Siamo ricchi
di Epitteto
L'Italia si classifica tra gli Stati economicamente meno avanzati ( 2.300 miliardi di debito pubblico ).
Eppure essa per paradosso vanta il 10% delle riserve auree mondiali.
Pari a 2.452 tonnellate di oro: siamo cioè la 4^ riserva d'oro al mondo dopo Germania, U.S.A. e Fondo Monetario Internazionale.
Di cui metà custodite nei forzieri di Palazzo Koch a Roma e l'altra metà sparsa per i caveau di mezzo mondo.
Siamo ricchi e non lo sapevamo...
mercoledì 28 febbraio 2018
Siria
Il pianto urlato
di un bambino tra le
macerie d'una guerra
non sua.
Non giunge alle orecchie
ma dritto ai ventricoli
di chi ha ancora
un cuore; trafigge
come sguainata spada
l'indifferenza,come
bomba dilania
il finto cordoglio.
Un grido che nasce
negli occhi,muore
nella bocca spalancata
tra sangue,detriti,polvere.
Il pianto urlato
di un bambino tra le
macerie d'una guerra
non sua.
Non giunge alle orecchie
ma dritto ai ventricoli
di chi ha ancora
un cuore; trafigge
come sguainata spada
l'indifferenza,come
bomba dilania
il finto cordoglio.
Un grido che nasce
negli occhi,muore
nella bocca spalancata
tra sangue,detriti,polvere.
L'urlo di un bambino
all'aperto,per la strada
dove ,forse,un tempo
giocava al tepore
dei primi germogli.
Francesco Camagna
*****************************
Commento di Epitteto:
L'uomo è un animale sanguinario.
In lui il bene e il male sono in costante equilibrio, come liquidi nei vasi comunicanti.
Con l'attenzione agli eventi correnti, subito dimentichi del passato.
Una guerra locale quella cantata, come altre cento in corso altrove e dimenticate.
Ormai non ci facciamo quasi più caso, frastornati dall'incalzare degli eventi testimoniati a ripetizione dai media.
E non proviamo nemmeno più emozioni, ne' odio, ne' compassione.
Le cose semplicemente accadono e non ci possiamo far niente.
L'orrore è che anche le stesse religioni, anziché volgere al Cielo, fomentano disordini e violenze in terra.
Invero non so neppure più se deprecare in poesia sia frutto di reprimenda o semplice descrizione fredda di fatti estranei.
Comunque questa denuncia ci sta tutta, anche se suona ripetitiva e lontana.
Attenzione alla grafica della punteggiatura, che reclama la giusta separazione.
all'aperto,per la strada
dove ,forse,un tempo
giocava al tepore
dei primi germogli.
Francesco Camagna
*****************************
Commento di Epitteto:
L'uomo è un animale sanguinario.
In lui il bene e il male sono in costante equilibrio, come liquidi nei vasi comunicanti.
Con l'attenzione agli eventi correnti, subito dimentichi del passato.
Una guerra locale quella cantata, come altre cento in corso altrove e dimenticate.
Ormai non ci facciamo quasi più caso, frastornati dall'incalzare degli eventi testimoniati a ripetizione dai media.
E non proviamo nemmeno più emozioni, ne' odio, ne' compassione.
Le cose semplicemente accadono e non ci possiamo far niente.
L'orrore è che anche le stesse religioni, anziché volgere al Cielo, fomentano disordini e violenze in terra.
Invero non so neppure più se deprecare in poesia sia frutto di reprimenda o semplice descrizione fredda di fatti estranei.
Comunque questa denuncia ci sta tutta, anche se suona ripetitiva e lontana.
Attenzione alla grafica della punteggiatura, che reclama la giusta separazione.
Giovane ulivo
di Alba Spina
Arruffata la chioma
d'argento lucente,
giovane,snello ulivo,
vivi ristretto in un vaso.
Mai sarai possente e rugoso,
ma non te ne dai cura,
forse ti appaga sapere
che doni gioia serena.
Da monello grazioso,
canti svariando le fronde,
cullate dall'amico vento.
di Alba Spina
Arruffata la chioma
d'argento lucente,
giovane,snello ulivo,
vivi ristretto in un vaso.
Mai sarai possente e rugoso,
ma non te ne dai cura,
forse ti appaga sapere
che doni gioia serena.
Da monello grazioso,
canti svariando le fronde,
cullate dall'amico vento.
***************************
Commento di Epitteto:
Eh, io ci ho due ulivi piantumati in giardino.
Mi salutano sul far del giorno, cullano il grosso nido del merlo.
Ristretti in vaso quando in vendita, li sento quasi invocare soccorso.
Dopo 6.000 anni di storia tra mito e leggenda rivive ancora vegeto nelle righe della nostra poetessa.
Con la delicatezza di chi ama e sa osservare la natura.
Commento di Epitteto:
Eh, io ci ho due ulivi piantumati in giardino.
Mi salutano sul far del giorno, cullano il grosso nido del merlo.
Ristretti in vaso quando in vendita, li sento quasi invocare soccorso.
Dopo 6.000 anni di storia tra mito e leggenda rivive ancora vegeto nelle righe della nostra poetessa.
Con la delicatezza di chi ama e sa osservare la natura.
La bruttezza
di Epitteto
Gesù:
- per S.Giustino era deforme;
- per Clemente Alessandrino era brutto di viso;
- per Tertulliano era privo di beltà;
- per S. Efrem Siro era alto mt. 1,35 cm;
- per S.Ireneo era brutto e piccolo;
- per Celso era brutto e volgare;
- per Origene era brutto ( dyseidés ).
Caspita, neh...
di Epitteto
Gesù:
- per S.Giustino era deforme;
- per Clemente Alessandrino era brutto di viso;
- per Tertulliano era privo di beltà;
- per S. Efrem Siro era alto mt. 1,35 cm;
- per S.Ireneo era brutto e piccolo;
- per Celso era brutto e volgare;
- per Origene era brutto ( dyseidés ).
Caspita, neh...
Ispirazione
di Epitteto
Zitto or godo l'insufflar d'Eràto
che l'alma allieta in sopor di spirto.
Quivi tace lo sferragliar dei moti
tra lor sconvolti da perenni accessi.
E son tutt'uno col respir del mondo
in teso afflato col divin Autore,
non più mortal per dolci e puri istanti.
di Epitteto
Zitto or godo l'insufflar d'Eràto
che l'alma allieta in sopor di spirto.
Quivi tace lo sferragliar dei moti
tra lor sconvolti da perenni accessi.
E son tutt'uno col respir del mondo
in teso afflato col divin Autore,
non più mortal per dolci e puri istanti.
martedì 27 febbraio 2018
Mircea Eliade ( 1907- 1986 )
di Epitteto
" A Massalla, l'antica città greca sulle cui rovine è stata edificata Marsiglia, chi voleva suicidarsi doveva chiedere l'autorizzazione al Senato, motivando il perchè di tale gesto.
Se le ragioni erano ritenute valide, gli veniva fornita gratuitamente la quantità di cicuta necessaria ".
" Da il < Diario 1970-1985 > ).
Per i nostri Poeti dell'oggi l'intervento dello Stato non necessita, in quanto essi si suicidano giorno per giorno con le scemenze che pubblicano.
di Epitteto
" A Massalla, l'antica città greca sulle cui rovine è stata edificata Marsiglia, chi voleva suicidarsi doveva chiedere l'autorizzazione al Senato, motivando il perchè di tale gesto.
Se le ragioni erano ritenute valide, gli veniva fornita gratuitamente la quantità di cicuta necessaria ".
" Da il < Diario 1970-1985 > ).
Per i nostri Poeti dell'oggi l'intervento dello Stato non necessita, in quanto essi si suicidano giorno per giorno con le scemenze che pubblicano.
lunedì 26 febbraio 2018
Così lo storico
di Epitteto
Per lo storico Sallustio ( 86-35 a. C. ) < Soltanto pochi preferiscono la libertà.
I più cercano solo buoni padroni >.
L'umanità cioè ama le catene, un vessillo, un padrone da seguire, detesta le scelte coraggiose.
Così in Poesia, dove gli Autori rifuggono i commenti sinceri e obiettivi, rifugiandosi nella canèa plaudente e lecchina, di cui sono schiavi.
di Epitteto
Per lo storico Sallustio ( 86-35 a. C. ) < Soltanto pochi preferiscono la libertà.
I più cercano solo buoni padroni >.
L'umanità cioè ama le catene, un vessillo, un padrone da seguire, detesta le scelte coraggiose.
Così in Poesia, dove gli Autori rifuggono i commenti sinceri e obiettivi, rifugiandosi nella canèa plaudente e lecchina, di cui sono schiavi.
