domenica 25 febbraio 2018

LA PRESENZA FEMMINILE
di Epitteto Eubulide
***
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.

Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.

Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.

Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.

Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.

Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.

Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.

Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.

Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.

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