giovedì 28 febbraio 2019


Di primo mattino
di Epitteto

1 - Il vizio letterario.
La vera bellezza ha bisogno di silenzio: una sola parola in più può distruggerla.
Così in poesia, laddove non servono camionate di parole per esprimere un concetto.
La stringatezza del dire è determinante, come il brodo ristretto in luogo di quello allungato e sciapo.
In poche parole possono albergare infinite spiegazioni, come ad esempio nella famosa equazione E=mc2 di Einstein.
Quindi, cari Poeti, siate concisi, non occorre che scriviate venti strofone tutte insieme , non riuscireste comunque a fermare sulla carta il fiume di sentimenti che vi tormenta.
Se la salute vi assiste, avrete tutto il tempo di sfogarvi un poco alla volta.
Chè altrimenti nessuno vi leggerebbe fino in fondo!


2 - La zavorra corporea.
In un Hotel dedicato di Montegrotto Terme ( PD ) si sono inventati un nuovo trattamento per eliminare le tossine del corpo ( additivi, conservanti e coloranti alimentari, anticrittogamici, antiparassitari agricoli, concimi, metalli pesanti, farmaci, cosmetici, inquinanti aerei, ecc.
Cosa non si farebbe per il dio denaro e per gli sfaccendati arricchiti...

3 - L'acqua minerale.
Durante una recente spedalizzazione sono rimasto sorpreso dall'interesse del personale medico-infermieristico per le mie deiezioni e pipì.
Tutti ad informarsi di tali funzioni corporali.
Un mattino venni duramente redarguito < perchè così poca urina oggi? >.
Stordito dalla domanda accusatoria, ebbi ad azzardare < forse perchè ho bevuto poca acqua >...
L'insoddisfazione per la risposta si dipinse sui volti della classe medica.
A riparazione, allora bevvi ogni giorno litri di acqua minerale con risultati assai apprezzati dall'apparato sanitario...

Brenno

mercoledì 27 febbraio 2019


Pensieri in pillole
di Epitteto

1 - L'urlo.
Durante una spedalizzazione, ho avuto modo di intrattenermi con una assistente volontaria, con tanto di cartellino identificativo al petto, il cui compito era di intrattenere i degenti in sofferenza.
Parlando con loro del più e del meno al fine di ridurne lo stress del ricovero.
Dopo poche battute ho realizzato che la volontaria in realtà era lei in cerca di compagnia e di interlocutori a compensazione della sua solitudine e vuoto esistenziale.
Così per i poeti, che pubblicano credendo di educare i lettori al meglio letterario.
In realtà i loro post sono altrettante grida di aiuto in soccorso alla propria disperazione per un'esistenza indecente propinata dalla sorte.


2 - Il canto gregoriano.
E' scientificamente appurata la capacità di questa antica arte del cantare nell'infondere benessere interiore.
Una specie di yoga del cervello.
Attraverso le vibrazioni gutturali del canto gregoriano, nato tra il VI° e VII° secolo con papa Gregorio I° ( da cui il nome ), senza strumenti di accompagnamento ma puramente vocale, si raggiunge una profonda serenità interiore grazie al fluire libero del respiro senza ansimi nè stress.
Provare per credere...

3 - Le sette opere di misericordia spirituale.
Il compito del critico- commentatore su queste pagine si riassume nelle seguenti tre opere di misericordia spirituale:
- Consigliare i dubbiosi.
- Insegnare agli ignoranti.
- Sopportare pazientemente le persone moleste...

