sabato 24 novembre 2018


D'i.stanze
di Mauri Mari

In quanto al tono delle mie pareti
mi è consentito di mentire a chicchessia
e a chi crede di potermi sbugiardare
che non si lasci infinocchiar da una facciata
sin troppo spesso tappezzata di sorrisi.
Posso nascondere il colore a chi c'è entrato
senza guardare
a chi ha sbirciato dagli oblò con sufficienza
e a chi vorrebbe entrare
nella mia stanza
per imbrattare le pareti di virtù.
Non lo permetto!
Quelle che avevo ormai le ho ricoperte
con una mano di bianco traspirante
che fa da sfondo ai miei nuovi graffiti.
Adesso la mia stanza è in bianco e nero
ma se la osservi da vicino mostra il mare
un mare di color grigio cangiante.
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Epitteto:
Tutti noi vantiamo queste stanze con queste pareti.
Con mala gente che vi vuol entrare vociando e blaterare con sufficienza.
E' chiaro, per tanto tempo la tappezzeria è stata incrostata di sorrisi di circostanza, di atteggiamenti di stile.
Per poter sopravvivere in una società bugiarda e violenta, che delle menzogne si nutre da sempre.
No!, non vi faccio più entrare nelle stanze del mio cuore a causa di tanta indegnità e ferocia.
Anche perchè ormai sarebbe del tutto inutile.
Non vedreste che un bicolore violento, senza più futuro.
Voi non lo sapete.
Ma io sono rimasto puro di sentimenti e in queste pareti tinteggiate di nuovo vi intravvedo comunque il mare trasparente, il mio mare d'infanzia, che son certo cangerà da grigio in azzurro intenso.
Perchè non mi avete ucciso del tutto: dentro di me è rimasto acceso il lume della speranza.
Che so non potrà/dovrà spegnersi, ma tramutarsi in un grande incendio.
Tutto questo ci ha detto Maurizio coi riccioli.
Bello il gioco di parole nel titolo, in piena assonanza col tema.
Eccezionale per forma e contenuto.
Splendida/mente, Siddharta.

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