mercoledì 21 febbraio 2018


Antonella La Frazia

Più nulla di noi

Ritorno su passi antichi
a carezzare ricordi.
Ritorno dove posso,
dov’è la casa del cuore,
dove anche
l’ultima scheggia di polvere,
profumata d’amore,
resta aggrappata
ai miei occhi
e alle ferite
dei tuoi baci.
Ritorno a cercare la notte
nel palmo delle tue mani,
dove lasciavo pudori
senza sortilegi,
e preghiere immemori
di ogni peccato.
Ritorno dove l’alba
muore piangendo.
Se è amore questo?
Si! E più ancora.
Io amerò per me.
Io amerò per te.
Ma mai ti dirò
che t’amo,
se non con gli occhi
e mai ti dirò
che ancora e ancora t’amo.
Ritorno sola
a soffocare un Noi
che grida nel mio petto.

Antonella La Frazia
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Commento di Epitteto:
Apocalittica, nel significato etimologico di disvelamento.
E' un errore scoprire il velo del passato: si rischia di confondere i ricordi, cogliendo solo il bello o il lacrimevole.
Non si sa bene ancora se il tempo corra all'indietro o in avanti:
Einstein ci morì di crepacuore per questo...
E' meglio comunque non tornare mai sui propri passi, anzi sul luogo del delitto, perchè più nulla è come potrebbe sembrare.
Siamo invecchiati noi, sono inveccchiate le cose.
Il testo è troppo prolisso: sarebbe bastata una quartina fulminea, e forse fin troppo.
Il brodo ristretto è sempre apprezzabile dal lettore.
Anche perchè si rischia di affogare nel già detto altrove da altri all'infinito e meglio.
Tutto quanto precede, naturalmente sempre che si abbia centrato il discorso, al solito poli/pollovante...

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