A margine
di Epitteto
Ancor oggi, nell'era tecnologica, privilegio la scrittura manuale a quella digitale.
Cestini di carta in corsivo che mi rincuorano, in cui mi riconosco, un
linguaggio dell'anima che mi ha sempre accompagnato nella mia lunga
vita.
Nella manualità dello scrivere
sento di essere unico e irripetibile, laddove mi leggo sicuro anche
quando non chiaro nella grafia, e comunque senza errori e refusi.
Quando vedo mio figlio pestare come un matto sulla tastiera dello
smartphone, per ricordare la sua calligrafia debbo riandare con la
memoria ai suoi quaderni scolastici.
Scrivere a mano per me è un
piacere insostituibile, mi sembra di esistere fisicamente anzichè come
macchina, mi fa bene al cervello.
Scrivere a mano è un bene individuale e collettivo che dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.
Nel frattempo si dovrebbe introdurre la < Giornata mondiale della scrittura a mano >...
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