Nino Barone
Tra quei mulini muti
che dominano le vasche
ripongo la mia mente
Tra quei mulini muti
che dominano le vasche
ripongo la mia mente
è lì
che ascolto il tempo
la sua superba voce
che scuote la salina
quel tenero frinire
quel timido ansimare
d'un vento
che accarezza
il silenzio
l'immobile stagnone
è come il mio pensiero
senz'anima
*****************************************
Commento di Epitteto:
Sì, tra quelle saline ci son stato più volte in quel di Trapani.
Una sorta di stupito immobilismo che lascia perplessi.
Poi c'è chi come l'Autore che sulle bianche distese si sente stimolato a meditare sui perchè della vita.
In fin dei conti v'è pure chi, secondo la leggenda, si è trovato santo facendo penitenza su un mucchio di letame o nel deserto o in eremi sperduti, ecc.
Il dramma sovviene quando il silenzio avvolge un'intimità senz'anima.
Come per tanti di noi.
Testo ragguardevole per riflessione interiore, lodevole nella sua brevità.
che ascolto il tempo
la sua superba voce
che scuote la salina
quel tenero frinire
quel timido ansimare
d'un vento
che accarezza
il silenzio
l'immobile stagnone
è come il mio pensiero
senz'anima
*****************************************
Commento di Epitteto:
Sì, tra quelle saline ci son stato più volte in quel di Trapani.
Una sorta di stupito immobilismo che lascia perplessi.
Poi c'è chi come l'Autore che sulle bianche distese si sente stimolato a meditare sui perchè della vita.
In fin dei conti v'è pure chi, secondo la leggenda, si è trovato santo facendo penitenza su un mucchio di letame o nel deserto o in eremi sperduti, ecc.
Il dramma sovviene quando il silenzio avvolge un'intimità senz'anima.
Come per tanti di noi.
Testo ragguardevole per riflessione interiore, lodevole nella sua brevità.
domenica 25 febbraio 2018
LA PRESENZA FEMMINILE
di Epitteto Eubulide
***
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.
Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.
Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.
Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.
Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.
Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.
Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.
Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.
Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.
di Epitteto Eubulide
***
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.
Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.
Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.
Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.
Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.
Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.
Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.
Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.
Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.
venerdì 23 febbraio 2018
L'Alfieri
di Epitteto
Dell'Alfieri ( 1749-1803 ), pesantissimo rompiscatole di scolastica memoria, è a tutti noto il celebre aforisma < volli, volli sempre, fortissimamente volli > ( lettera del 1783 ).
In una nota autobiografica scrisse anche: < Balzai dal letto con l'idea di por mano a certe ottave da gran tempo ruminate, feci quattro versi cattivi, e con sommo stento.
M'addormentai sul quinto verso dell'ottava: e buon per me, chè se facevo pure questo verso, avrebbe addormentato il lettore >.
Una modestia ironica lontana le mille miglia dal narcisismo dei tanti poeti dell'oggi, convinti dei propri capolavori...
di Epitteto
Dell'Alfieri ( 1749-1803 ), pesantissimo rompiscatole di scolastica memoria, è a tutti noto il celebre aforisma < volli, volli sempre, fortissimamente volli > ( lettera del 1783 ).
In una nota autobiografica scrisse anche: < Balzai dal letto con l'idea di por mano a certe ottave da gran tempo ruminate, feci quattro versi cattivi, e con sommo stento.
M'addormentai sul quinto verso dell'ottava: e buon per me, chè se facevo pure questo verso, avrebbe addormentato il lettore >.
Una modestia ironica lontana le mille miglia dal narcisismo dei tanti poeti dell'oggi, convinti dei propri capolavori...
giovedì 22 febbraio 2018
Le due Libraria
di Epitteto
Anton Francesco Doni ( 1513-1574 ), letterato, già ai tempi fu un fine perspicace: asserì che tutto ormai era stato scritto e quanto all'epoca non era altro che un rifacimento di cose già dette ( in < La Libraria > ).
Concetto ripreso recentemente anche dal nostro logico-matematico Odifreddi.
Nella sua < Seconda Libreria >, il Doni considera fortunati gli analfabeti perchè evitano di leggere un sacco di porcherie e sciocchezze passate per letteratura.
Oggi con l'alfabetizzazione di massa si è condannati a sorbirsi le infamie poetiche di una ressa di versificatori insulsi, massimamente in rete.
di Epitteto
Anton Francesco Doni ( 1513-1574 ), letterato, già ai tempi fu un fine perspicace: asserì che tutto ormai era stato scritto e quanto all'epoca non era altro che un rifacimento di cose già dette ( in < La Libraria > ).
Concetto ripreso recentemente anche dal nostro logico-matematico Odifreddi.
Nella sua < Seconda Libreria >, il Doni considera fortunati gli analfabeti perchè evitano di leggere un sacco di porcherie e sciocchezze passate per letteratura.
Oggi con l'alfabetizzazione di massa si è condannati a sorbirsi le infamie poetiche di una ressa di versificatori insulsi, massimamente in rete.
Non capisco
di Epitteto
Taluni lamentano che le loro poesie pubblicate su siti, blog, bacheche, ecc. dei social finiscano anche in rete con relativi commenti al seguito.
Non capisco.
Quando la critica è positiva, nessuno si lamenta, anzi gongola.
Se negativa, essa dovrebbe secondo loro esser confinata al massimo nella chat privata ed ivi seppellita per sempre nel silenzio.
Uhè, cari Poeti, datevi una mossa.
Quando si pubblica erga omnes, non si può mettere la mordacchia ai commenti mordaci: chi entra nell'arena del contradditorio se la gioca tutta e combatte!
di Epitteto
Taluni lamentano che le loro poesie pubblicate su siti, blog, bacheche, ecc. dei social finiscano anche in rete con relativi commenti al seguito.
Non capisco.
Quando la critica è positiva, nessuno si lamenta, anzi gongola.
Se negativa, essa dovrebbe secondo loro esser confinata al massimo nella chat privata ed ivi seppellita per sempre nel silenzio.
Uhè, cari Poeti, datevi una mossa.
Quando si pubblica erga omnes, non si può mettere la mordacchia ai commenti mordaci: chi entra nell'arena del contradditorio se la gioca tutta e combatte!
mercoledì 21 febbraio 2018
Antonella La Frazia
Più nulla di noi
Ritorno su passi antichi
a carezzare ricordi.
Ritorno dove posso,
dov’è la casa del cuore,
dove anche
l’ultima scheggia di polvere,
profumata d’amore,
resta aggrappata
ai miei occhi
e alle ferite
dei tuoi baci.
Ritorno a cercare la notte
nel palmo delle tue mani,
dove lasciavo pudori
senza sortilegi,
e preghiere immemori
di ogni peccato.
Ritorno dove l’alba
muore piangendo.
Se è amore questo?
Si! E più ancora.
Io amerò per me.
Io amerò per te.
Ma mai ti dirò
che t’amo,
se non con gli occhi
e mai ti dirò
che ancora e ancora t’amo.
Ritorno sola
a soffocare un Noi
che grida nel mio petto.
Antonella La Frazia
*************************
Commento di Epitteto:
Apocalittica, nel significato etimologico di disvelamento.
E' un errore scoprire il velo del passato: si rischia di confondere i ricordi, cogliendo solo il bello o il lacrimevole.
Non si sa bene ancora se il tempo corra all'indietro o in avanti:
Einstein ci morì di crepacuore per questo...
E' meglio comunque non tornare mai sui propri passi, anzi sul luogo del delitto, perchè più nulla è come potrebbe sembrare.
Siamo invecchiati noi, sono inveccchiate le cose.
Il testo è troppo prolisso: sarebbe bastata una quartina fulminea, e forse fin troppo.
Il brodo ristretto è sempre apprezzabile dal lettore.
Anche perchè si rischia di affogare nel già detto altrove da altri all'infinito e meglio.
Tutto quanto precede, naturalmente sempre che si abbia centrato il discorso, al solito poli/pollovante...
*************************
Commento di Epitteto:
Apocalittica, nel significato etimologico di disvelamento.
E' un errore scoprire il velo del passato: si rischia di confondere i ricordi, cogliendo solo il bello o il lacrimevole.
Non si sa bene ancora se il tempo corra all'indietro o in avanti:
Einstein ci morì di crepacuore per questo...
E' meglio comunque non tornare mai sui propri passi, anzi sul luogo del delitto, perchè più nulla è come potrebbe sembrare.
Siamo invecchiati noi, sono inveccchiate le cose.
Il testo è troppo prolisso: sarebbe bastata una quartina fulminea, e forse fin troppo.
Il brodo ristretto è sempre apprezzabile dal lettore.
Anche perchè si rischia di affogare nel già detto altrove da altri all'infinito e meglio.
