La Fuga
di Herry Frux
Bussò a lungo
a quella porta
con quelle mani,
oramai consumate
e gracili..
quasi graffiandola.
di Herry Frux
Bussò a lungo
a quella porta
con quelle mani,
oramai consumate
e gracili..
quasi graffiandola.
Ma la voglia di scappare
era
così tanta,
la leggevi
nei suoi occhi,
In quel suo sorriso
timido sempre un po'
indeciso.
Poi silenzio,
smise di bussare,
la porta si riaprì
e tutto tornò
alla normalità.
*********************************
Commento di Epitteto:
Qui trattasi, come altre volte, di un nemico occulto.
Ormai la nostra Autrice ci ha abituato al metapsichico.
In analisi si chiamerebbe < transfert >, cioè rimozione di un passato-presente per addossarlo ad un non-io di fantasia, colpevole delle proprie inadeguatezze.
Un modo di difendersi da un subconscio doloroso, non altrimenti amovibile.
Quando la personalità è aggredita e fiaccata dagli eventi negativi, è quasi scontato rifugiarsi in un mondo razionalmente pacificato oppure addossare ad un di fantasia le proprie problematiche
irrisolte.
I conflitti interiori esigono un colpevole esterno per alleggerire il proprio stato o sensazione di inadeguatezza.
Un altro indizio di conflitto interiore può essere il riversare nell'arte le proprie tensioni: ad esempio in pittura, ricorrendo alla violenza disarticolata di colori e soggetti.
L'avvitamento su se stessi è indice di disequilibrio psicofisico, un grido d'aiuto lanciato nel vuoto.
Un leit-motiv che se prolungato sfocia sovente nell'autocompiacimento.
La rielaborazione inconscia dello sdoppiamento di personalità richiederebbe una presenza assistita, per evitare il peggio.
Parola di strizzacervelli.
Epitteto
era
così tanta,
la leggevi
nei suoi occhi,
In quel suo sorriso
timido sempre un po'
indeciso.
Poi silenzio,
smise di bussare,
la porta si riaprì
e tutto tornò
alla normalità.
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Commento di Epitteto:
Qui trattasi, come altre volte, di un nemico occulto.
Ormai la nostra Autrice ci ha abituato al metapsichico.
In analisi si chiamerebbe < transfert >, cioè rimozione di un passato-presente per addossarlo ad un non-io di fantasia, colpevole delle proprie inadeguatezze.
Un modo di difendersi da un subconscio doloroso, non altrimenti amovibile.
Quando la personalità è aggredita e fiaccata dagli eventi negativi, è quasi scontato rifugiarsi in un mondo razionalmente pacificato oppure addossare ad un
I conflitti interiori esigono un colpevole esterno per alleggerire il proprio stato o sensazione di inadeguatezza.
Un altro indizio di conflitto interiore può essere il riversare nell'arte le proprie tensioni: ad esempio in pittura, ricorrendo alla violenza disarticolata di colori e soggetti.
L'avvitamento su se stessi è indice di disequilibrio psicofisico, un grido d'aiuto lanciato nel vuoto.
Un leit-motiv che se prolungato sfocia sovente nell'autocompiacimento.
La rielaborazione inconscia dello sdoppiamento di personalità richiederebbe una presenza assistita, per evitare il peggio.
Parola di strizzacervelli.
Epitteto
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