LA PRESENZA FEMMINILE
di Epitteto Eubulide
***
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.
Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.
Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.
Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.
Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.
Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.
Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.
Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.
Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.
Nessun commento:
Posta un commento