Cirillone

martedì 26 febbraio 2019

Follia senza limiti
di Epitteto

Ecco una breve disamina sulle reliquie dei santi custodite a iosa nelle chiese d'ogni dove.
Nel Medioevo erano ricercate e commerciate in gran diffusione.
La lingua di S. Antonio, il sangue di San Gennaro, clavicole, femori, metatarso, rotule, ulna, capelli, unghie, denti, lacrima in fialetta, orecchie, scapole, persino il prepuzio di Gesù bambino quando circonciso ( fino a 15 ) a Santiago di Compostela, Chartres, Besançon, Metz, Hildesheim, Anversa, ecc.
Famoso il prepuzio mistico di S. Caterina da Siena, che vedeva solo lei come anello di matrimonio con Gesù, ecc.
Oggetti poi intrisi di santità: velo della Madonna, graticola di S. Lorenzo a Roma in S. Lorenzo in Lucina ( quinci rubata... ).
E poi le spine della corona in Croce, la lancia, la spugna imbevuta di aceto, schegge e pezzi della Croce, i denti di S. Apollonia ( circa tre chili e mezzo... ), ed altre amenità.
All'oggi senza contare negli ospedali moderni quanti organi e parti corporee di santi sconosciuti buttati e bruciati senza saperne il valore commerciale e religioso...
Con buona pace dei credenti zuzzerelloni!

Piripicchio

lunedì 25 febbraio 2019


Ode pindarica
SAPORE DI MARE
di Manrico Bacigalupi

Stasera, la luna risplende
radiosa !
Un nastro d’argento protende
sul mare , lucente e fatata
d'un faro, la scia.
Là, in fondo, silenti lampare
che ondeggian
festose qual lucciole in mare;
e mentre ,sul lido, la schiuma
si traccia una via,
la mente mia vaga lontano:
ricordi improvvisi…abbaglianti:
Quel viso ! La man nella mano,
e mille sospiri d’amanti !
Ma il tempo lenisce l’affanno,
( la cresta dell’onda riappare…)
Sul viso, due lacrime e sanno
di mare !
***********************
Commento di Epitteto:
Il testo parte male con un'apertura panoramica alquanto scontata.
Il mare nella sua immensità e fissità, la luna, lo scintillìo dell'onde, il faro, le lampare, la risacca, senza però l'immancabile gabbiano.
Poi la sterzata.
I due amanti mano nella mano lungo la battigia, persi in sogni e parole romantiche.
Al solito, si dirà.
Eppure la suggestione dell'incedere a due sullo sfondo di un insieme marino ci ha sempre il suo fascino.
Col lampo dell'attimo fuggente e poi l'abbandono.
Quasi un flash cinematografico a fine pellicola.
Naturalmente col contorno della lacrima a ricordo.
Beh, mica male direi: forse un pò troppo sentimentale
...
Siddharta

14)-SERA D’ESTATE
(sonetto elisabettiano)
di Mori Giancarlo

Sera d’Estate limpida e serena,
il sole s’accomiata dal suo mare,
l’onda s’accosta lieve sulla rena
e, cotal quasi, a fremito ancillare,

la bacia e, vereconda, si ritrae.
Un respiro di vento t’accarezza
la pelle ed il pensiero si distrae
da quella incomparabile bellezza.

E’ la calda stagione dell’amore
che vivere ti fa soavemente
e, se di gioventù sei nel fulgore,
potrai goderla dilettevolmente.

Ma se l’età t’ha logorato l’ossa
non è amor che t’aspetta, ma la fossa.
*****************************
Commento di Epitteto:
Gustosa nella sua lepidezza.
Le due età dell'uomo: gioventù e vecchiaia.
E sullo sfondo l'amore sensuale con contorno della natura mezzana...
Simpatica, e non poco.
Epitteto
h
SABBIA TRA LE DITA...
di Josefa Vecchio

Tra le mie mani un foglio e una matita,
affiorano momenti del passato..
cuciti tra le pieghe della vita
con seta pura e con filo spinato.
*
Ed ogni mio pensiero si fa verso,
quando nei dolci sogni di fanciulla
vedo il mio sole su nel cielo terso
attraversare i rami di betulla.
*
E la mia casa come pandispagna..
il fuoco acceso e aroma di cannella,
coi muri spessi e intorno la campagna
piena di fiori e odor di nepitella.
*
Rivedo gli occhi belli di mia madre,
limpidi, pari a un sorso d'acqua pura,
come le stelle in alto che leggiadre..
splendono intense nella notte scura.
*
Adesso solo sabbia tra le dita
dei miei cimeli ancora imprigionati,
scivolo lungo i fianchi della vita
con i ricordi mai dimenticati.

