venerdì 19 gennaio 2018

Le Parole
di Loretta Zoppi

Le troveremo un giorno le parole
su muri luminosi
e simboli di terra
mentre un sole di ferro
il viso ci consuma
e il chiodo cresce linfa nelle vene...
Usciremo cantando
da questa vita d'acqua
letto disfatto da tormenti e pene
di lune insonni ricchi
per boschi mattinali.
E rideremo allora
della mia gonna lunga e
del tuo sguardo prensile
come se fosse sogno
quando lasciammo al vento
socchiudere la porta
su campi di narcisi.
LZ
*************************************
Commento di Epitteto:
Per me la vera poesia nasce quando si riesce a parlare come si mangia con educazione.
Senza tanti giri di valzer.
Sono rozzo lo so, ma la linearità narrativa mi commuove.
Poi c'è il malvezzo dello scrivere profondo, che quanto più ci si sforza di esserlo tanto più diventa oscuro.
Sì, qualche sprazzo qua e là di luce, ma per il resto buio fitto.
Tralasciando l'inventore linguistico.
Cioè colui che si lancia e si diverte a coniare ossimori, ad accostare contesti di fantasia, a merlettare in stile barocco e rococò, e chi più ne ha più ne metta.
Un malvezzo dei nostri tempi per ritagliarsi uno spazio letterario.
Quando, presi dalla disperazione e dall'ignoranza ancestrale e di ritorno, non anche a massacrare grammatica, sintassi, analisi logica, punteggiatura, inventandosi assurdi neologismi e ridicoli accostamenti ( ... lo sguardo prensile... ).
V'è pure chi, se ripreso, a reclamare orgogliosamente i propri strafalcioni e sciatteria narrativa.
Quivi però la metrica è irreprensibile.

Nessun commento:

Posta un commento