Sara Pellegrino
Lenta si accosta la terra
a questi giorni diroccati
a questi occhi che accendono
lampioni giù nella strada.
E rivedo d'un tratto
quel gesto lontano
come il rumore di un treno
ferito chissà dove
come il tuo odore
misto di foglie e di lanterne.
Lenta si accosta la terra
a questi giorni diroccati
a questi occhi che accendono
lampioni giù nella strada.
E rivedo d'un tratto
quel gesto lontano
come il rumore di un treno
ferito chissà dove
come il tuo odore
misto di foglie e di lanterne.
Eravamo sabbia e argento:
scivolavo e tu brillavi.
Lenta si accosta la terra
a questi giorni diroccati
a questi occhi che spengono
lampioni giù nella strada
*******************************
Epitteto Eubulide:
Senza titolo.
La nostra Sara ha un gusto spiccato per il simbolismo astratto, dietro il quale cela pensieri ed emozioni.
In altre parole una Poetessa che elabora i sentimenti in similitudini accese, quasi timorosa di sporcarli con un linguaggio corrente, troppo inadeguato ad esprimerli.
Un modo intelligente di verseggiare, fuori del comune, che impegna l'attenzione del lettore in una decrittazione laboriosa.
Perchè non basta una sola lettura, ma occorre ripeterla fin quando il testo si chiarisca.
E forse ancora non del tutto.
Penso che la chiave di lettura si trovi nel distico centrale.
Una lei duttile, aperta, disponibile, nell'esaltazione di un lui tutta luce e bontà.
Certo poi gli eventi della vita aprono gli occhi a tutti, la passione resta un bel ricordo e nel futuro solo sensazioni.
Secondo me però anche i fallimenti non sono mai così distruttivi...
Serena/mente, Diofanto.
scivolavo e tu brillavi.
Lenta si accosta la terra
a questi giorni diroccati
a questi occhi che spengono
lampioni giù nella strada
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Epitteto Eubulide:
Senza titolo.
La nostra Sara ha un gusto spiccato per il simbolismo astratto, dietro il quale cela pensieri ed emozioni.
In altre parole una Poetessa che elabora i sentimenti in similitudini accese, quasi timorosa di sporcarli con un linguaggio corrente, troppo inadeguato ad esprimerli.
Un modo intelligente di verseggiare, fuori del comune, che impegna l'attenzione del lettore in una decrittazione laboriosa.
Perchè non basta una sola lettura, ma occorre ripeterla fin quando il testo si chiarisca.
E forse ancora non del tutto.
Penso che la chiave di lettura si trovi nel distico centrale.
Una lei duttile, aperta, disponibile, nell'esaltazione di un lui tutta luce e bontà.
Certo poi gli eventi della vita aprono gli occhi a tutti, la passione resta un bel ricordo e nel futuro solo sensazioni.
Secondo me però anche i fallimenti non sono mai così distruttivi...
Serena/mente, Diofanto.
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