Tutto quanto precede, naturalmente sempre che si abbia centrato il discorso, al solito poli/pollovante...
Enza Picone
Sicilia in versi
30 giugno 2017
Cos'è un ricordo?
Niente.
Non puoi vederlo
non puoi toccarlo.
Eppure è così grande
che non puoi nemmeno distruggerlo...
E P.
****************************
Commento di Epitteto:
I ricordi sono i mattoni dell'edificio del nostro passato.
La psicoterapia sfrutta la loro potenzialità per rimediare alle deficienze emotive del presente.
La sociologia ed altre scienze come usberghi per il futuro.
Guai se si potesse distruggerli: crollerebbe l'intera impalcatura della civilà umana.
Il testo assume più valore di apoftegma che di poesia.
Sicilia in versi
30 giugno 2017
Cos'è un ricordo?
Niente.
Non puoi vederlo
non puoi toccarlo.
Eppure è così grande
che non puoi nemmeno distruggerlo...
E P.
****************************
Commento di Epitteto:
I ricordi sono i mattoni dell'edificio del nostro passato.
La psicoterapia sfrutta la loro potenzialità per rimediare alle deficienze emotive del presente.
La sociologia ed altre scienze come usberghi per il futuro.
Guai se si potesse distruggerli: crollerebbe l'intera impalcatura della civilà umana.
Il testo assume più valore di apoftegma che di poesia.
Josefa Vecchio
IO LA VEDO COSI'
Non è soltanto scrivere parole,
ma tirar fuori ciò che senti dentro,
poesia è vedere stelle sopra il mare,
e non brillare su nel firmamento.
IO LA VEDO COSI'
Non è soltanto scrivere parole,
ma tirar fuori ciò che senti dentro,
poesia è vedere stelle sopra il mare,
e non brillare su nel firmamento.
E' il cuore che ti batte dentro il petto
e non per questo hai tachicardia,
è per un sentimento che finisce,
o per quello che nasce per magia.
Poeta è chi dipinge la sua tela
e la descrive con i sentimenti,
forse un po strani, a volte strampalati,
per certi versi alcuni incoerenti.
Però sono venuti dal profondo,
visti con occhio chiaro, innamorato,
di chi vede il suo mondo con la mente,
con fiori in cielo e stelle su di un prato!
Josefa Vecchio
****************************
Commento di Epitteto:
No, cara Josefa, non ci siamo.
Non per il contenuto che traspare chiaro, ma per la forma.
Troppo approssimativa, talora ingenua, molto di testa, di maniera.
Tralascerei < tachicardia >, di valore sanitario ma poco poetico; anche < strampalato > non ci fa una bella figura, < incoerenti > poi spezza la tenuità della tessitura.
Un refuso con un < po >.
Il messaggio dà ragione ai pochi ( tra i quali il sottoscritto ) che vedono nel poeta una certa dose di follia che gli fa stravedere l'ordine delle cose.
e non per questo hai tachicardia,
è per un sentimento che finisce,
o per quello che nasce per magia.
Poeta è chi dipinge la sua tela
e la descrive con i sentimenti,
forse un po strani, a volte strampalati,
per certi versi alcuni incoerenti.
Però sono venuti dal profondo,
visti con occhio chiaro, innamorato,
di chi vede il suo mondo con la mente,
con fiori in cielo e stelle su di un prato!
Josefa Vecchio
****************************
Commento di Epitteto:
No, cara Josefa, non ci siamo.
Non per il contenuto che traspare chiaro, ma per la forma.
Troppo approssimativa, talora ingenua, molto di testa, di maniera.
Tralascerei < tachicardia >, di valore sanitario ma poco poetico; anche < strampalato > non ci fa una bella figura, < incoerenti > poi spezza la tenuità della tessitura.
Un refuso con un < po >.
Il messaggio dà ragione ai pochi ( tra i quali il sottoscritto ) che vedono nel poeta una certa dose di follia che gli fa stravedere l'ordine delle cose.
Evoluzionismo
di Epitteto
Sono state proprio due ondate di immigrati africani a introdurre 100.000 anni fa in Europa ed Asia i geni della pelle chiara.
Ormai è pacifico, una volta nel nostro continente nel corso dei millenni la pelle scura si è schiarita per motivi climatici, ambientali, agro-alimentari, ecc.
Quindi sempre e solo specie umana anche se di razza pigmentata diversa.
E' la melanina a determinare il colore della pelle, dei capelli e in parte degli occhi.
Attenti quindi a fare i razzisti a buon mercato: i meticci siamo noi europei ed asiatici...
di Epitteto
Sono state proprio due ondate di immigrati africani a introdurre 100.000 anni fa in Europa ed Asia i geni della pelle chiara.
Ormai è pacifico, una volta nel nostro continente nel corso dei millenni la pelle scura si è schiarita per motivi climatici, ambientali, agro-alimentari, ecc.
Quindi sempre e solo specie umana anche se di razza pigmentata diversa.
E' la melanina a determinare il colore della pelle, dei capelli e in parte degli occhi.
Attenti quindi a fare i razzisti a buon mercato: i meticci siamo noi europei ed asiatici...
martedì 20 febbraio 2018
Il bene e il male
di Epitteto.
La neurobiologia e la neuropsicologia moderne concordano.
Bene e male comportamentali si giocano entrambi tra neuroni e sinapsi del cervello.
Però solo l'uomo persegue la crudeltà, cioè il piacere della sofferenza altrui.
L'antinomia bene-male si è rivelata esemplare in taluni episodi della prima guerra mondiale.
La vigilia di Natale 1914 gli schieamenti avversi concordarono una tregua per il pranzo natalizio e seppellire i morti.
I due fronti si scambiarono cibo, bevande, tabacco, regali, elmetti persino, pregarono e cantarono insieme.
Anche prima e dopo in molte trincee non si sparava durante il pranzo e dove c'erano le latrine nemiche.
Nella peggiore ferocia, delle pause di profonda umanità.
Anche in letteratura la musica non cambia.
Ai pochi momenti di bellezza poetica subentrano subito tonnellate di schifezza versificatoria, tanto da annichilire anche il più impavido dei lettori.
di Epitteto.
La neurobiologia e la neuropsicologia moderne concordano.
Bene e male comportamentali si giocano entrambi tra neuroni e sinapsi del cervello.
Però solo l'uomo persegue la crudeltà, cioè il piacere della sofferenza altrui.
L'antinomia bene-male si è rivelata esemplare in taluni episodi della prima guerra mondiale.
La vigilia di Natale 1914 gli schieamenti avversi concordarono una tregua per il pranzo natalizio e seppellire i morti.
I due fronti si scambiarono cibo, bevande, tabacco, regali, elmetti persino, pregarono e cantarono insieme.
Anche prima e dopo in molte trincee non si sparava durante il pranzo e dove c'erano le latrine nemiche.
Nella peggiore ferocia, delle pause di profonda umanità.
Anche in letteratura la musica non cambia.
Ai pochi momenti di bellezza poetica subentrano subito tonnellate di schifezza versificatoria, tanto da annichilire anche il più impavido dei lettori.
lunedì 19 febbraio 2018
Mimma Raspanti
17 febbraio alle ore 11:03
Questa è una delle mie primissime poesie, scritta dieci anni fa. La definirono dai ritmi ormai desueti, eppure per la prima volta mi sentii…chiamare poetessa! ;)
L'AQUILONE
Potessi ritirarmi assieme al tempo
compagna dei miei anni ricominciar creatura
col cuor levato in alto da pesi e da sconforti.
Potessi ancora un poco avere accanto un padre
coi suoi infiniti veti, subìti, mai accolti,
col suo pensare annoso, a me, le sue inferenze.
Solo con la presenza basterebbe
a togliermi l’impaccio del domani
non fingermi l’eroe che non s’angoscia
poiché solo il suo sguardo m’assopiva.
Così vorrei a tal punto trovar mia madre
che sorte con la falce l’ha spezzata, pur ella,
e d’un amor filiale l’ha privata
per stupida fierezza le ho nascosto.
Ritornerei creatura, a parte il tempo,
per ritrovar gli affetti che mi hanno accompagnato,
le lor certezze, il senno, le ignote verità
delle esperienze andate, persino i loro abbagli
darebbero sollievo alle mie fragilità.
Trasvolerei in quel mondo se potessi
dove nessun mortale ha mai regnato,
rimettere le labbra a quell’abbraccio
che come un agnellino m’avvolgeva.
Ritornerei a principio per sognare, sentirmi
l’aquilone che facemmo, di canne e di velina,
nell’infinito aperto, coinvolto con l’azzurro
nel vortice lontano - un punto senza meta -.
Mi sento come allora, un aquilone lieve
ma senza le mani e il filo che mi fanno volare.
