giovedì 8 febbraio 2018

Andrea Patrone

Oggi sono cieco ( non per caso )

Sono cieco, delle lacrime conosco il
sapore, ma non il colore e del cielo il
sereno, ma non l'arcobaleno, del suono
l'armonia, ma non la sua.....poesia.
Sono cieco, ma senza occhi vedo, vedo
la speranza messa fuori da ogni stanza,
la paura di una diversa onda, di una
strada povera d'insegne e l'ago della
bussola che non protegge, ma è la forza
della rabbia...che lascia la mia impronta
sulla sabbia.
Sono cieco, ma vedo mani aperte che
chiedono di non essere.....deserte, e
con le mani chiuse vedo, ma al destino
do più di mille scuse per coprire con
l'indifferenza il raggio luminoso della
......mia.....inutile coscienza!

Andrea Patrone
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Commento di Epitteto:
Da tempo, invecchiati o morti i passati autori di vaglia, la canzonettistica nazionale sta conoscendo una fase discendente.
Oggi non esiste più melodica, refrain, ecc., ma solo una sequela di parole noiose che raccontano una storia.
Anche la poesia sempre più spesso si accoda all'andazzo, con una prosa che della lirica ha solo il verso più o meno lungo e l'incolonnamento verticale.
E' questo il caso.
Chiaro invece il messaggio di insofferenza dell'individuo ad una sorte cinica e bara.
Consiglierei il ritiro del testo dal circuito letterario.

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