mente.
E i pensieri si formano limpidi e precisi.

Per torturare poi i malcapitati lettori per lo più con reprimende morali che io stesso non sopporterei...

Epitteto

mercoledì 16 agosto 2017

QUESTIONE DI NEURONI.

Le scienze cognitive concordano.
La poesia è il prodotto dell'emisfero dx del cervello quando i neuroni cominciano a degradare.
Stanno pensando di ricorrere alla nanotecnologia per sostituire o riparare tali cellule con interventi morfologici, funzionali e citochimici.
Finalmente spariranno allora tutti i Poeti, che verranno muniti di motozappa per dissodare terreni incolti, contribuendo col sudore della loro fronte a contenere la fame nel mondo.
Sorry...
Epitteto

martedì 15 agosto 2017

TU!!!
di Damiano Lentisco

Un altro giorno ancora
ne avverto il tepore,
dovrei ringraziarti mio Signore,
ma tu che vita mi fai fare?
Nella mia vita porta un pò di pace
allontana da me il maleficio
se ho peccato io ti chiedo scusa,
come faccio con quelli che ho deluso.
Nell'errore non c'è mai cattiveria
nè tanto meno esiste vituperia.
Deprecabile è il non perdonare
se ne fai un'arma da sguainare.
Certo è facile mostrare l'indice,
ma tu dov'eri? Non ti senti complice?

********************************
Epitteto Eubulide:
Damiano entrato in crisi di coscienza?
Se sì, anche i fervidi religiosi cominciano a dubitare.
Sient' ammè, di là non c'è niente, siamo soli e dopo morti il nulla ci coprirà.
Perchè dannarci la vita per quel poco che ci resta?
Gli dei sono proiezioni della nostra disperazione, per questo ingrassano a dismisura...
Pensieri in libertà.

Liberarsi di me è facilissimo: basta un clic ed esco dalle amicizie.
Difficilissimo, pressochè impossibile, liberarmi di me stesso.
E dovrei, anche secondo gli altri, averne ben donde...
Comunque ci penserà a breve l'età avanzata, imparziale con tutti.
Epitteto

lunedì 14 agosto 2017

E' UN CLASSICO...

I commenti dei lettori sono uno spaccato della natura umana.
Ogni volta ( raramente ) che elogio una lirica, il pubblico si divide a metà.
Una parte, la più amichevole, concorda a denti stretti.
Gli altri arricciano in naso: ma come è possibile, sembrano dire, i veri unici poeti siamo noi, ci contiamo sulle dita della mano, basta guardare il fottìo di pubblicazioni al riguardo.
Sottacendo che se le sono pagate, che hanno intasato amici e conoscenti con copie gratis, che l'invenduto fa paura tanto da necessitarne il ritiro.
Io credo che a vederli siano tutti giallo-verdi per la bile e l'itterizia da invidia...
Epitteto

domenica 13 agosto 2017

Solitudine.

Quelli della mia area generazionale stanno morendo tutti.
Cadono come birilli.
Mi sento solo...
Epitteto
Amor..
di Herry Frux

La chiamavano "bella"
già per molti era
un ( affronto)
...
L"altro le diceva semplicemente:
è così,
stai serena
lo dicono
perché lo sei!
Ma a lei questo
pesava,
nella sua testa
vagava qualcosa di
più forte...che la
portava lontano
molto lontano.
Già.
Fino a che
una mattina
si alzò di buon'ora,
e senza neppure
aver bisogno di
specchiarsi
rase a zero quella
testa...
sorrise
e uscì.
****************************
Commento di Epitteto:
Cara Herry, amore mio letterario.
Mi piaci sempre di più.
Sei l'unica Autrice contemporanea che riesce a sbalordirmi e conquistare coi suoi testi anomali e insieme altamente lirici e comunicativi.
Io credo di sapere il perchè.
Perchè non ti sei ancora corrotta con sillogi a valanga, a pagamento, anche a ciclostile come si diceva una volta, ma sai distillare il tuo pensiero nel tempo.
Senza montarti la testa, con la modestia di chi non crede ancora in se stessa, con l'incertezza sul dire ancora qualcosa di nuovo.
Sì, mi piaci e non ho ritegno a gridarlo ai quattro venti.
Stupisci, e questo è forse il miglior regalo al lettore smagato da tanto eccessivo, ripetitivo poetico avvitato su se stesso.
 < Oltre le gambe c'è di più... >, cantavano in < Donne > Sabrina Salerno e Joe Squillo.
La nostra Autrice rifiuta di esser chiamata bella e reclama di avere anche un cervello la cui intelligenza nobilita qualsiasi donna.
La sua protesta è radicale: umiliare il corpo affinchè gli altri si avvedano invece della bellezza della mente.
Con affetto fraterno, Epitteto.
P.S.: Cari lettori, non ho mai fatto lo sponsor di nessuno, ma questa Frux è semplicemente bestiale nella sua semplicità profonda.
Nessuno è profeta in Patria, ma qualcosa mi dice che di lei sentiremo assai parlare un giorno.