( Mimma Raspanti – Dalla raccolta “ A metà della vita”)
******************************
Commento di Epitteto:
C'è molto del Peter Pan, il bambino che si ostinava a non crescere.
In fondo c'è sempre un momento regressivo nella nostra vita che ci fa rifiutare inconsciamente il mondo degli adulti.
Dove rifugiarsi allora?
Nelle calde braccia genitoriali con tutte le contraddizioni del caso.
Poi ci son coloro che mai ebbero un'infanzia, nè caldi abbracci nè parole d'amore.
Il testo si diffonde nelle emozioni e nei ricordi.
Forse un'asciugatina non ci sarebbe stata male.
Il verso lungo spezza sovente l'andar del ritmo.
Oggigiorno l'essere chamati Poeti non è più un segno distintivo, in forza della sua distribuzione a piene mani a destra e a manca.
Saggezza popolare
di Epitteto
Un tizio dall'alto di una tv generalista si è espresso saggiamente.
Ha detto: < Io voto i ricchi, perchè solo da loro posso sperare in qualche vantaggio.
Votare i poveri non ha senso, perchè non posso aspettarmi niente in cambio >!
di Epitteto
Un tizio dall'alto di una tv generalista si è espresso saggiamente.
Ha detto: < Io voto i ricchi, perchè solo da loro posso sperare in qualche vantaggio.
Votare i poveri non ha senso, perchè non posso aspettarmi niente in cambio >!
sabato 17 febbraio 2018
SOLO E PENSOSO
***di P.Z.***
Solo e pensoso vado per il mondo,
vago per le città, non per gli onori,
non per gli amici, né per trovar tesori;
ma solo pel mio esser vagabondo.
Solo ed ansioso spesso senza amore
rimango solo al buio più profondo.
***di P.Z.***
Solo e pensoso vado per il mondo,
vago per le città, non per gli onori,
non per gli amici, né per trovar tesori;
ma solo pel mio esser vagabondo.
Solo ed ansioso spesso senza amore
rimango solo al buio più profondo.
*************************
Commento di Epitteto:
Da sempre i capoccioni s'intestardiscono a dire che nulla di nuovo v'è sotto il sole ( persino la Bibbia ) e che tutto quanto si vede, dice e scrive è solo una rimasticatura del già visto, detto e scritto.
E solo la scienza sarebbeo al 4% di quanto ancora da scoprire nell'Universo.
In poesia tale frustrazione è particolarmente evidente.
Nol credereste?
Ebbene, ecco cosa ebbe a scrivere in proposito il Petrarca in uno dei sonetti più celebri del Canzoniere (1337 d. C. ):
Solo et pensoso
Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d’alegrezza spenti
di fuor si legge com’io dentro avampi:
sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co·llui.
E allora, che il nostro don Zurlo abbia parzialmente copiato dal Petrarca, titolo compreso?
Nol credo: semplicemente l'umano sentire s'è ripetuto come un'eco
nei secoli:
E non ho altro da aggiungere.
Commento di Epitteto:
Da sempre i capoccioni s'intestardiscono a dire che nulla di nuovo v'è sotto il sole ( persino la Bibbia ) e che tutto quanto si vede, dice e scrive è solo una rimasticatura del già visto, detto e scritto.
E solo la scienza sarebbeo al 4% di quanto ancora da scoprire nell'Universo.
In poesia tale frustrazione è particolarmente evidente.
Nol credereste?
Ebbene, ecco cosa ebbe a scrivere in proposito il Petrarca in uno dei sonetti più celebri del Canzoniere (1337 d. C. ):
Solo et pensoso
Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d’alegrezza spenti
di fuor si legge com’io dentro avampi:
sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co·llui.
E allora, che il nostro don Zurlo abbia parzialmente copiato dal Petrarca, titolo compreso?
Nol credo: semplicemente l'umano sentire s'è ripetuto come un'eco
nei secoli:
E non ho altro da aggiungere.
L'eterno
di Epitteto
Religiosissimi Amici, un tempo mi affannavo nell'inutile ricerca.
Con sofferenza.
Poi l'intelletto ad un certo punto ebbe ad illuminarmi.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, sentenziava Lavoiser.
Tutto in nove parole, il segreto dell'Universo.
Non perirò mai, assieme alle cose animate e inanimate, ma semplicemente sarò altro: polvere, vegetale, animale, luce, suono, ecc.
Cioè sarò eterno in altra dimensione, perchè io stesso sono dio.
Il vostro affannarvi è inutile, perchè anche contro la vostra volontà siete già tutto.
Un abbraccio affettuoso, Epi.
di Epitteto
Religiosissimi Amici, un tempo mi affannavo nell'inutile ricerca.
Con sofferenza.
Poi l'intelletto ad un certo punto ebbe ad illuminarmi.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, sentenziava Lavoiser.
Tutto in nove parole, il segreto dell'Universo.
Non perirò mai, assieme alle cose animate e inanimate, ma semplicemente sarò altro: polvere, vegetale, animale, luce, suono, ecc.
Cioè sarò eterno in altra dimensione, perchè io stesso sono dio.
Il vostro affannarvi è inutile, perchè anche contro la vostra volontà siete già tutto.
Un abbraccio affettuoso, Epi.
venerdì 16 febbraio 2018
L'arte dei pazzi.
di Epitteto
Secondo Salvini della Lega Nord sarebbe auspicabile una tassazione unica nazionale al 15% eguale per tutti, ricchi e poveri.
Cosicchè l'imprenditoria fuggita all'estero tornerebbe in Italia, a beneficio dell'occupazione tutta.
Ai tempi ebbi a sostenere diversi esami universitari di economia politica.
Ogni autore possedeva la sua ricetta miracolosa, ma nessuna vincente.
Mi sovvengo del Machiavelli per il quale la politica era l'arte dei pazzi.
Secondo lui, per riuscire l'azione di governo deve essere < extra ordinem >, cioè eccessiva.
Altrimenti è destinata alla sconfitta.
Che dio ce la mandi buona...
di Epitteto
Secondo Salvini della Lega Nord sarebbe auspicabile una tassazione unica nazionale al 15% eguale per tutti, ricchi e poveri.
Cosicchè l'imprenditoria fuggita all'estero tornerebbe in Italia, a beneficio dell'occupazione tutta.
Ai tempi ebbi a sostenere diversi esami universitari di economia politica.
Ogni autore possedeva la sua ricetta miracolosa, ma nessuna vincente.
Mi sovvengo del Machiavelli per il quale la politica era l'arte dei pazzi.
Secondo lui, per riuscire l'azione di governo deve essere < extra ordinem >, cioè eccessiva.
Altrimenti è destinata alla sconfitta.
Che dio ce la mandi buona...
giovedì 15 febbraio 2018
I sogni
di Epitteto
Gli antichi credevano che i sogni fossero portali aperti alla divinazione del futuro, grazie soprattutto a persone fuori del comune ( sovrani, martiri, mistici, santi, ecc. ).
Freud invece seppe individuare i sogni come immagini sul nostro passato più nascosto e represso ( desideri inevasi, paure, fobie, ferite esistenziali seppellite, ecc. ).
La moderna psicanalisi parla addirittura di < sogni lucidi >, cioè indotti e controllati volontariamente a prezzo di lungo tirocinio.
Come se non ne avessimo già abbastanza di quelli inconsci.
Comunque mi piacerebbe assai sognare lucidamente d'essere un giovane miliardario pieno di salute e senza problemi.
Meno di essere un Poeta solitario, stravolto, deriso e squattrinato come ( quasi ) tutti quelli in rete.
di Epitteto
Gli antichi credevano che i sogni fossero portali aperti alla divinazione del futuro, grazie soprattutto a persone fuori del comune ( sovrani, martiri, mistici, santi, ecc. ).
Freud invece seppe individuare i sogni come immagini sul nostro passato più nascosto e represso ( desideri inevasi, paure, fobie, ferite esistenziali seppellite, ecc. ).
La moderna psicanalisi parla addirittura di < sogni lucidi >, cioè indotti e controllati volontariamente a prezzo di lungo tirocinio.
Come se non ne avessimo già abbastanza di quelli inconsci.
Comunque mi piacerebbe assai sognare lucidamente d'essere un giovane miliardario pieno di salute e senza problemi.
Meno di essere un Poeta solitario, stravolto, deriso e squattrinato come ( quasi ) tutti quelli in rete.
mercoledì 14 febbraio 2018
Ginestra
di Alba Spina
Poca è la terra,ma
ostinata,
insinui radici tra lave
per resistere al vento.
Tenace,neghi alle mie dita
i tuoi fiori di miele.
generosa esali il dolce respiro
sull'arida sciara.
di Alba Spina
Poca è la terra,ma
ostinata,
insinui radici tra lave
per resistere al vento.
