venerdì 2 novembre 2018

CON COMMENTO DI Epitteto Eubulide
A ’O CAMPUSANTO
***di Pietro ZURLO***
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A ’o Campusanto jette ’o due ’e nuvembre,
pe’ ffa ’o duvere e visità ’e defunte;
e me liggevo ’e ffrase ’ncopp’e tombe,
tutte parole belle e edificante.
"Qui giace un uomo nobile di cuore,
che in vita ha amato molto i propri cari;
è morto dando ad essi assai dolore
volando via per stare in mezzo ai santi ".
" Fu donna amata e sposa affezionata,
che in vita quel che aveva ha sempre dato;
or giace in questo avello a fiori ornato
da tanta gente, i figli ed il marito."
E cammenavo…e a tutte belli ffrasi,
belli pparole scritte proprio ’e core;
e a tutte quante po’ steveno ’e sciure,
lassate ’a chille c’ha vuluto bene.
E accummenciaje a penzà: ma addò stanno,
tutt’e mariuole, tanta gente ’e niente…
pedofili, ausurare e assassine,
gente arreccuta ncopp’e spalle ’e ll’ate?
’Ntramente ca penzavo a chesti ccose,
’o sguardo se pusaje ncopp’a na tomba:
ma chisto ccà ’o canosco, me dicette;
sparaje ’nu gioielliere e po’ fujette.
E mo pur’isso è ccà, sta mmiezo a ll’ate,
comm’era in vita, comme a tutte l’ate;
e ncopp’a tomba ’e chisto nc’hanno scritto:
“lavoratore abile ed assiduo,
che niente ha tralasciato nella vita,
ha dato tutto per il suo lavoro,
prendendo solo quello che ha potuto,
donandolo col cuore alla famiglia”
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Commento:
Lirica amara sull'ipocrisia della vita.
La morte livella tutto e tutti.
Eppure di fronte ad essa abbiamo sempre un soprassalto d'incertezza.
Ecco allora incidere sulle lastre tombali parole dispensatrici di giustizia e perdono.
Certo, finché vivranno i contemporanei la memoria non può mentire.
Ma coi secoli tutto verrà dimenticato, nel bene e nel male.
Allora è meglio fare i delinquenti?
Certo che no, però studi delle neuroscienze non imputerebbero il male al libero arbitrio, ma ad una carenza di dopamina, ormone del cervello.
Quindi ad una fisicità a cui per taluni sarebbe impossibile sottrarsi.
Superato lo scoglio morale, dedichiamoci allora alla qualità della proposta in lettura.
Beh, la lirica si presenta in veste formalmente inappuntabile.
La bravura del pensiero, calibrato ed asciutto, coniugato alla scioltezza, chiarezza e ritmo del verso.
Cosa particolarmente difficile in vernacolo.
Ma non dimentichiamoci che don Pietro è uno studioso della sua lingua meticoloso e attento.
Ci ha un vocabolario d'epoca del dialetto napoletano che compulsa assiduamente, istruendoci al riguardo.
Egregia/mente.
Siddharta.

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