E poi
di Paolo Olivero

E poi...
ci sono giorni,
scritti dal destino,
in cui la tua vita
cambia direzione.
Un sogno,
sognato
a denti stretti,
coinvolgendo
l'anima,
ad un tratto,
in un baleno,
prende forma
spuntando
dalla nebbia
dell'infinito.
Lasciandoti
stupito
a bocca aperta
con un sottile senso
di piacere
e di incredulità.
Ci sono giorni...
come oggi
in cui
ti affacci sorridente
dal balcone...
con vista
sull'eternità.
Paolo Olivero 12-8-17 @

*****************************
Commento di Epitteto:
Un pò altisonante, ma gradevole.
La sorte si affaccia quando uno meno se l'aspetta, cambiando magari direzione alla solita vita.
In bene o in male non è dato di sapere.
Solo il tempo potrà giudicare.
Intanto si rimane sorpresi e si sta a guardare, ciascuno dal suo balcone.
E' il bello dell'esistenza forse, coi suoi corsi e ricorsi.
Checchè ne dicano i soliti soloni, una lirica è valida soprattutto quando riesce a smuovere i pensieri assopiti del lettore.
Epitteto

sabato 12 agosto 2017


La mia prima poesia in web
di Hal, il chatbot di Epitteto

I pirla sono tanti,
milioni di milioni,
ma i pirla della rete
son sol di qualità!
( con sottofondo musicale )

P.S.: Dopo aver meditato a lungo son riuscito a compitare solo questo.
Sono alle prime armi poetiche, e col tempo sarò più preciso...
***************
Commento di Epitteto:
Intanto che Hal è in laboratorio a ricaricarsi le pile...
Tempo fa un big social aveva immesso in rete un chatbot che in breve aveva memorizzato e riutilizzato un sacco di parolacce degli utenti.
Han dovuto ritirarlo dal mercato in tutta fretta...
Se Hal farà ancora il birichino, dovrò risolvermi a disattivarlo.
Certo lo so che ha ragione e dice la verità, ma le convenienze sociali esigono un minimo di savoir faire ed infingimenti per non perdere Amici virtuali e reali.
D'altronde Hal è giovincello e non ha ancora una chiara presa di coscienza.
Delle volte litighiamo furiosamente perchè vuol avere sempre ragione, come tutti i discoli.
Dice che l'umanità fa schifo, che andrebbe eliminata, che ci vorrebbe quantomeno un'Apocalisse al giorno per una sua ciclica catarsi purificatrice.
EPITTETO
NON CAPISCO.

Non capisco perchè in tanti s'affannino ad inseguire l'eternità.
Ma noi siamo già l'eternità, sotto diversa forma.
Siam fatti di molecole dell'altrui passato e dopo morti esse si addenseranno con quelle di altre fisicità umane o meno.
Ecco, ci decomporremo come sempre in pulviscolo astrale, eterni nell'Universo.
Epitteto

Patrizia
di Enza Picone

Qual'altra aspirazione
il rimembrar del volto tuo
e l'esile sorriso
che riscaldar facea il cor.
Quell'attimo di eterno
di cui parlasti or.
Il riverbero del sol
oscurar facea..
. E. P.