Tenace,neghi alle mie dita
i tuoi fiori di miele.
generosa esali il dolce respiro
sull'arida sciara.
**************************
Commento di Epitteto:
Alba, corista della natura: ormai è risaputo.
Soprattutto della sua terra, tra mare, sole ed area vulcanica.
Spesso tra ostili condizioni ambientali.
La ginestra o fiore del deserto cantata dal Leopardi attorno al Vesuvio con aulica pomposità.
No, qui non si salgono panorami storici, ma si guarda all'arbusto nella sua spoglia aridità.
Con semplicità di toni letterari, anch'essi.
Quando si riesce in pochi tratti ad illuminare un'immagine, ecco allora si può parlare di vera, alta poesia.
Ed è questo il caso.
Molto bene, fra Dolcino.
Commento di Epitteto:
Alba, corista della natura: ormai è risaputo.
Soprattutto della sua terra, tra mare, sole ed area vulcanica.
Spesso tra ostili condizioni ambientali.
La ginestra o fiore del deserto cantata dal Leopardi attorno al Vesuvio con aulica pomposità.
No, qui non si salgono panorami storici, ma si guarda all'arbusto nella sua spoglia aridità.
Con semplicità di toni letterari, anch'essi.
Quando si riesce in pochi tratti ad illuminare un'immagine, ecco allora si può parlare di vera, alta poesia.
Ed è questo il caso.
Molto bene, fra Dolcino.
Lagom
di Epitteto
Gli svedesi hanno una parola magica, lagom, per indicare uno stile di vita confortevole e soddisfacente.
Che pone al centro del privato e del collettivo una giusta via fatta di sostenibilità, frugalità, rispetto della natura, cura di sè e della famiglia.
Niente di nuovo s'intende, atteso l'antico motto < in medio stat virtus > di scolastica memoria.
Per me oltre al P.I.L. ( Prodotto Interno Lordo ) ed al F.I.L. ( Felicità Interna Lorda ), esiste anche il F.I.F. ( Felicità Interna Familiare ).
Quest'ultima fondata oltre che sui principi del Lagom, anche sulla scelta di non andare a cercarsi guai quando non se ne hanno, di dare un calcio agli scrupoli e convenzioni religiose, di evitare la politica, di farsi i fatti propri, ecc.
Ed anche di utilizzare la tecnologia dell'oggi per diffondere il più possibile la conoscenza acquisita perchè germini altrove.
E non mi pare poco.
di Epitteto
Gli svedesi hanno una parola magica, lagom, per indicare uno stile di vita confortevole e soddisfacente.
Che pone al centro del privato e del collettivo una giusta via fatta di sostenibilità, frugalità, rispetto della natura, cura di sè e della famiglia.
Niente di nuovo s'intende, atteso l'antico motto < in medio stat virtus > di scolastica memoria.
Per me oltre al P.I.L. ( Prodotto Interno Lordo ) ed al F.I.L. ( Felicità Interna Lorda ), esiste anche il F.I.F. ( Felicità Interna Familiare ).
Quest'ultima fondata oltre che sui principi del Lagom, anche sulla scelta di non andare a cercarsi guai quando non se ne hanno, di dare un calcio agli scrupoli e convenzioni religiose, di evitare la politica, di farsi i fatti propri, ecc.
Ed anche di utilizzare la tecnologia dell'oggi per diffondere il più possibile la conoscenza acquisita perchè germini altrove.
E non mi pare poco.
martedì 13 febbraio 2018
Frissicore
di Armida Bottini
Unde sta il frissicore al cuore?
Il mio è rimasto nel campo di foglie
il tuo nascosto nelle cose quotidiane
comprare cucinare
poi si lavano piatti e mani.
Qui si trova il nome dell'uomo del mistero
per chi memoria tiene.
Giornata plumbea giornata atta alla memoria.
In atto o in divenire
come pensare si voglia.
************************
Commento di Epitteto:
Altrove, l'Armida a gran voce: < Perchè non mi leggi sul C.d.P.? >.
Eccomi, Amica cara.
I commenti che precedono pagano lo scotto del ricordo della tua diffusa benevolenza verso tutto e tutti.
Io come al solito vado in senso contrario, certo della tua condiscendenza.
Il 27 gennaio 1945, giorno della memoria, rinnovato ritualmente nel 2018.
Testo che parafrasa un anacoluto temporale di non facile soluzione.
Il passato storico e il presente quotidiano accomunati per associazione?
Mah, difficile non arrischiare un ginepraio o peggio un vespaio.
Mentre tutti gli altri associati sopra se la cavano con frasi di circostanza, io devo confessare di non averci capito una mazza in via logica.
Peccato il tuo autocommento, così resterò col fiato sospeso e coi miei dubbi.
Un abbraccio fraterno, Epitteto.
di Armida Bottini
Unde sta il frissicore al cuore?
Il mio è rimasto nel campo di foglie
il tuo nascosto nelle cose quotidiane
comprare cucinare
poi si lavano piatti e mani.
Qui si trova il nome dell'uomo del mistero
per chi memoria tiene.
Giornata plumbea giornata atta alla memoria.
In atto o in divenire
come pensare si voglia.
************************
Commento di Epitteto:
Altrove, l'Armida a gran voce: < Perchè non mi leggi sul C.d.P.? >.
Eccomi, Amica cara.
I commenti che precedono pagano lo scotto del ricordo della tua diffusa benevolenza verso tutto e tutti.
Io come al solito vado in senso contrario, certo della tua condiscendenza.
Il 27 gennaio 1945, giorno della memoria, rinnovato ritualmente nel 2018.
Testo che parafrasa un anacoluto temporale di non facile soluzione.
Il passato storico e il presente quotidiano accomunati per associazione?
Mah, difficile non arrischiare un ginepraio o peggio un vespaio.
Mentre tutti gli altri associati sopra se la cavano con frasi di circostanza, io devo confessare di non averci capito una mazza in via logica.
Peccato il tuo autocommento, così resterò col fiato sospeso e coi miei dubbi.
Un abbraccio fraterno, Epitteto.
PREGHIERA
( di Manrico Bacigalupi)
“...Signore Iddio ti giunga una preghiera:
un mio amico, un padre, un fratello,
coi sogni suoi racchiusi in un fardello,
chiamasti un dì..sul fare della sera !
( di Manrico Bacigalupi)
“...Signore Iddio ti giunga una preghiera:
un mio amico, un padre, un fratello,
coi sogni suoi racchiusi in un fardello,
chiamasti un dì..sul fare della sera !
Gli occhi suoi, color d'un lago alpino,
rendevano radioso il suo sorriso.
Lo so...che sta con te, in Paradiso,
ma noi vorremmo averlo ancor vicino !
Per una notte, la tua mano posa
sul Firmamento e prendi quella stella...
sta lì, vicino a te...quella più bella...!
e mandala, nel sogno, alla sua sposa !
Un piccolo tuo dono, o mio Signore,
per chi la vita volle dedicare
all'uomo suo...donando solo amore...
Un bacio lieve, senza risvegliare...
un tocco dolce, senza dir parola...
ti prego, mio buon Dio, na' volta sola ! "
****************************
Commento di Epitteto:
Difficilissimo fare una dedica in memoria.
Perchè si rende necessario controllare l'impeto delle emozioni nei binari di una metrica attenta e rispondente.
Qui la penna scorre semplice e avveduta, realizzando un componimento di sicura vividezza.
Senza sbavature retoriche, compatto nella consecutio logica e sintattica.
A dirla tutta scritta col cuore, senza infingimenti.
Talora si è chiamati a memorare persone particolarmente care che ci hanno lasciato e la sincerità d'accenti produce di questi risultati.
Si potrebbe continuare a lungo a commentare, ma la delicatezza dell'evento esige una certa riservatezza.
Bravissimo, Epitteto.
P.S.: Penso che questa lirica sia stata compresa nella recente silloge < Le armonie dei pensieri > pubblicata dal Maestro.
rendevano radioso il suo sorriso.
Lo so...che sta con te, in Paradiso,
ma noi vorremmo averlo ancor vicino !
Per una notte, la tua mano posa
sul Firmamento e prendi quella stella...
sta lì, vicino a te...quella più bella...!
e mandala, nel sogno, alla sua sposa !
Un piccolo tuo dono, o mio Signore,
per chi la vita volle dedicare
all'uomo suo...donando solo amore...
Un bacio lieve, senza risvegliare...
un tocco dolce, senza dir parola...
ti prego, mio buon Dio, na' volta sola ! "
****************************
Commento di Epitteto:
Difficilissimo fare una dedica in memoria.
Perchè si rende necessario controllare l'impeto delle emozioni nei binari di una metrica attenta e rispondente.
