giovedì 11 ottobre 2018


IL BOSCO
Quando mi condurrai
con te
per respirare
la stessa aria fresca
di quel bosco
dove
in quella calda giornata di luglio
siamo stati felici?
Il tuo sguardo s'incontrava col mio
meravigliosamente
e le tue mani
che accarezzavano le mie,
mi facevano tremare di gioia.
Ero felice.
Dopo l'addio e il tuo silenzio
pensavo
che mai piu' t'avrei rivisto.
Invece,
eccomi,
ancora insieme,
meravigliosamente colma di speranze

ANTONINA SORANO SCHEMBRI

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Commento di Epitteto:
Spes ultima dea est et omnium rerum pretiosissima, quia sine Spe homines vivere nequeunt.
E poi, chi vive sperando muore cantando, o aspettando, o penando, o ....... ).
Certo che il bosco è sempre stato galeotto: anche una volta gli umani vi si inseguivano spasimando...
Chissà, magari oggi < lui > è sposato, tiene famiglia, sarebbe meglio lasciarlo in pace...
Ai miei tempi ero assediato dalle pulzelle vogliose.
Una di esse ebbe a dirmi < adesso basta tua moglie, ora un poco anche a me... >.
Perchè poi di fronte agli aut aut, lui s'arrabbia e t'ammazza...
Mah, speriamo in una versione solamente poetica: d'altronde ci sono in giro miliardi di uomini, e proprio quello...
Certo che di questi momenti magici possono capitare solo in un bosco.
Però dopo tanti anni, il tempo dovrebbe aver rimesso la testa a posto a entrambi.
Testo che lascia perplessi, anche se linguisticamente corretto.
Gedeone

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