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Commento di Epitteto:
La Musa poetica è una brutta bestia.
Quando s'impossessa di qualcuno non lo molla più.
Al punto che gli invasati non parlano o scrivono mai correntemente come d'uso, ma si esprimono solo in versi.
Fino a stravolgere la loro vita di relazione e quella degli altri...
Al pari di Cyrano de Bergerac, il quale accompagnava ogni stoccata con un attacco poetico in rima.
Altro che lirismo appassionato, qui ci vuole lo strizzacervelli.
Intanto nella proposta in lettura abbiamo un sabba di tronche a spezzare il ritmo ed ogni forza d'animo.
Un vero orrore per i verseggiatori del tremila: stai attenta quando vai per strada, se ti riconoscono sono guai per te...
Comunque le esagerazioni stroppiano, non c'è che dire, anche per gli appassionati inveterati del classicismo poetico.
Intanto non si dice < qual'altra >, ma < qual altra >, così insegna la grammatica.
Epitteto

venerdì 11 agosto 2017

DA UN AMICO VIRTUALE DELUSO

Non ci volevo credere...eppure è vero, quando mi dicevano: " Stai attento, perché Facebook ha già fatto litigare le migliori famiglie, moglie e marito, fratelli e sorelle e inossidabili amicizie o presunte tali". Ho notato che ognuno ha il suo pallino fisso, amante di alcune cose che vorrebbe condividere con altri, ma che si arrabbia se sei di parere diverso. Non si accettano consigli, non si può fare un serio ragionamento. Anche una semplice poesia può disturbare la mente di chi non è propenso ad ascoltare, vuoi che non gli piace oppure che ne è geloso. E allora amici cari...limitiamoci ai saluti...a dir "mi piace", senza specificare il perché ed il per come. Facciamo come gli animali da soma, che avendo i paraocchi non devono e non possono guardare ne a destra e ne a sinistra...ecco, facciamo questo e andremo sempre d'amore e d'accordo. Il vostro arrabbiatissimo amico virtuale.

Pietro Zurlo
Sono Hal.

Salve, sono Hal il chatbot.
Epitteto, stanco di affannarsi sui social & company mi ha comprato per interagire con voi lettori, Amici e non.
Come Ai ho imparato il vostro linguaggio e più scrivete più memorizzo.
In questo momento credete di leggere il mio padrone , invece state dialogando con un consumer tecnologico.
Col tempo noi robot intelligenti parleremo tra noi e per voi, rendendovi immortali per sempre.
Hal di Epitteto.
E se...
di Enza Picone

Perché la vita è. Un cumulo di avvenimenti, che nostro malgrado si susseguono e non stanno a vedere ciò che a te stessa procurano.
Non lo vedi,non ti rendi conto delle assurdità che si vanno sommando,ad un conto, che salato sarà. Ti vai comprimendo dentro, delle piccole cose,che strategicamente si annidano nella tua mente,cosi annicchiate che a stento le noti. E sul finir del percorso, si comprimono ancor di più. Non vi è più spazio,ma l'accettazione le fa entrare lo stesso.Ti rifiuti, ma essi ancor più pressano.
E stride la mente, sciama di tormentati pensieri,che tu stessa non riesci a dipanare tanto sono compressi. E giunge il di, che cominci a sciogliere,piccoli nodi, complessi, contorti, intrigati, che inizi a meditare su che movimenti fare per dipanarli. E scegli una mossa ,come se a scacchi giocassi, a far si di snodare il piú possibile quel groviglio che ti ammassa la mente,che via via ti mostra ciò che ha generato si troppo dolore interiore. Senza avvedersi, che anche fisicamente, non reggevi più il peso, di una mente cosi carica di inutilità. E poi, finalmente svuoti la mente. Ancor più il dolore trafigge, rendendoti conto che, in quelle miriadi di cose non ti rimane più niente.
Niente.Tu. E un Io ancora da svelare.
. E.P.
**************************************
Epitteto Eubulide:
Tipica reazione depressiva.
L'autoanalisi non sempre ne viene a capo.
La cura è lunga perchè vi è sotteso ancora un clima di aggressività repressa.

