Cari Amici,
" L'opera del maestro non consiste nel riempire un sacco,
ma nell'accendere una fiamma in chi l'ascolta ".
Plutarco.
Questa citatissima frase estrapolata dalle opere del celebre filosofo greco fa parte dell'araldica di ogni uomo saggio.
Chi ama essere e viene definito< maestro > ( l'iniziale sia minuscola ) è solo colui che si limita a diffondere la propria conoscenza al fine di accendere un fuoco d'interesse nei lettori/ascoltatori.
Saranno poi costoro che incuriositi e interessati si faranno parte diligente nell' accoglierne il messaggio, rielaborandolo, per farne ragione di vita e trasmetterlo a loro volta ad altre persone.
Anche l'antica sapienza orientale ricalca tali orme, chiarendo:
< ad un certo punto il discepolo ( chela ) uccida nel cuore il proprio spirito-guida ( guru ) e prosegua da solo e autonomamente sul sentiero della verità e della ricerca, diffondendo a sua volta il verbo nel cammino dell'esistenza >.
Dico questo perchè sentirsi chiamare maestro può avere solo il significato dianzi indicato, e non anche quello di pensare ad un mostro dispensatore di cultura.
Ciascuno di noi nel momento in cui esprime un proprio convincimento si fa maestro di se stesso e del prossimo nel senso dianzi indicato,
Con affetto, Cinico Cratete.
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