**********************************
Commento di Epitteto:
Sabbia tra le dita.
Poesia intimistica, laddove riaffiorano ricordi e rimpianti.
In un'atmosfera sospesa tra delicati fili sentimentali propri di un animo sensibile.
La casa avita immersa nel verde, impregnata di profumi e odori che solo la prima età e la giovinezza sanno cogliere appieno nella loro essenza.
Nell'abbraccio dell'amore materno, sublimato dal tempo e dallo spazio.
Manca la figura paterna, forse non presente all'epoca e cancellata senza rimorsi.
Un passato che non c'è più, ma fisso per sempre nella memoria.
I versi, mai superflui, denotano una mano delicata, sapientemente descrittiva.
Quale solo l'amore filiale sa suggerire con contenuto rammarico.
Pregnante il tutto, nello scorrere di versi articolati.
Invero bravissima.
Epitteto

Inno a l’albero
di Nazario Bruno

Albero maestoso che protendi
il tuo alto fusto, e i rami, al cielo,
o con generosi frutti pendi,
dopo aver sofferto vento e gelo;


albero divino che rinnovi
con le verdi fronde il tuo sembiante,
e che ascolti il vento, e che ritrovi,
nella stagione bella, sfavillante

nuova lucentezza di colore,
immobile nel giorno e nella sera,
tu vivi come vuole il tuo Creatore,
sereno ne l’inverno e a primavera.

Non ti lamenti del tuo stare immoto,
non cerchi altre spiagge ed altri lidi;
rifugio degli uccelli, tu, devoto,
offri riparo a tutti e gli sorridi.

Mantieni saldo il mondo, e le radici
protendi nella nuda madre Terra;
accogli il lampo e il tuono e benedici
la pioggia o il sole che i suoi dardi sferra.

Tu di vita sei emblema, e di saggezza
e conduci esistenza silenziosa;
rinasci come nasce giovinezza
e a l’ombra tua il cuore si riposa.
**************************************
Commento di Epitteto:
Sì, ben equilibrata nel suo lungo esternare.
Soprattutto sentita, quasi un canto d'ammirazione e d'amore per la natura.
In tempi in cui l'uomo distrugge clima, vegetazione, insetti, ecc. nella sua folle corsa al progresso.
Ogni anno vengono desertificate aree pari alla superficie della Svizzera.
E pensare che un tempo certe tribù indigene chiedevano scusa alle piante che intendevano abbattere.
Qui ci abbiamo un albero d'annata che silenzioso svolge il suo ruolo naturale, con frutti, rifugio ai volatili, ombra ai viventi, maestoso e solenne.
E mi sovvengo di anni fa, quando degli scriteriati ebbero ad abbattere nei pressi di casa mia un filare di annosi tigli per allargare una stradale, piante amiche che mi sorridevano fin dalla mia prima infanzia.
Sì, le piante sono esseri viventi, seppur fissati al suolo agitano notte e dì le fronde al vento, e paiono parlare al cuore.
La poesia in lettura rientra nel filone del carme arcadico, un inno alla terra madre d'ogni vivente.
Bravissimo, Epitteto