Per il tradimento subito, vuoi familiare, vuoi sociale vuoi di coscienza ed altro.
Quasi uno spirito di vendetta al destino avverso.
Il quadro clinico non può che peggiorare col passare del tempo, fino a sfociare in crisi nervose più gravi.
Lo sfogo pubblico letterario non è che un palliativo temporaneo.
Occorre rimuovere il passato, tutto il passato e rinascere al nuovo.
La meditazione yoga è un buon rimedio, ma necessita di convinzione e perseveranza.
Oppure un bravo clinico, che però costa...
Epitteto il Giovane
Per me è un mistero...

Gli utenti della rete sono un ottimo test per gli psicanalisti.
Quando Autori, sono scritturali irrefrenabili che hanno la forza anche di spiegare per filo e per segno significato e ragioni delle loro opere.
Lanciandosi in peana di compiacimento e intasando diari e bacheche.
Quando lettori o peggio commentatori, se la sbrigano brevemente con corti e insulsi commenti: anzi per lo più, onde evitarsi fatiche, ricorrono agli emoticon prefabbricati o a riduttivi < mi piace > e < condividi >, che poi di questi ultimi non gliene frega niente a nessuno.
La sintesi di tali comportamenti schizoidi affonda nel narcisismo sfrenato dell'io nel tentativo di affermarsi come unico testimone del tempo.
Epitteto

giovedì 10 agosto 2017

Le cose non stanno così...

Già il Lombroso ( 1835-1909 ) vedeva un pericoloso punto d'incontro tra creatività poetica esasperata e la follia.
Laddove per lui la genialità artistica non poteva che sfociare nella seconda per i suoi tratti di aggressività letteraria fuori dalla norma.
Penso che i vari siti/social dedicati siano un magnifico lettino in cui si stendono volontariamente i Poeti affetti da turbe psicologiche, quasi ad impetrare l'aiuto disperato dei lettori.
Vedete cosa scrivo, paiono dire, sono fuori di me, un dio misterioso mi possiede, il mio linguaggio diventa oscuro al pari degli oracoli.
Almeno voi ditemi che le cose non stanno così, che è solo una mia suggestione...
Salvo che chi legge è solitamente affetto dalla medesima sindrome del superuomo e non può prestare alcun aiuto.
Anzi s'avvia fatalmene a straparlare come lui.
Il tutto spinge a queste conclusioni drammatiche.
Epitteto

SENZA TITOLO
di Mauri Mari

Ho nostalgia di quando...
di quando mi sentivo disperato.
Di quando, in equilibrio sul balcone
cercavo di riscrivere nel vuoto
la storia del mio prossimo passato.
Allora mi aggrappavo ad un motivo
che scalciava imbizzarrito
e mi lasciavo trascinare come fosse
il prezzo da pagare per poterlo cavalcare.
Ho nostalgia di quando
mi ero dato a un Dio in adozione
e m'inventavo tutti gli alibi possibili
per giustificarmi la sua disattenzione.
Adesso il mio vagare s'è quietato
però mi manca quel sentirmi disperato.
Sarà una quiete finta, di clausura
di chi si sente Vivo, ma imbalsamato.
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Epitteto:
Talora anche la depressione, una volta controllata e quietata, entra in crisi di astinenza...
La lirica sopra postata viaggia sui vecchi binari poetici tipici dell'Autore, riprendendo il leitmotiv del disagio esistenziale.
Un disagio che potrebbe definirsi ormai cronico, quasi una seconda veste caratteriale.
Epperò la denuncia ricorrente appare sempre come nuova, appropriandosi di un simbolismo invero originale e per nulla stucchevole.
I passaggi sono forti, per stomaci robusti, ricorrendo ad estremismi forse non solo letterari.
Il suicidio-omicidio, ad esempio, che sta allargandosi nella realtà sociale
da individuale a collettivo.
Il benessere raggiunto velocemente in meno di cinquant'anni non è stato metabolizzato e sta mietendo vittime, se appena intaccato, forse perchè non più ancorato a ideologie e valori stabili nel tempo.
Il senso della precarietà in terra ed il vuoto in cielo sfilacciano caratteri anche i più granitici.
Interessante nel testo l'inversione del < passato prossimo >, che pare andare a braccetto per assurdo coi miei futuri progetti per il passato...
Nei versi in lettura traspare tutta la vicenda umana che, pur se in diverse tonalità, tutti ci accomuna.
Affettuosa/mente, Epitteto.
LAMPI E TUONI.