Qui la penna scorre semplice e avveduta, realizzando un componimento di sicura vividezza.
Senza sbavature retoriche, compatto nella consecutio logica e sintattica.
A dirla tutta scritta col cuore, senza infingimenti.
Talora si è chiamati a memorare persone particolarmente care che ci hanno lasciato e la sincerità d'accenti produce di questi risultati.
Si potrebbe continuare a lungo a commentare, ma la delicatezza dell'evento esige una certa riservatezza.
Bravissimo, Epitteto.
P.S.: Penso che questa lirica sia stata compresa nella recente silloge < Le armonie dei pensieri > pubblicata dal Maestro.
La mente folle
di Epitteto
La matematica è la scienza dell'infinito ( Hermann Weyl ).
E i matematici vivono sempre con la testa tra le nuvole...
E' notorio come costoro fin dall'antichità non avessero tanto il cervello a posto.
Pitagora proibiva ai suoi seguaci di mangiare le fave: lui stesso morì di morte violenta pur di non fuggire attraverso un campo di fave ...
Cantor ( 1845-1918 ), grande ricercatore matematico tedesco si convinse che l'autore delle opere di Shakespeare fosse stato il filosofo Francis Bacon: morì in una clinica di malati mentali.
L'elenco degli affetti da crisi nervose tra gli studiosi e geni dei numeri è lungo nella storia.
I Poeti non sono da meno, però son furbi e tendono a celarlo...
Ma come le scimmie mostrano sempre di più il culo man mano che salgono in alto sugli alberi, così i poeti evidenziano la loro follia quanto maggiormente scrivono.
D'altronde la famosa Musa ispiratrice degli artisti cos' è altro se non una forma di lucida pazzia?
Cosa risaputissima dai nostri avi, meno all'oggi.
Michelangelo non prese a martellate il suo Mosè urlando < Perchè non parli? >...
di Epitteto
La matematica è la scienza dell'infinito ( Hermann Weyl ).
E i matematici vivono sempre con la testa tra le nuvole...
E' notorio come costoro fin dall'antichità non avessero tanto il cervello a posto.
Pitagora proibiva ai suoi seguaci di mangiare le fave: lui stesso morì di morte violenta pur di non fuggire attraverso un campo di fave ...
Cantor ( 1845-1918 ), grande ricercatore matematico tedesco si convinse che l'autore delle opere di Shakespeare fosse stato il filosofo Francis Bacon: morì in una clinica di malati mentali.
L'elenco degli affetti da crisi nervose tra gli studiosi e geni dei numeri è lungo nella storia.
I Poeti non sono da meno, però son furbi e tendono a celarlo...
Ma come le scimmie mostrano sempre di più il culo man mano che salgono in alto sugli alberi, così i poeti evidenziano la loro follia quanto maggiormente scrivono.
D'altronde la famosa Musa ispiratrice degli artisti cos' è altro se non una forma di lucida pazzia?
Cosa risaputissima dai nostri avi, meno all'oggi.
Michelangelo non prese a martellate il suo Mosè urlando < Perchè non parli? >...
lunedì 12 febbraio 2018
La bioplastica
di Epitteto
Basta ai rifiuti in polistirolo/polietilene, capaci di durare anche 500 anni, che stanno inquinando e soffocando l'intero pianeta Terra.
Il futuro degli imballaggi e contenitori in genere ( lattine, bottiglie, pellicole, ed altro ) punta sul riutilizzo di scarti vegetali e marini ( frutta, verdura, funghi, grano saraceno, ecc. ) biodegradabili e rinnovabili al 100%: la bioplastica, appunto.
N.B.: Il mare è l'ecosistema più colpito dalla plastica chimica.
Vi finiscono 8 milioni di tonnellate all'anno.
Nel 2050 fino a 34 miliardi di tonnellate di confezioni usa e getta.
Sminuzzate e ingerite da pesci e organismi marini entrano nella catena alimentare umana.
Nel 2050 gli oceani conterranno più plastica che pesci.
Chi oggi mangia regolarmente pesce ingerisce fino a 11.000
frammenti di plastica all'anno.
Mannaggia alla microplastica...
Il risultato?
Che avremo Poeti e lettori di plastica!
di Epitteto
Basta ai rifiuti in polistirolo/polietilene, capaci di durare anche 500 anni, che stanno inquinando e soffocando l'intero pianeta Terra.
Il futuro degli imballaggi e contenitori in genere ( lattine, bottiglie, pellicole, ed altro ) punta sul riutilizzo di scarti vegetali e marini ( frutta, verdura, funghi, grano saraceno, ecc. ) biodegradabili e rinnovabili al 100%: la bioplastica, appunto.
N.B.: Il mare è l'ecosistema più colpito dalla plastica chimica.
Vi finiscono 8 milioni di tonnellate all'anno.
Nel 2050 fino a 34 miliardi di tonnellate di confezioni usa e getta.
Sminuzzate e ingerite da pesci e organismi marini entrano nella catena alimentare umana.
Nel 2050 gli oceani conterranno più plastica che pesci.
Chi oggi mangia regolarmente pesce ingerisce fino a 11.000
frammenti di plastica all'anno.
Mannaggia alla microplastica...
Il risultato?
Che avremo Poeti e lettori di plastica!
domenica 11 febbraio 2018
Gino Felix
Passione
Nella ovattata quiete
della notte
brilli come una stella
nei miei sogni
nei desideri d'amore
ardenti di passione
annuso i tuoi respiri
mentre mi avvinghio
alla tua carne
affamato di te
della tua anima
così affine alla mia
in un canto antico
di pura gioia.
Passione
Nella ovattata quiete
della notte
brilli come una stella
nei miei sogni
nei desideri d'amore
ardenti di passione
annuso i tuoi respiri
mentre mi avvinghio
alla tua carne
affamato di te
della tua anima
così affine alla mia
in un canto antico
di pura gioia.
****************************
Commento di Epitteto:
Il maschio è campione di possesso.
Lui s'appropria dell'amante come cosa sua.
In questo atteggiamento affiora una certa dose di gelosia, per tema di tradimento.
Senza quest'ultimo che pende sempre come una spada di Damocle non vi sarebbe passione esasperata.
La poesia in lettura è un classico del genere, per fortuna meno diffuso tra gli uomini.
Comunque per loro la violenza della passione è sempre temporanea, esigendosi per natura di volare di corolla in corolla ai fini dell'impollinazione estensiva.
Il testo è compatto, lineare, apprezzabile per brevità.
Direi un'ottima stesura.
Commento di Epitteto:
Il maschio è campione di possesso.
Lui s'appropria dell'amante come cosa sua.
In questo atteggiamento affiora una certa dose di gelosia, per tema di tradimento.
Senza quest'ultimo che pende sempre come una spada di Damocle non vi sarebbe passione esasperata.
La poesia in lettura è un classico del genere, per fortuna meno diffuso tra gli uomini.
Comunque per loro la violenza della passione è sempre temporanea, esigendosi per natura di volare di corolla in corolla ai fini dell'impollinazione estensiva.
Il testo è compatto, lineare, apprezzabile per brevità.
Direi un'ottima stesura.
Enza Picone
Palermo, Sicilia
Focu d'amuri
Palermo, Sicilia
Focu d'amuri
M'attira assà stu granni focu.
Lu iancu capu supra la frunti to `
L'occhi to, du stizzi r'acqua ri matina.
Lu nasu arteru e palatinu
la vucca, na rosa di jiardinu.
Vasari ti vulissi ogni primura
lu ciatu to lu sentu e servi a mia
cchiu' nenti po mi servi pi campari.
Nu vasu ancora eppoi' vogghiu durmiri.
Nta' li to' vrazza anco'
vogghiu sturdiri.
E. P.
Fuoco d'amore
Mi attira molto questo grande fuoco.
Il bianco capo sopra la fronte tua
una piazza aperta.
Gli occhi tuoi, due schizzi d'acqua di mattina.
Il naso, altero e palatino
la bocca una rosa di giardino.
Baciare ti vorrei ogni qual volta
il fiato tuo lo sento e serve a me
nient'altro poi mi occorre per vivere.
Un bacio ancora e poi voglio dormire.
Nelle tue braccia ancor
voglio stordire.
E. P.
********************************
Commento di Epitteto:
E' proprio vero che non si finisce mai d'imparare: < il naso palatino > non l'avevo mai sentito nè letto.
La poesia si difende bene, malgrado la solita tiritera e sdilinquimento amorosi.
A cui nessuno crede più di questi tempi infuturati.
La doppia versione mette bene in evidenza l'aggressività musicale del linguaggio siciliano, specie in amore.
Almeno per me che sono nordico.
