giovedì 25 agosto 2016

LAMPI E TUONI.
di Epitteto

Il libro tibetano dei morti.
Nelle ultime sequenze del film della Cavani si vede Milarepa ( monaco buddista, il S. Francesco del Tibet – 1052/1135 ) sussurrare all’orecchio del suo Lama morente parole di conforto e di aiuto a traghettare nel regno dei morti.
Una pratica della mistica tibetana che affonda nei primordi di tale religione.
Al riguardo esiste addirittura un testo di riferimento: < Il libro tibetano dei morti >.
Una specie di breviario su tale pratica per lettori e apprendisti inesperti…
Personalmente credo che non sarei contento che nello stato agonico ci fosse qualcuno a suggerirmi all’orecchio come e perchè andarmene da questa terra.
Mi sembrerebbe molto più stimolante il contrario.
Essere cioè io a descrivere le fasi del passaggio, comunicando ai dolenti ( o finti tali ) finalmente le gioie di tanto trapasso.
D’altronde esempi similari sono diffusi nella vita di religiosi in stato comatoso.
Comunque, alla bisogna, ci può sempre venire in soccorso la saggezza sarcastica e meditativa insieme di Socrate che accolse la condanna a morte dicendo <… E’ giunto ormai il tempo di andare, o giudici, io per morire, voi per continuare a vivere. Chi di noi vada verso una sorte migliore è oscuro a tutti, tranne che al Dio >.
Barhabba.

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