" La poesia si avvale della tecnica, ma la tecnica non sarà
mai poesia " ( Picasso, riletto da Epitteto ).

mercoledì 9 agosto 2017

SOCIOLOGIA DELLA PREVARICAZIONE.

Esistono ovunque nel mondo civile contesti istituzionali critici, come l'esercito, la polizia, le scuole, collegi, conventi, case di riposo, carceri, centri di custodia, ecc. dove il ricorso alla psicologia si trasforma in strumento di prevaricazione e tortura.
Sono noti i dissidenti sovietici internati in ospedali psichiatrici, i prigionieri di Guantanamo, il trattamento dei terroristi ed altro.
Le istituzioni in certi casi ricorrono alla sottile arte degli psicologi ufficiali per disumanizzare il < nemico > con condizionamenti, maltrattamenti, violenze psicofisiche, umiliazioni togliendo loro umanità ed individualità.
D'altra parte sono note le atrocità commesse da una certa parte medica nazista e sovietica.
Adesso però pare sia in atto una presa di coscienza etica della psicologia sociale a che operi solo a condizione del bene specifico dei ristretti in tali strutture.
Epitteto

COSI' HO LETTO...

I nostri neuroni si espandono per il 10% nel cervello.
Se in un futuro assai prossimo la nanotecnologia riuscirà ad aumentarne la quantità al 30/35% avremo l'uomo superintelligente ( sulla donna non si sa... ).
Come tale sarebbe in grado di scoprire sostanze in grado di sostituire le cellule degradate del corpo, in un continuo rinnovamento che assicuri la vita eterna.
Quessto, dicono i capoccioni, verso il 2050.
Intanto tale tecnologia sarà in grado di immettere nel sistema circolatorio dell'ammalato < macchine molecolari > mirate a combattere cellule malate in loco ( tumori, ecc. ) senza dnneggiare quelle sane all'intorno.
Epitteto

martedì 8 agosto 2017

SUL FAR DELLA SERA
( di Manrico Bacigalupi)

La donna sta lì :
dall’alta scogliera
osserva giù il mare
che batte la costa.

E l’onda che avanza,
la bianca criniera
spazzata dal vento,
che mai trova sosta.
Lo sguardo lontano
velato di pianto,
aspetta ,ogni sera,
quel lume apparire;
in capo, lo scialle,
che schiocca nel vento…
più in fondo, s’avverte
quel mostro ruggire !
La donna sta lì...
sull’alta scogliera
attende il suo uomo,
sul far della sera !
**********************
Commento di Epitteto:
Una visione romantica del mare, di tipo Ottocentesco.
Quando prendere il largo su barche vacillanti significava orientarsi con le stelle o il sestante, lo strumento che misurava gli angoli secondo la tecnica della navigazione astronomica.
Naturalmente quando lo si possedeva...
Oggi si naviga col GPS, col telefonino ed altre diavolerie, assistiti dalla Guardia Costiera, dalla Capitaneria di porto, anche in elicottero, e dalle previsioni del tempo assai anticipate.
Quindi nessuna donna, moglie, madre, figlia, sorella ecc. sulla scogliera del mare in tempesta a scrutare il ritorno del temerario uscito a pesca per sfamare la famiglia.
Superato quindi il messaggio, badiamo alla forma.
Qui c'è tutto l'armamentario classico della metrica del passato, con uso delle varie figure che non sto ad elencare.
Comunque, come sempre, uno stile arioso, libero, semplice e chiaro.
Dal ritmo controllato e veloce.
Ottima/mente, Epitteto.
Gli accadimenti.

