sabato 13 ottobre 2018

La castrazione rituale
di Epitteto

L'amore fisico, quello approntatoci dalla natura per procreare, è una forma accentuata di egoismo vendicativo.
In un momento di assoluta cecità passionale, dimentichiamo di esser nati soli, di viver soli e morire soli.
E ci ingegnamo a creare prole condannandola al nostro stesso vile destino.
Il senso di colpa a posteriori è così grande che un tempo si procedeva alla castrazione religiosa, ancor oggi in vigore per il cristianesimo mediante il celibato obbligatorio per i ministri del culto.
Seguito dalla castità monacale femminile.
Senza scadere nel catarismo albigese contrario al matrimonio, non è chi non veda l'assurdità della venuta al mondo senza il consenso dei nascituri.
Se interrogato preventivamente, nessuno accetterebbe un destino così cinico e baro.
Anch'io da perfetto pirla inciuchito dalle balle culturali e familiari del tempo, ho messo al mondo un figlio senza chiedergli il permesso preventivo.
Persona che ora vedo fatalmente avviarsi alla conclusione dell'opra tra triboli ed errori.
Sono certo che al momento giusto non avrà per me defunto parole di conforto.
Federico Barbarossa

Nessun commento:

Posta un commento