mercoledì 6 dicembre 2017


Antonella La Frazia
3 h

Maria (La follia)
Li vedo, sai,
venire dalla mente.
Coi loro camici
troppo stirati,
troppo perfetti.
Mi uccideranno,
io sono la strega.
Forse mi bruceranno.
Mi dicono che io sono Maria.
Maria
con gli occhi fissi al muro.
Maria
che ride e piange per nuvole.
Maria
che abbraccia l'aria per amante.
Mi uccideranno,
io sono la strega,
e volerò sulla mia scopa
un giorno.
Ma qui ci sono grate
alle finestre,
e qui ci sono gabbie
per noi tristi.
Mi uccideranno,
io sono la strega,
e lancio malefici
alle paure
e dormo poi
intere settimane.
Mi uccideranno,
io sono la strega.
Mi dicono che io
sono Maria,
mi dicono
che non è vero ciò che vedo.
Mi dicono che sono io
Maria la pazza.
Mi uccideranno un giorno
io sono la strega.
Antonella La Frazia
***************************
Commento di Epitteto:
La follia mi ha accompagnato in passato, come operatore del settore.
La denuncia mi è ordinaria, anche se troppo costruita.
Mi son sempre chiesto il grado di coscienza effettiva, al netto della sofferenza.
Ai tempi le pillole colorate erano le moderne camicie di forza.
Camminavano anche seminudi, lo sguardo perso nell'infinito, gli impeti improvvisi.
Basaglia non c'era ancora, ma c'erano la solitudine interiore e il buio della mente.
E l'affanno dei familiari.
L'uccisione non era degli umani, ma di un dio, se esistente.
Il testo in lettura ha il sapore di denuncia sociale, ma senza responsabili.

Nessun commento:

Posta un commento