martedì 19 dicembre 2017

PENSIERO CINICO DEL MATTINO
Lettera aperta.

In un certo periodo della sua vita mio figlio, giovane rampante , ebbe a percorrere il solito cammino dell'autosuggestione formativa.
Al fine di confortarsi di valere come individuo sociale, si era lanciato in una ridda di colloqui lavorativi al solo scopo di sentirsi dire che era bravo, intelligente e preparato.
Poi saturo delle lodi e soddisfatto, è rientrato nei ranghi comportandosi da persona normale e matura.
Lo stesso accade in letteratura, segnatamente in Poesia.
Pur di sentirsi lodare, troppi Autori si spingono ad una produzione frenetica, anche partecipando a raffica ai mille concorsi mini e maxi, inalberando orgogliosi i frutti delle vittoria.
Gli scrittori seri limitano la propria produzione per non inflazionarla, per non ripetere rimasticature del già troppo detto.
La Poesia è come la moneta: quando è inflazionata quella cattiva scaccia quella buona.
Quali le soluzioni?
Per me semplicemente due: limare, limare, limare, mettere in un cassetto, far depositare, riprendere asciugando, asciugando, asciugando.
Orazio consigliava di pubblicare solo dopo otto anni dalla stesura ( nonum prematur in annum ), affinchè il tempo facesse rilevare le imperfezioni alla mente calma e riposata.
Occorre diffidare delle poesie scritte di getto: per lo più non resistono al tempo e all'uomo.
Il secondo giudizio: prima che se stesso, preferire di leggere e valutare le proposte degli altri competitor.
Hai voglia di rilevarne pochezze o valore...
Cinico Cratete.

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