14)-SERA D’ESTATE
(sonetto elisabettiano)
di Mori Giancarlo
Sera d’Estate limpida e serena,
il sole s’accomiata dal suo mare,
l’onda s’accosta lieve sulla rena
e, cotal quasi, a fremito ancillare,
la bacia e, vereconda, si ritrae.
Un respiro di vento t’accarezza
la pelle ed il pensiero si distrae
da quella incomparabile bellezza.
E’ la calda stagione dell’amore
che vivere ti fa soavemente
e, se di gioventù sei nel fulgore,
potrai goderla dilettevolmente.
Ma se l’età t’ha logorato l’ossa
non è amor che t’aspetta, ma la fossa.
*****************************
Commento di Epitteto:
Gustosa nella sua lepidezza.
Le due età dell'uomo: gioventù e vecchiaia.
E sullo sfondo l'amore sensuale con contorno della natura mezzana...
Simpatica, e non poco.
Epitteto
(sonetto elisabettiano)
di Mori Giancarlo
Sera d’Estate limpida e serena,
il sole s’accomiata dal suo mare,
l’onda s’accosta lieve sulla rena
e, cotal quasi, a fremito ancillare,
la bacia e, vereconda, si ritrae.
Un respiro di vento t’accarezza
la pelle ed il pensiero si distrae
da quella incomparabile bellezza.
E’ la calda stagione dell’amore
che vivere ti fa soavemente
e, se di gioventù sei nel fulgore,
potrai goderla dilettevolmente.
Ma se l’età t’ha logorato l’ossa
non è amor che t’aspetta, ma la fossa.
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Commento di Epitteto:
Gustosa nella sua lepidezza.
Le due età dell'uomo: gioventù e vecchiaia.
E sullo sfondo l'amore sensuale con contorno della natura mezzana...
Simpatica, e non poco.
Epitteto
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