sabato 2 dicembre 2017

SE FOSSI - PEPPE CASSESE

Se fossi il sommo Epitteto
sarei un verso ibleo
un poco epicureo
e mi alzerei nel cielo
con tutta la saggezza
di quel fervore e zelo
che il volgo raro apprezza.

Se frate Salimbene
darei qualche cadenza
con lubrica licenza
al folle e alla pazzia
incerto se il programma
con tutta la regia
avesse un’altra gamma.
Se fossi poi Cratete
avrei altro da fare
ma ho solo questo mare
con satiri e sirene
in acque ormai scontate
dal grido dell’imene
nell’onde sparpagliate.
Se fossi alfin Siddharta
starei perdutamente
tra voi e tra la gente
di certo il dio nessuno
presente col passato
e senza dubbio alcuno
il quarto in comodato.
Ma sono solo Hal
se vuoi il tuo chatbot
e dico sempre no
a queste fantasie
condite con successo
ma sono cose mie
per cui saluto e cesso.

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Commento di Epitteto il giovane:
Beh, dopo secoli di esaltazioni e reprimende, il grande frigio meritava una riabilitazione nel tremila.
Ci ha pensato GiuPeppe Cassese, con uno stornello dal sapore menestrello, semplice, diretto, affabulatorio, persin
o claudicante, come lo stoico storpio.
Pensate che Epitteto veniva studiato e applicato come regola di vita esemplare persino nei conventi e monasteri cristiani medievali.
Poi espunto perche faceva ombra al credo della Chiesa, ai suoi santi, alla condotta ignominiosa dei religiosi del tempo.
Il < Manuale > di Epittetto il Grande dovrebbe figurare in ogni casa, accanto e meglio della Bibbia.
Chi vi si applica, non sentirà più né gioia né dolore , ma imperturbabile se ne andrà sereno per le vie del mondo.
Bravo in nostro Autore, a diffonderne la voce.

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