domenica 24 febbraio 2019


Il pertugio
di Epitteto

Il terminne < demi-vierge > deriva dal titolo di un romanzo di Marcel Prévost ( Les demi-vierges, 1894 ).
Per indicare la ragazza che pur avendo rapporti sessuali mantiene però integra la sua verginità anatomica per serbarla in vista del matrimonio.
Perchè la mezza vergine si dà un gran daffare con mani, bocca e l'altro pertugio, ma sta ben attenta a non farsi deflorare.
Ben sapendo la grande importanza della verginità per i maschi, considerata un bene e un sigillo di paternità esclusiva.
Poveri illusi, che non sanno come un terzo delle nascite non sono opera del marito/compagno di turno, ma di altro intruso.
Il quale ultimo opera come mediatore sociale, specie quando il lui ufficiale sia sterile e a sua insaputa.
La storia era ben nota agli antichi i quali, con i riti orgiastici ( baccanali, dionisiaci, ecc. ) aperti a tutti schiavi compresi, consentivano rapporti promiscui a beneficio della prolificazione della specie umana allora alquanto ristretta numericamente..
Nel recente passato in talune aree gografiche si provvedeva analogamente con l'impazzare del carnevale, ormai in disuso.
A conclusione, comunque, dopo un secolo dalla morte di Marcel, oggi non si trova più nemmeno una vierge, intera o demi, all'orizzonte, con buona pace per i cultori del genere.

Muzio Scevola
La Storia della domenica
di Epitteto

I leccapiedi.
Carlo V° ( 1500-1558 ), imperatore del Sacro romano impero, colui che definì il proprio regno come quello sul quale < non tramontava mai il sole >, all'età di 56 anni, stufo del suo trono pieno di grattacapi, vi rinunciò e si ritirò nel monastero di San Jerònimo di Yuste.
Un esempio mai imitato dai nostri politici incollati a vita al seggiolone del potere.
Ivi dopo non molto si dilettò ad organizzare le esequie fasulle della sua morte per spiare come si sarebbero comportati i suoi cortigiani.
Detto fatto si appostò ad un pertugio, ammirando lo spettacolo.
Non si sa cosa ne sortì, ma è certo che i cortigiani che leccano i piedi ed i glutei ai potenti si levano la maschera, per indossarne subito un'altra e cominciare una nuova recita
La storia narra poi che il grande imperatore era atterrito dai ragni e scorpioni ( aracnofobia ), era un imbelle in guerra ( cioè si cagava addosso dalla paura ) e per tutta la vita fu afflitto dalla gotta grazie alle abbondanti libagioni, cui si dedicava anche in convento malgrado una vita di preghiera e di meditazione...
Menenio

venerdì 22 febbraio 2019

Pillola del mattino
di Epitteto

Gli ipocriti.
Ieri un servizio Tv d'opinione ha trattato dell'attuale scandalo pedofilia della Chiesa cattolica.
Gli invitati nel commentare sono stati attenti a misurare le parole, senza esporsi chiaramente.
C'è stato addirittura uno che pur dichiarandosi ateo-agnostico ha precisato di essere il meno indicato a giudicare.
Hanno poi pianto per gli esborsi della Chiesa ad indenizzo dei sodomizzati, perchè prosciugavano le ricchezze dell'istituzione religiosa accumulate in duemila anni di razzia.
Nessuno ha pronunciato la parola < galera > come pena necessaria per i sodomizzatori.
Avrebbero perso una percentuale dei lettori cattolici sagrestani...

Romolo

giovedì 21 febbraio 2019


Di tutto un pò
di Epitteto

1 - Peer-to-peer.
Via libera ai fast food prodotti in case private.
Questo per il momento solo in California.
Ma il peer-to-peer non si ferma qui.
Chi ha solo un piccolo angolo cottura in casa, può affittare a ore cucine superattrezzate dai fortunati possessori per preparare pranzi e rinfreschi in proprio.


2 - Lo yoga dell'Occidente.
Anche in Italia si sta diffondendo la pratica del lavoro a maglia o all'uncinetto , aperto a uomini e donne esperti o principianti.
Con apposite gare indette in varie città di bravura, velocità, creatività.
Il lavoro a maglia è stato definito lo yoga dell'Occidente, ed è rimedio valido allo stress giornaliero.
In alcuni Paesi viene usato per rilassarsi persino da chirurghi in attesa di operare o da atleti in ritiro sportivo.