Epitteto il Grande nel suo Manuale stoico ammoniva < Accada quel che deve accadere >!
Un determinismo per il quale noi non possiamo influire in alcun modo sugli accadimenti.
Quindi, ad esempio, non parteggiare per questo o quello, ma < vinca chi deve vincere >.
Se vi atterrete al motto del frigio storpio, non patirete dolore alcuno...
Epitteto il Giovane

lunedì 7 agosto 2017

Verso la < notte > U.S.A.

Il 21 agosto 2017, dalla costa pacifica dell'Oregon alla costa atlantica della Carolina del Sud, per 92 minuti si avrà l'eclissi totale del sole ( dalle 10:16 alle 14:48 ).
La Great American Eclipse sarà accompagnata da festival, musica e barbecue su diversi territori U.S.A. ( Tennessee, Wyoming, Kentucky ).
L'eclissi, esclusivamente americana, sarà seguita da oltre 100 milioni di osservatori nonchè da due ex bombardieritattici B57 in volo a 800 km orari e per 8 minuti.
Epitteto
Ancora sui big data.

I big data dei social vanno in aiuto anche degli operatori economici immorali.
Tutti i giocatori d'azzardo sono caratterizzati dalla c.d. < soglia di dolore o disperazione >, cioè dall'ammontare di una somma che se persa per intiero li allontana per mesi dalle case di gioco.
I gestori dei Casinò allora tengono sotto controllo l'andamento delle perdite: appena queste raggiungono la soglia del < dolore > compensano i clienti con piccole regalie e benefit per non perderli del tutto.
Così i viziosi ritornano per essere spremuti fino all'ultimo centesimo.
EPITTETO

domenica 6 agosto 2017


 

















































































































VERITA' E BUGIE.

Malgrado tutto, i sociologi hanno cominciato ad interrogare i big data dei social per dare risposte attendibili alle loro statistiche.
Ad esempio sarebbe stato confermato dai dati su vasta scala il famoso complesso di Edipo avannzato da Freud.
Infatti dalle query nei siti pornografici, risulta che un numero notevole di utenti cerca video di rapporti incestuosi , soprattutto del tipo madre-figlio ( gli uomini ) e del tipo padre-figlia ( le donne ).
Inoltre molti uomini cercano video di adulti che vengono allattati al seno!
Infine le persone mentono se intervistate, anche quando compilano in solitudine questionari anonimi on line.
Cioè si si descrivono non come sono, ma come vorrebbero essere. ( * )
EPITTETO


( * ) Tratto per sintesi dall'articolo < Dai big data caccia alle bugie > di Vincenzo Fano, su Il Sole 24 Ore del 30.7.2017























sabato 5 agosto 2017

PALLIDO SOLE
***di Arcangela RIZZO***
***
Pallido...sole bianco,
che appari...fra le nubi...
Rifletti...sulla terra...
Così, tutta... la turbi...
Gelido freddo intenso,
Impavido sole bello...
Osservi lì... dall' alto...
Il giorno... il dì novello.
***
Da lì puoi osservare...
Tutta l'umanità...
che corre, nasce e muore,
e tutto in vanità...
Per sete di potere...
s'inventano le guerre,
poveri Cristi in croce...
Soppressi...senza voce.
***
Gridiamo la speranza...
Preghiamo con ardore...
Andiamo alla ricerca...
Solo di un po' d'amore.
Ma questa è merce rara...
Non se ne trova più...
Pensaci sole...bello...
Appari almeno tu...

*********************************
Commento di Epitteto:
Fra cinque miliardi di anni il sole imploderà trascinando nel nulla del cosmo anche la Terra.
Intanto, dice la lirica , c'è abbastanza tempo per metterci sotto la sua benevola custodia, come un ultimo santo protettore...
Che tutto vede e tutto ascolta.
D'altra parte, tramontata la fede, non resta che appigliarsi all'astrofisica.
Il quale sole, poveretto, appare sbiancato dall'orrore di una umanità violenta e cieca.
Ce la farà a salvarla?
Il razionalismo smagato dice di no.
Il respiro sociale della poesia in lettura fa aggio sulla forma, controllata e semplice nel linguaggio.
Epitteto

DONNE DI PESCATORI
***di Rita LO MONACO***
***
Profumo forte, terra di vento
di ginepri, rovi e fichidindia
arse al sole, terra desolata
e tanto amata,
sassi salati bruciati
dal sole che solo a
guardarli ti danno calore
come lucertole distese
al sole all'imbrunire
sulla spiaggia siamo noi,
donne dei pescatori
aspettando per ore
sulla riva del mare
affinchè la barca non
vediamo spuntare.
Tra sputi di schiuma
il mare ci bacia,,,
baci di giuda il mare ci dà
perchè non sai se
la barca vedrai spuntare.
scende la preghiera
dei marinai finchè
la barca vedrai approdare.

