mercoledì 17 gennaio 2018


Andrea Patrone
A tutti, a chi mi ha scritto Auguri e a chi mi ha premiato con un bravo, a chi mi vuol correggere e a chi con piacere mi legge.

Un anno in più

Come pianta con radici non più
forti mi oppongo al vento degli
anni morti, piego i rami alla sua
forza e libero le parole come le
foglie si liberano ...con dolore.
Sono gli anni della mia vita che
la mia mente pensava....infinita.
Lo specchio invece mi ha detto:
Andrea oggi sei più vecchio, hai
bianchi capelli, rughe e piccole
onde intorno agli occhi e la mano
non più ferma pare luce di lanterna!
Conosco quella voce che a volte
ho contestato, una vecchia amica
che ho amato e odiato, lei si tiene
viva offrendo la speranza di un
sereno cielo nell'ultima.....stanza.
Oggi e soltanto oggi non mi sento
vecchio, molti e forse troppi gli
auguri che mi avete detto, così li ho
vissuti con un'emozione e a tutti...
un sincero grazie detto con il cuore!
**************************
Commento di Epitteto:
L'anziano consorte emette un urlo: < Cara, vieni subito qui.
C'è uno sconosciuto in bagno! >.
La moglie accorre e sbotta : < Ma va, sei tu che ti stai specchiando! >.
La battuta, certamente di un buontempone, colpisce per la cruda verità.
Tanti di noi, su di età, non si riconoscono più allo specchio.
Le ingiurie del tempo ci hanno cambiato fisicamente, incredibile visu.
Ma con una voce interiore che, aggiungendosi al coro generale di chi ci vuol bene, ancor negli ultimi passi ci sorregge mentendo: < Non tutto è perduto... >.
Testo lineare e capace, questo in lettura, a dimostrazione che si può versificare ottimamente anche senza orpelli retorici.

Nessun commento:

Posta un commento