3 - Shopping.
Prende sempre più piede lo shopping on line con consegne a domicilio.
Una vera comodità che evita trasferte nei supermercati, uso degli automezzi, dribbling dei vari questuanti neri avanti i negozi, pesi da trasportare, ecc.
L'altro giorno, ammmirato dalla previdenza commerciale di un mio vicino, ho chiesto all'uomo di colore addetto alle consegne il numero di telefono della ditta specializzata nelle vendite domiciliari, per adeguarmi al servizio.
L'incaricato mi ha squadrato velocemente e mi ha chiesto se avevo un figlio.
Al mio assentire, mi ha consigliato di avvalermi della sua capacità informatica nel cercare al computer le coordinate necessarie.
Evidente il suo pessimismo sulle mie capacità di novantenne ad avvalermi della rete...

Servio Tullio

martedì 19 febbraio 2019

Tattoo
di Epitteto

Anticamente il tatuaggio consisteva nel marchio a fuoco indicante la proprietà del < bene > uomo, al pari del bestiame.
In seguito anche marchio d'infamia ( prostitute, ecc. ).
Il tattoo ebbe origini polinesiane: sbarcati a Tahiti nel 1769 James Cook e il suo equipaggio restarono fulminati dai tatuaggi su tutto il corpo degli indigeni.
Importata in Europ, l'arte < pittorica > prese subito piede, in barba all'anatema di papa Adriano 1° che nell'VIII° secolo riteneva sacrilego sfregiare il corpo perchè tempio di dio.
Col passare dei secoli il tatuaggio ebbe anche a significare i taluni momenti importanti per il portatore: località lontane, mari navigati, ecc.
V'erano poi anche i marinai furbetti: si facevano tatuare sulla schiena il crocefisso: per evitare le scudisciate di insubordinazione : non potendosi colpire l'immagine del figlio di dio...
Estimatori anche fra i nobili del tempo, che però non potevano vantarsene pubblicamente per motivi di noblesse oblige sociale o di corte.
E oggi? Sono cambiati i tempi, ma l'arte dell'inchiostrarsi resiste più che mai.


Tarquinio Prisco
La fenice
di Enza Picone

Aneliti e desii,
amplieranno
le flebili fiamme
che covano latenti...
Del lor fulgor
bruciarono le carni.
Ancor dolenti
anelano riposo.
E. P.

************************
Commento di Epitteto:
Aprire con < aneliti > e chiudere con < anelano > non è proprio il massimo.
Su, un altro verbo affine...
La fenice, uccello di fuoco come la nostra poetessa, che rinasce di tanto in tanto dalle sue ceneri.
Versi dolorosi che riflettono lo stato d'animo di chi versa in continue tribolazioni, e stanco < anela > ad un poco di riposo.
Vedrà mai la Nostra un orizzonte di speranza?
Mah. intanto anche questa poesia rientra nel filone della letteratura lamentativa, di cui in molti si compiacciono.
Breve e diretta, con quel tanto di passatismo che non guasta.
Epitteto

Di primo mattino
di Epitteto

1 - No, non esiste.
Dio non esiste perchè nei millenni nessuno l'ha mai visto, nemmeno uno che diceva di essere suo figlio.
Tralasciando per pietà certi mistici, santi e affini abituati nel loro cervello nevrotico a dialogare col metafisico, se però dio non esiste materialmente, esiste invece l'idea di dio, e questo ha fatto la storia.
Naturalmente i furbastri dell'immateriale ci hanno ricamato sopra, e quel dio da piccolino che era è diventato un mostro trinariciuto.
Capace di atterrire gli ingenui innocenti, facendo accumulare ricchezze enormi ai falsi profeti della fede.


