Sereno
Raccontavo incubi
a mia madre e lei
apriva le persiane,
faceva entrare
il giorno in casa,
allontanava gl'incubi
scacciava le paure.
Scalzo correvo fuori,
dalla veranda,camminando
sopra aghi di pino,
vedevo aprirsi un mondo
di case a strapiombo
sul mare,la città, i verdi
campi,le Egadi, il monte.
Nei giorni senza nuvole,
di sereno, mi sembrava
di toccare tutto, di
abbracciarlo, come
avviene - quando una ritrovata
tranquillità rischiara l'anima-
d'un amore,o perfino
con Dio.
Francesco Camagna
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Commento di Epitteto:
Mah, queste sensazioni le abbiamo provate in molti.
Perlomeno comuni a sensibilità predisposte per natura.
Momenti magici, quando da giovani si gode di un perfetto equilibrio psicofisico grazie all'età.
Col tempo poi le cose si scombinano e la ricerca di ripetere tali momenti magici viene regolarmente frustrata.
Se poi il tutto viene supportato dalla bellezza dei luoghi, come accennato dall'Autore, la circostanza dell'afflato col metafisico appare invero credibile.
Un tipo di poetica, questo in lettura, semplice, chiaro ed emotivo, senza necessità di infingimenti retorici.
Molto bene.
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Commento di Epitteto:
Mah, queste sensazioni le abbiamo provate in molti.
Perlomeno comuni a sensibilità predisposte per natura.
Momenti magici, quando da giovani si gode di un perfetto equilibrio psicofisico grazie all'età.
Col tempo poi le cose si scombinano e la ricerca di ripetere tali momenti magici viene regolarmente frustrata.
Se poi il tutto viene supportato dalla bellezza dei luoghi, come accennato dall'Autore, la circostanza dell'afflato col metafisico appare invero credibile.
Un tipo di poetica, questo in lettura, semplice, chiaro ed emotivo, senza necessità di infingimenti retorici.
Molto bene.
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