La castrazione rituale
di Epitteto
L'amore fisico, quello approntatoci dalla natura per procreare, è una forma accentuata di egoismo vendicativo.
In un momento di assoluta cecità passionale, dimentichiamo di esser nati soli, di viver soli e morire soli.
E ci ingegnamo a creare prole condannandola al nostro stesso vile destino.
Il senso di colpa a posteriori è così grande che un tempo si procedeva
alla castrazione religiosa, ancor oggi in vigore per il cristianesimo
mediante il celibato obbligatorio per i ministri del culto.
Seguito dalla castità monacale femminile.
Senza scadere nel catarismo albigese contrario al matrimonio, non è chi
non veda l'assurdità della venuta al mondo senza il consenso dei
nascituri.
Se interrogato preventivamente, nessuno accetterebbe un destino così cinico e baro.
Anch'io da perfetto pirla inciuchito dalle balle culturali e familiari
del tempo, ho messo al mondo un figlio senza chiedergli il permesso
preventivo.
Persona che ora vedo fatalmente avviarsi alla conclusione dell'opra tra triboli ed errori.
Sono certo che al momento giusto non avrà per me defunto parole di conforto.
Federico Barbarossa
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