lunedì 22 agosto 2016

Ed ora beccatevi questa insalata mista...

1) - NCOPP’A NU SCOGLIO LISCIO
***di Pietro ZURLO***
…E m’assettaje ’ncopp’a nu scoglio liscio…
pusaje ’o libro e ’o viento trafecaje*
pe’ dint’e ppaggene, scellejanno int’e*
pparole…una ’a ccà…e n’ata a llà.
’E ssolete parole, abbusate e appufittate:
’o core, l’ammore, ’o bbene, ’a guerra, ’a pace…
S’’e ppigliaje e ss’è ppurtaje, lassanno
chelli ppaggene triste e janche comme ’a neve!
Mentr’io guardavo ll’onne d’’o mare…
ca jeveno annanze e arreto, chien’e scumma.
Chillo tras’e gghisce, rigneva ’e scoglie,
perciate da ’e stesse ’onn’e mare
cu ’e risucchie e cu ’e schiante fute.*
Nu poco cchiù luntano, m’arrivava
nu canto d’’e sirene, comme na ninna nanna
ca mme purtava rint’a nu suonn’e stroppule;*
e ’a coppo a ttutte sta museca d’’o mare
che accarezzann’o viento, me purtava
int’a nu munno doce e amaro d’’a vita mia.
PICCOLO GLOSSARIO.
*Trafecaje=Rovistare, frugare tra più cose
*Sclellejanno=Muovere le ali senza volare
*Tras’e ghisce=Quell’andirivieni
*Fute= Profondi, cupi
*Stroppule= Fandonie, favole
****************************************
*Manrico Bacigalupi:
...Ieri sera, mentre facevo eseguire "CANTA NAPOLI " ..pensavo a te e sorridevo ( mi veniva ammente u' Champagne che "dovevamo "bere assieme...) vicino, mi giungeva " l' accompagnamento" delle onde del mare a corredare splendidamente quel brano... ED ECCO CHE ORA, COME AD AVERLA EVOCATA, ARRIVA QUESTA SPLENDIDA LIRICA CHE PARLA..PROFUMA..ED INEBRIA DI MARE ..! confessa: ti son "fischiate " le orecchie perchè ho menzionato la meraviglios musica napoletana...!!!!! BRAVISSIMO !
SPENDIDAMENTE....SPLENDIDA !
** Epitteto:
C'è da restare ammutoliti ed incantati.
Una profondità di sentimenti ed emozioni senza pari.
In quattro strofe, dense di significato, asciutte, schiette, musicali.
Quando si dice che un Poeta è grande se riesce a coniugare parole e concetti in modo chiaro, diretto, altamente lirico, come in questo caso.
Perchè per un attimo interminabile ci siamo sentiti noi stessi seduti su quello scoglio, di fronte alla risacca, al vento, all'ansimare delle onde che paiono parlare con suono profondo ai nostri precordi ed alla nostra mente insieme.
Beh, io sono convinto che, se non adesso ( i contemporanei non s'accorgono mai della genialità corrente ), verrà giorno del giusto riconoscimento del nostro Poeta.
Già ora però noi godiamo della sua partecipazione ed amicizia.
Penso che il tempo alla fine saprà essere galantuomo come sempre.
Con viva riconoscenza per questo apprendimento morale e letterario continuo, un abbraccio fraterno, Siddharta.

2) - PENSIERI CINICI.
A) – Irritazione.
Il bravo letterato, scrittore o poeta, evita di far camminare i lettori su distese di vetri rotti a piedi nudi.
Purtroppo molti testi sono cosparsi di linguaggi ricercati, cervellotici, addirittura criptici.
Un dire inaccessibile priva il lettore di una parte importante del conoscere, con derive penose a causa dell’esclusione.
A mio giudizio bisogna impegnarsi ad evitare certe frustrazioni in chi legge, che alla fine si concludono in posizioni irritate e talora irrispettose nei confronti dell’Autore.

B) – La tribù.
Fino ad ieri ambiente e famiglia sono stati il punto di forza del consorzio umano.
Poi l’ambiente è stato sistematicamente distrutto ( cementificazione, inquinamento, ecc. ).
Resisteva solo la famiglia, ma oggi anche per lei suonano le campane a morto.
Non c’è niente da fare, l’umano non è per niente monogamo, malgrado le tradizioni insistano per il contrario.
Quale rimedio al disastro generalizzato?
Forse la tribù di stampo familiare, con i gruppi allargati dei lui e delle lei, cioè degli ex.
Già, ma chi saranno i referenti legali e morali delle nuove convivenze?
Questo il problema…

C) – Chilometro zero.
Gli infiniti siti letterari via web sono come tanti mercatini rionali a chilometro zero dalla merce semplice, genuina e anche free.
Ivi creatività e cultura sono processi appaiati che sfornano nuove idee e nuove interpretazioni del mondo del sapere.
Una sorta di creative economy della conoscenza che ci accomuna tutti in uno sforzo ideale di universale apprensione.
Quindi nuovi modi di fare cultura in contesti socialmente ed economicamente sostenibili, in rapida successione di cambiamento.

3 - LAMPI E TUONI.
I virus.
Basta girellare per internet, segnatamente sui social network, per beccarsi potenti virus che distruggono noi stessi e il prossimo.
Personalmente ne ho due micidiali, che ho ereditato dalla nascita, e che da sempre fanno sfracelli ovunque e su chiunque, me compreso malgrado ogni mia strenua resistenza.
Sono i virus dell'ignoranza e della presunzione, che leggo sovrani nei fratelli umani e in me stesso.
Attaccano soprattutto i < sapientini >.
Io ci ho un parente prete, laureato con 110 e lode in filosofia per giunta, attempato e malandato, che mi ha confidato più volte che sta redigendo testamento.
Che cosa abbia da lasciare ed a chi non lo so.
Ho comunque per certo, da sue insistenze verbali, che crede che la sua dipartita sarà una gran perdita per il mondo, per sempre compianta.
Alla faccia della modestia del clero, che dovrebbe insegnarcela...
Barhabba.

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