martedì 6 febbraio 2018


Mimma Raspanti

POESIA

Prima di te
la mia terra era al gelo
e la notte sembrava infinita,
s’inquietava, giaceva
sotto a un grande mistero che non spiega
come il vento soffiava di ferro
e ogni gemma temeva il distacco.

Qui, dove l’ora annotta la vita
e l’amara adempienza si svolge
una via non la trovo.
Nel fittizio sentiero del tempo
che nel dubbio senza sosta conduce
uno squarcio di luce il tuo canto.
La tua docile voce s’increspa
nei recessi più fondi. Quasi sogno.
Mi sorprende il sorriso
mi strapazza la gioia,
mi sbarazza la mente e ti scorgo:
prima flebile aurora, poi magico giorno.
Pare aria invaghita di marzo
smarrita o ribelle al viaggio;
dal suo limbo mi colma d’attesa
la parola: anche un verso soltanto
e rispera la vita.

M. Raspanti - Dalla raccolta "Lussureggia il silenzio"
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Commento di Epitteto:
Alquanto pesantina, non c'è che dire.
Il rischio per i non addetti ai lavori è che si getti la spugna prima di arrivare a fine lettura.
La domanda è la solita: chi ha veramente la forza di spremersi le menimgi per venir a capo di ciascun verso?
La parafrasi comunque parrebbe superflua.
Un lungo giro di parole, concetti e versi per sottolineare il momento magico dell'ispirazione.
Laddove era freddo, oscuro, disperazione la Musa sovviene a soccorso, dapprima in modo subliminale e poi in tono sempre più scorrevole e satisfattivo.
Certo, questi attimi di esaltazione sono solo per taluni beneficati dalla Natura: per la maggior parte dei viventi si tratta solo di scimmiottamenti puerili.
Tutto bene quindi, ma forse un'asciugatina non ci starebbe male.
Dopo tutto non si può essere sempre esaustivi alla virgola.

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