Comunque direi una buona prova, anzi ottima, sempre che si sia disposti a credere alle bugie d'amore.
A margine la stranezza della canizie e del fiato da denti cariati...
Lu iancu capu supra la frunti to `
L'occhi to, du stizzi r'acqua ri matina.
Lu nasu arteru e palatinu
la vucca, na rosa di jiardinu.
Vasari ti vulissi ogni primura
lu ciatu to lu sentu e servi a mia
cchiu' nenti po mi servi pi campari.
Nu vasu ancora eppoi' vogghiu durmiri.
Nta' li to' vrazza anco'
vogghiu sturdiri.
E. P.
Fuoco d'amore
Mi attira molto questo grande fuoco.
Il bianco capo sopra la fronte tua
una piazza aperta.
Gli occhi tuoi, due schizzi d'acqua di mattina.
Il naso, altero e palatino
la bocca una rosa di giardino.
Baciare ti vorrei ogni qual volta
il fiato tuo lo sento e serve a me
nient'altro poi mi occorre per vivere.
Un bacio ancora e poi voglio dormire.
Nelle tue braccia ancor
voglio stordire.
E. P.
********************************
Commento di Epitteto:
E' proprio vero che non si finisce mai d'imparare: < il naso palatino > non l'avevo mai sentito nè letto.
La poesia si difende bene, malgrado la solita tiritera e sdilinquimento amorosi.
A cui nessuno crede più di questi tempi infuturati.
La doppia versione mette bene in evidenza l'aggressività musicale del linguaggio siciliano, specie in amore.
Almeno per me che sono nordico.
Comunque direi una buona prova, anzi ottima, sempre che si sia disposti a credere alle bugie d'amore.
A margine la stranezza della canizie e del fiato da denti cariati...
Le video bufale: deepfakes, fake news e pornografia
di Epitteto
E' attivo un software gratuito che consente di manipolare i video inserendovi il volto di una persona qualsiasi al posto di quello di un attore o altro personaggio di un filmato.
Realizzando bufale visive del tutto realistiche.
Specie in porno-parodie.
Il fenomeno è già molto pop.
Cari Poeti siete avvisati.
Evitate di mostrarvi fisicamente in immagini web, chè a breve potreste essere immortalati in pose oscene da chi vi vuol male.
Al momento un'unica consolazione: il soft è difficile da gestire.
di Epitteto
E' attivo un software gratuito che consente di manipolare i video inserendovi il volto di una persona qualsiasi al posto di quello di un attore o altro personaggio di un filmato.
Realizzando bufale visive del tutto realistiche.
Specie in porno-parodie.
Il fenomeno è già molto pop.
Cari Poeti siete avvisati.
Evitate di mostrarvi fisicamente in immagini web, chè a breve potreste essere immortalati in pose oscene da chi vi vuol male.
Al momento un'unica consolazione: il soft è difficile da gestire.
sabato 10 febbraio 2018
Manrico Bacigalupi
... Un tramonto d'estate, su questo nostro mare baciato dal Dio... ove il pensiero sale libero come il volo d'un gabbiano... mentre la brezza ponentina rinfresca la sera .
TRAMONTO
(Di Manrico Bacigalupi)
... Un tramonto d'estate, su questo nostro mare baciato dal Dio... ove il pensiero sale libero come il volo d'un gabbiano... mentre la brezza ponentina rinfresca la sera .
TRAMONTO
(Di Manrico Bacigalupi)
Mi affaccio sul balcone, a casa mia
quando, a ponente, il sole se ne scende.
Ammiro ogni giorno la magia
di un cielo che si infiamma, quand’è sera;
dei picchi illuminati dal bagliore
che avvolge, come un fuoco, la riviera.
Osservo quanto placida sia l’onda,
mentre su in alto sale una raggiera
che splende poi sul mare e in esso affonda !
S’acquieta la natura, torno torno.
Giunge la sera e stende la sua mano;
sussurra il mare sul morir del giorno;
si spegne quel rossore fra le calli,
scende un gabbiano dal suo girotondo,
si posa alfin, saltella …
e lentamente poi,
richiude l'ali !
…Così svanisce ancora la magia…
Domani spunterà un nuovo giorno,
(mentre un bisbiglio sale )
laggiù, dal fondo... sino a casa mia !
**************************
Commento di Epitteto:
Ormai il nosro Poeta segue poeticamente la corrente dei paesaggisti su tela di vecchia memoria.
Spazi ampi, ariosi, luminosi, tersi.
Come solo il mare aperto della nostra bella Isola d'Elba può assicurare.
Ogni giorno uno spettacolo fantastico della natura, dai mille colori cangianti e sempre nuovi.
Al quale gli occhi stupiti sembrano non assuefarsi mai.
Inappuntabile la metrica ritmica, con una sorta di refrain originale a chiusura che rende ancor più danzante il verso poetico.
Bravissimo, Epitteto.
quando, a ponente, il sole se ne scende.
Ammiro ogni giorno la magia
di un cielo che si infiamma, quand’è sera;
dei picchi illuminati dal bagliore
che avvolge, come un fuoco, la riviera.
Osservo quanto placida sia l’onda,
mentre su in alto sale una raggiera
che splende poi sul mare e in esso affonda !
S’acquieta la natura, torno torno.
Giunge la sera e stende la sua mano;
sussurra il mare sul morir del giorno;
si spegne quel rossore fra le calli,
scende un gabbiano dal suo girotondo,
si posa alfin, saltella …
e lentamente poi,
richiude l'ali !
…Così svanisce ancora la magia…
Domani spunterà un nuovo giorno,
(mentre un bisbiglio sale )
laggiù, dal fondo... sino a casa mia !
**************************
Commento di Epitteto:
Ormai il nosro Poeta segue poeticamente la corrente dei paesaggisti su tela di vecchia memoria.
Spazi ampi, ariosi, luminosi, tersi.
Come solo il mare aperto della nostra bella Isola d'Elba può assicurare.
Ogni giorno uno spettacolo fantastico della natura, dai mille colori cangianti e sempre nuovi.
Al quale gli occhi stupiti sembrano non assuefarsi mai.
Inappuntabile la metrica ritmica, con una sorta di refrain originale a chiusura che rende ancor più danzante il verso poetico.
Bravissimo, Epitteto.
Alba Spina
Spleen.
Violetto,incupisce il maroso
riflesso d'un cielo imbronciato,
che ispira letargiche scelte
La vita è sospesa silente
sull'orlo di scelte fatali :
sei torpido,lento,indeciso,
non senti che il tempo sospinge
la noia che fiacca la mente,
l'abulico tuo rimandare.
Spleen.
Violetto,incupisce il maroso
riflesso d'un cielo imbronciato,
che ispira letargiche scelte
La vita è sospesa silente
sull'orlo di scelte fatali :
sei torpido,lento,indeciso,
non senti che il tempo sospinge
la noia che fiacca la mente,
l'abulico tuo rimandare.
****************************
Commento di Epitteto:
Tentativo di rappresentare la tristezza meditativa che assale soprattutto a fine esistenza dopo magari una vita tribolata.
A riassunto del passato, del presente e quasi certamente del futuro ridottosi drasticamente.
Il tutto in modo forzato e innaturale, non certo all'altezza del malinconico decadentismo baudelairiano.
Commento di Epitteto:
Tentativo di rappresentare la tristezza meditativa che assale soprattutto a fine esistenza dopo magari una vita tribolata.
A riassunto del passato, del presente e quasi certamente del futuro ridottosi drasticamente.
Il tutto in modo forzato e innaturale, non certo all'altezza del malinconico decadentismo baudelairiano.
giovedì 8 febbraio 2018
Andrea Patrone
Oggi sono cieco ( non per caso )
Sono cieco, delle lacrime conosco il
sapore, ma non il colore e del cielo il
sereno, ma non l'arcobaleno, del suono
l'armonia, ma non la sua.....poesia.
Sono cieco, ma senza occhi vedo, vedo
la speranza messa fuori da ogni stanza,
la paura di una diversa onda, di una
strada povera d'insegne e l'ago della
bussola che non protegge, ma è la forza
della rabbia...che lascia la mia impronta
sulla sabbia.
Sono cieco, ma vedo mani aperte che
chiedono di non essere.....deserte, e
con le mani chiuse vedo, ma al destino
do più di mille scuse per coprire con
l'indifferenza il raggio luminoso della
......mia.....inutile coscienza!
Oggi sono cieco ( non per caso )
Sono cieco, delle lacrime conosco il
sapore, ma non il colore e del cielo il
sereno, ma non l'arcobaleno, del suono
l'armonia, ma non la sua.....poesia.