2 - La classe agiata.
I film colossal americani sulle vicende dell'antichità classica ci hanno sempre descritto la civiltà egizia come una subcultura violenta.
Schiere di schiavi fustigati a sollevare enormi pietre squadrate per costruire piramidi ed altro.
Macchè, studiosi del lavoro hanno evidenziato che la classe operaia del tempo era ben organizzata, operativa e rispettata nei diritti.
Tanto che quella egiziana è stata di riferimento a tante altre civiltà del tempo.

3 - Il digitale.
Dove c'è digitale c'è meno corruzione, secondo gli esperti del ramo.
Donde anche in Italia l'impegno ad informatizzare per esteso la Pubblica Amministrazione.
Parola dell'ingegnere elettronico Luca Attias chiamato alla bisogna una volta tanto non dai soliti politicanti pasticcioni.

Anco Marzio

lunedì 18 febbraio 2019


Qua e là
di Epitteto

1 - Il film.
Poco tempo addietro la RAI ci ha propinato il famoso film-scandalo < Ultimo tango a Parigi >.
Con l'avvertimento pomposo: < in originale, senza tagli >!
Preceduto da una lunga paludata recensione del solito solone di turno.
Una miseria cinematografica al confronto dell'esplicita pornografia dilagante in internet, alla portato di tutti.
E non ditemi che non ci avete mai dato una sbirciatina...


2 - I pecoroni.
La gente ama sentirsi dire solo quello che le piace.
E' cioè prigioniera dei suoi pregiudizi.
Appena sventoli una parvenza di verità, subito ti abbandona per seguire i cialtroni della parola.
L platea dei miei amici di Fb pare un porto di mare.
Prima mi assediano con richieste sodali, poi se ne fuggono inorriditi.
I peggiori sono quelli che poi non ti leggono nemmeno, lasciandoti in silenzio.
Non hanno nemmeno il coraggio di cancellarsi dall'elenco degli amici.
Ma forse il maggior responsabile del misfatto potrebb'essere proprio il nostro social.
Che ci propone una marea di amici inutili con l'obiettivo di aumentare smisuratamente la propria platea per fini commerciali e non anche di miglioramento etico-sociale del pubblico.
Perseguendo l'appiattimento mentale delle masse e conseguente consenso da pecoroni incapaci di possibili pericolosi giudizi autonomi.

3 - Il critico.
La capacità di autocritica è un esercizio benefico per chi vuol fare il critico altrui.
A tal fine mi alleno con puntiglio, ma per lo più prevale la spocchia della superbia.

Numa Pompilio

domenica 17 febbraio 2019

Spigolando
di Epitteto

1 - Sessualità clericale.
Nell'uomo gli istinti naturali se non scaricati all'esterno, esplodono all'interno ( c.d. interiorizzazione delle pulsioni ).
E' chiaro quindi il perchè delle tante devianze sessuali dei sacerdoti cattolici, oggi denunciate pubblicamente.
Le pulsioni ormonali cacciate dalla porta rientrano dalla finestra.
Naturam expellas furca, sed ipsa tamen usque recurret ( Orazio ): potrai scacciare la natura col forcone, ma sempre essa ritornerà di soppiatto.
Aprire il clero al matrimonio è ormai un'esigenza improrogabile.


2 - Gli indiani d'America.
Il calendario dei nativi americani era lunare e non solare, anche se con differenze sostanziali l'un con l'altro.
L'anno era diviso in 13 lune, ciascuna lunga 28 giorni.
L'anno nuovo cominciava in primavera.
Ogni tre anni una luna veniva aggiunta per far coincidere il calendario con quello degli < stranieri >.

3 - Ai tempi della conquista del West selvaggio in U.S.A.( XIX° sec. ), i colonizzatori solevano la sera volgere le stanghe dei carri verso il tramonto del sole.
Per poi riprendere il cammino il giorno dopo senza sbagliare direzione nelle immense praterie anche col cattivo tempo.