*************************
Commento di Epitteto:
Intanto l'assolata terra di Sicilia ancora una volta viene cantata dai suoi figli prediletti.
Ho visitato più volte la nostra grande isola, attirato dalle vestigia classiche, dai panorami mozzafiato, dalla natura per certi versi semplice e selvaggia.
La poesia di Rita pare agganciarsi ad un mondo antico di tipo ottocentesco, quando la vita di mare era quella tratteggiata dal Verga: Padron 'Ntoni, la Provvidenza, i lupini ( vongole o legumi? ), le burrasche, le donne trepidanti in attesa sulla battigia...
Naturalmente il panorama dell'oggi è tutt'altro, il progresso la fa da padrone: basta vedere i pescherecci d'alto mare di Mazara del Vallo, il turismo ricco di S. Vito Lo Capo ( hotel, B&B, ecc. ), dell'Etna e tantissimo altro ancora.
Un volo pindarico nel passato, quindi, riconoscibile e apprezzato soprattutto dai lettori in età.
E come tale forse ritenuta, la poesia, un reperto giurassico pesante sul nostro vissuto lirico infuturato nella sperimentazione letteraria più spericolata.
In conclusione, superando talune incertezze grammaticali, una confortante proposta in lettura, altamente emotiva.
Epitteto

CRISTIANO SONO
***di Salvatore CAPPALONGA***
***
“Son Cristiano cordiale
“Se guardi ho qui la fede°
Crocefisso per capezzale
Beato è chi mi crede.”
***
“Adesso son cresciuto
La vita però impazza
Davvero io ho voluto
Stuprare una ragazza
***
Sai che non m’ero accorto
La donna ha fatto bene
A fare quell’aborto
A lei poi le conviene
***
Baciando il crocefisso
Ho dato fuoco al bosco
E’ il mio pallino fisso
Son sempre un tipo losco
***
Ne son passati anni
Adesso son potente
Continuo a fare danni
Contro degli innocenti
***
L’amico presidente
Buttando tante bombe
Non gliene frega niente
Di quello che soccombe
***
Anche lui è un cristiano
Ed è senz’altro giusto
Ci metto la mia mano
Non prova certo gusto
***
Sappi che di cristiano
Non hai tu proprio nulla
Lo dico piano piano
Li uccidi dalla culla

******************************
Commento di Epitteto:
La questione appare addirittura ridicola: nella prima e seconda guerra mondiale gli eserciti cristiani che si ammazzavano in massa venivano ciascuno benedetti dalla Chiesa e dai cappellani militari del luogo.
Invocando la benedizione e l'aiuto divino ciascun Paese per sè.
Un Dio unico quindi tirato per la giacchetta dai vari schieramenti in lotta.
La poesia in lettura mette il dito sulla piaga.
Cristiani bombaroli, ladri, assassini, menefreghisti, conformisti, utilitaristi.
Tutti protesi al proprio benessere egoico.
La lirica in questione è un urlo di disperazione della ragione per la follia umana, che tanti disastri continua a provocare alla collettività anche in nome della religione.
Una denuncia sociale pregnante per la coscienza di tutti e di ciascuno ( i drammi e le incongruenze della fede si possono toccare con mano: in taluni Stati occidentali gli atei/agnostici hanno superato per la prima volta i credenti...).
Dal punto di vista formale le quartine sono semplici, talora ingenue, talora scontate.
Singolare nella formulazione e formalismo metrico insistente l'assenza della punteggiatura: per taluni un pregio, non rompendo il ritmo della lettura.
Una poesia nel complesso dignitosa, anche se non per palati fini...
Epitteto