Sono cieco, ma senza occhi vedo, vedo
la speranza messa fuori da ogni stanza,
la paura di una diversa onda, di una
strada povera d'insegne e l'ago della
bussola che non protegge, ma è la forza
della rabbia...che lascia la mia impronta
sulla sabbia.
Sono cieco, ma vedo mani aperte che
chiedono di non essere.....deserte, e
con le mani chiuse vedo, ma al destino
do più di mille scuse per coprire con
l'indifferenza il raggio luminoso della
......mia.....inutile coscienza!
Andrea Patrone
*******************************
Commento di Epitteto:
Da tempo, invecchiati o morti i passati autori di vaglia, la canzonettistica nazionale sta conoscendo una fase discendente.
Oggi non esiste più melodica, refrain, ecc., ma solo una sequela di parole noiose che raccontano una storia.
Anche la poesia sempre più spesso si accoda all'andazzo, con una prosa che della lirica ha solo il verso più o meno lungo e l'incolonnamento verticale.
E' questo il caso.
Chiaro invece il messaggio di insofferenza dell'individuo ad una sorte cinica e bara.
Consiglierei il ritiro del testo dal circuito letterario.
*******************************
Commento di Epitteto:
Da tempo, invecchiati o morti i passati autori di vaglia, la canzonettistica nazionale sta conoscendo una fase discendente.
Oggi non esiste più melodica, refrain, ecc., ma solo una sequela di parole noiose che raccontano una storia.
Anche la poesia sempre più spesso si accoda all'andazzo, con una prosa che della lirica ha solo il verso più o meno lungo e l'incolonnamento verticale.
E' questo il caso.
Chiaro invece il messaggio di insofferenza dell'individuo ad una sorte cinica e bara.
Consiglierei il ritiro del testo dal circuito letterario.
Le quote
di Epitteto
Gli allevatori italiani secondo le direttive della Comunità europea devono rispettare le quote latte assegnate all'Italia: il sovrappiù viene sparso nei campi.
Anche nel mondo letterario, segnatamente poetico, dovrebbero fissarsi delle quote individuali: ad ogni poeta cioè sia vietato produrre più di una poesia al mese e l'eccedenza distrutta.
Perchè l'inflazione versificatoria danneggia l'intero sistema poetico, con la conseguenza che nessuno legge più nessuno e con una qualità sempre più scadente.
di Epitteto
Gli allevatori italiani secondo le direttive della Comunità europea devono rispettare le quote latte assegnate all'Italia: il sovrappiù viene sparso nei campi.
Anche nel mondo letterario, segnatamente poetico, dovrebbero fissarsi delle quote individuali: ad ogni poeta cioè sia vietato produrre più di una poesia al mese e l'eccedenza distrutta.
Perchè l'inflazione versificatoria danneggia l'intero sistema poetico, con la conseguenza che nessuno legge più nessuno e con una qualità sempre più scadente.
martedì 6 febbraio 2018
Mimma Raspanti
POESIA
Prima di te
la mia terra era al gelo
e la notte sembrava infinita,
s’inquietava, giaceva
sotto a un grande mistero che non spiega
come il vento soffiava di ferro
e ogni gemma temeva il distacco.
POESIA
Prima di te
la mia terra era al gelo
e la notte sembrava infinita,
s’inquietava, giaceva
sotto a un grande mistero che non spiega
come il vento soffiava di ferro
e ogni gemma temeva il distacco.
Qui, dove l’ora annotta la vita
e l’amara adempienza si svolge
una via non la trovo.
Nel fittizio sentiero del tempo
che nel dubbio senza sosta conduce
uno squarcio di luce il tuo canto.
La tua docile voce s’increspa
nei recessi più fondi. Quasi sogno.
Mi sorprende il sorriso
mi strapazza la gioia,
mi sbarazza la mente e ti scorgo:
prima flebile aurora, poi magico giorno.
Pare aria invaghita di marzo
smarrita o ribelle al viaggio;
dal suo limbo mi colma d’attesa
la parola: anche un verso soltanto
e rispera la vita.
M. Raspanti - Dalla raccolta "Lussureggia il silenzio"
*********************************
Commento di Epitteto:
Alquanto pesantina, non c'è che dire.
Il rischio per i non addetti ai lavori è che si getti la spugna prima di arrivare a fine lettura.
La domanda è la solita: chi ha veramente la forza di spremersi le menimgi per venir a capo di ciascun verso?
La parafrasi comunque parrebbe superflua.
Un lungo giro di parole, concetti e versi per sottolineare il momento magico dell'ispirazione.
Laddove era freddo, oscuro, disperazione la Musa sovviene a soccorso, dapprima in modo subliminale e poi in tono sempre più scorrevole e satisfattivo.
Certo, questi attimi di esaltazione sono solo per taluni beneficati dalla Natura: per la maggior parte dei viventi si tratta solo di scimmiottamenti puerili.
Tutto bene quindi, ma forse un'asciugatina non ci starebbe male.
Dopo tutto non si può essere sempre esaustivi alla virgola.
e l’amara adempienza si svolge
una via non la trovo.
Nel fittizio sentiero del tempo
che nel dubbio senza sosta conduce
uno squarcio di luce il tuo canto.
La tua docile voce s’increspa
nei recessi più fondi. Quasi sogno.
Mi sorprende il sorriso
mi strapazza la gioia,
mi sbarazza la mente e ti scorgo:
prima flebile aurora, poi magico giorno.
Pare aria invaghita di marzo
smarrita o ribelle al viaggio;
dal suo limbo mi colma d’attesa
la parola: anche un verso soltanto
e rispera la vita.
M. Raspanti - Dalla raccolta "Lussureggia il silenzio"
*********************************
Commento di Epitteto:
Alquanto pesantina, non c'è che dire.
Il rischio per i non addetti ai lavori è che si getti la spugna prima di arrivare a fine lettura.
La domanda è la solita: chi ha veramente la forza di spremersi le menimgi per venir a capo di ciascun verso?
La parafrasi comunque parrebbe superflua.
Un lungo giro di parole, concetti e versi per sottolineare il momento magico dell'ispirazione.
Laddove era freddo, oscuro, disperazione la Musa sovviene a soccorso, dapprima in modo subliminale e poi in tono sempre più scorrevole e satisfattivo.
Certo, questi attimi di esaltazione sono solo per taluni beneficati dalla Natura: per la maggior parte dei viventi si tratta solo di scimmiottamenti puerili.
Tutto bene quindi, ma forse un'asciugatina non ci starebbe male.
Dopo tutto non si può essere sempre esaustivi alla virgola.
venerdì 2 febbraio 2018
I sognatori lucidi
di Epitteto
I sogni lucidi si hanno quando il dormiente è consapevole di star sognando ed è in grado di monitorarli come il regista di un film.
In ciò utilizzando anche apposite app della tecnologia di consumo in grado di stimolare e facilitare lo stato di sogno lucido.
Sull'induzione di sogni lucidi con apparecchiature artificiali basta andare su Google digitando Dream:on, DreamZ, Lucid Dream, ecc.
Si posssono utilizzare anche tecniche fai da te:
un classico allenarsi chiedendosi più volte al giorno se si stia sognando o meno.
Fatta l'abitudine, ci si troverà a chiederselo anche in sogno, e alla risposta < sì > il sogno lucido avrà inizio.
A che pro?
Per curare fobie e problemi psicologici, stimolare la creatività, ecc.
Utilissimo, penso, ai Poeti che malgrado ogni sforzo continuano a scrivere delle schifezze...
Attenzione: i sogni lucidi non sono possibili in chi non v'è naturalmente portato...
Il fenomeno è stato studiato la prima volta nel 1913 da una psichiatra olandese.
( font: Sole 24Ore )
di Epitteto
I sogni lucidi si hanno quando il dormiente è consapevole di star sognando ed è in grado di monitorarli come il regista di un film.
In ciò utilizzando anche apposite app della tecnologia di consumo in grado di stimolare e facilitare lo stato di sogno lucido.
Sull'induzione di sogni lucidi con apparecchiature artificiali basta andare su Google digitando Dream:on, DreamZ, Lucid Dream, ecc.
Si posssono utilizzare anche tecniche fai da te:
un classico allenarsi chiedendosi più volte al giorno se si stia sognando o meno.
Fatta l'abitudine, ci si troverà a chiederselo anche in sogno, e alla risposta < sì > il sogno lucido avrà inizio.
A che pro?
Per curare fobie e problemi psicologici, stimolare la creatività, ecc.
Utilissimo, penso, ai Poeti che malgrado ogni sforzo continuano a scrivere delle schifezze...
Attenzione: i sogni lucidi non sono possibili in chi non v'è naturalmente portato...
Il fenomeno è stato studiato la prima volta nel 1913 da una psichiatra olandese.
( font: Sole 24Ore )
Iscriviti a:
Post (Atom)