4 - Incertezza.
< Mater semper certa, pater numquam >: la madre è sempre certa, il padre giammai.
Tanto che ancor oggi è ebreo chi nasce da madre ebrea...
Quindi non vantatevi tanto, voi che esibite una genealogia impeccabile!
Un terzo dei nati nel mondo non rispondono alle risultanze anagrafiche...

Tarquinio il Superbo

sabato 16 febbraio 2019

Briciole
di Epitteto

1 - Ci sono poeti che non camminano: strisciano.
Io stesso ho imparato a ribellarmi strisciando...

2 - Quando ho cercato di scrivere, l'ho fatto parlando il più possibile male di me stesso.

3 - Non scrivo quello che so, ma so solo quello che scrivo.

4 - Nella guerra in corso tra uomo e donna mi sembra assurdo indicare soluzioni: lascio semplicemente che si scannino tra di loro.

5 - La poesia dell'oggi contiene aspetti lirici accesi e visionari, i versi hanno cadenze prosastiche e irregolari diretti a distruggere più che a costruire.
Con un fastidioso continuo ronzio di fondo....

Tarquinio

venerdì 15 febbraio 2019

Carmine Barretta

E cchest’è!

FACCIO ‘O PUETA…(dìceno)

Faccio ‘o pueta, nun ttengo niente ‘a fà!
Nun canosco arte, manco ‘nu mestiere.
Nun so’ stato maje capace ‘e me ‘mparà…
Che ssaccio…’o chianchiere o salumiere.
Accussì me so’ mmiso a ffà ‘o pueta:
me vulesse fa’ perdunà tutt’’e peccate.
Me piglio ‘na penna e ccujeto cujeto…
Cinche minute e ggià me so’ stancato!
Me nne so’ accorto ca ne simmo tante…
‘Stu mestiere nun ccanosce inflazziona.
Quanti Neruda, Carducci e Sommi Dante…
Scriveno puisìe, rumanze, o ‘na canzona!
Ma a ffà ‘o pueta nun ss’abbusca niente:
pierde ‘o tiempo, ‘o suonno i ‘a serenata.
I’ aggio penzato, propio ultimamente…
‘E m’arapì ‘nu puosto ‘ncopp’â ‘Nfrascata!
Carmine Barretta
***************************
Commento di Epitteto:
La questione è vecchia come il mondo.
Già nel Satyricon di Petrono Arbitro troviamo il vecchio libidinoso Eumolpo, poeta squattrinato.
Alessandro Quasimodo all'oggi s'è dovuto rivendere persino la medaglia Nobèl del padre Salvatore per sopravvivere!
Il poeta per natura è un pezzente votato alla povertà.
Restano così scribacchini per passione.
Si scrive per sentirsi vivi, non perchè si possa vivere di poesia.
Fiumi di parole sono stati versati al riguardo.
Il Poeta è uno schizofrenico di natura, altrimenti si dedicherebbe ad altro.
Buon per lui che non se ne rende conto...
Però però, diciamocelo sottovoce: grazie alla beata pensione riusciamo a dedicarci al nostro hobby.
Coi morsi della fame, faremmo ben altro...
Carmine, il nostro poeta, con questo post ha risposto a molte domande sospese.
Vabbè, allora teniamocelo caro, visto che siamo tutti nella stessa barca!
Come al solito bravo, non c'è che dire.
Epitteto .
Informadulti
di Epitteto

1 - La verità.
Non è l'uomo a trovare la verità, ma la verità a trovare l'uomo ( S. Ambrogio ).
Invero la verità non ha mai trovato nessuno.
Ma poi chi se ne frega della Verità una volta morto: prafrasando Epicuro, quando c'è lei, non ci sono io e quando ci sono io non c'è lei...


2 - Un pò di numeri.
In Italia il 50% del pescato è fatto di rifiuti e l'85% dei rifiuti dei nostri mari sono materie plastiche delle città.
Nel mondo si sono prodotti 400 milioni di tonnellate di plastica a tutto il 2015.
" Responsabile " del disastro è stato lo scienziato italiano Giulio Natta che nel 1963 s'ebbe il Nobél per la chimica con la scoperta dei polimeri isotattici, che lo fecero passare alla storia come < l'inventore della plastica >.

3 - Vigilanza.
< Vigilerò sulla mia condotta, metterò un morso alla mia bocca > ( Salmo 39,2 ).
Parole al vento: i poetastri non se ne danno per inteso, continuando a pubblicare schifezze su schifezze...
Cirillo

giovedì 14 febbraio 2019

Sonno
di Serenella Tozzi

La verità nel buio della notte
quando gli occhi dormono
e la mente veglia
e il mondo appare trasformato
e il tempo non ha tempo
e tra futuro e passato
il presente è assente.
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Epitteto:
Serenella poeticamente ha fatto un'incursione importante nell'ambito della filosofia speculativa.
Uno degli aspetti più indagati è appunto lo stato di sonno, dove i sogni prendono il sopravvento e la fanno da padroni.
Già Freud ci aveva svolto su un'ampia e innovativa indagine psicoanalitica, rivelatasi poi contradditoria ed illusoria.
Perchè allo stato attuale il transfert delle cariche emotive appare più complesso, neppure superato dalla regressione ipnotica.
Però sotto l'aspetto della semiologia linguistica le cose appaiono appurate.
Il sogno è il mondo dell'irrituale, dove spazio e tempo non hanno più ragion d'essere, dove gli effetti precedono le cause, gli eventi restano sospesi e insoluti, i fatti si susseguono alla rinfusa senza logica apparente.
In altre parole l'onirico come indicibile, fuori delle regole della ragione.
La breve lirica in lettura coglie le frontiere anzidette, con pochi chiari versi calibrati.
L'atmosfera rarefatta e di mistero è ben resa, lasciando spazio al giudizio confermativo delle esperienze individuali.
Bravissima, Epitteto.
Di tutto un pò
di Epitteto

1 - Il demonio.
Negli anni '70 del secolo scorso, il rock era stato bollato come musica diabolica, portatrice di messaggi satanici subliminali.
Poi sdoganato dalla chiesa cattolica e suoi fanatici...

2 - Le tre invocazioni.
Tre volte Gesù invocò il Padreterno dalla croce:
< Padre perdona loro... >, < Dio mio Dio mio... > e < Padre nelle tue mani... >.
Roba da intenerire una pietra, ma come noto senza costrutto!
In casa i primi cristiani velavano con un drappo l'immagine della crocifissione, perchè supplizio ritenuto indecoroso nel mondo romano del tempo.
3 - L'ultima tratta.
Nel 1860 si ebbe l'ultima nave negriera che dal Benin, dopo 45 giorni di navigazione, attraccò in Alabama.
Con un carico di 110 tra donne ed uomini.
Tre anni dopo si ebbe definitivamente la cessazione della schiavitù.
Invece oggi i colored vengono volontariamente nella nostra Europa, attratti dal benessere sociale: basta indovinare una semplice domandina in Tv e una valanga di euro tintinnanti cascano nelle tasche di un pirla qualsiasi.

Smargiassone

lunedì 11 febbraio 2019

Così disse Epitteto:

1 - Due volte.
Si nasce due volte.
La prima dal grembo materno, la seconda con le parole e l'agire.
Parole ed azione inseriscono l'uomo nel mondo, modificando l'intorno.
I poeti per antonomasia dovrebbero rientrare nella seconda categoria, ma all'oggi purtroppo ne vantano il nome ma non la sostanza.
Una massa di scribacchini vocianti senz'arte nè parte che avvilisce la nobile arte letteraria.


2 - Leopardi.
Si rinnova di sentiero in sentiero il cammin giornaliero.

3 - Liquame.
Viviamo nella c.d. società liquida, in continua trasformazione.
Stiamo attenti a non affogare nel liquame.
Don Chisciotte