mercoledì 26 luglio 2017


LA GENERAZIONE TVB.

La questione è vecchia quanto il mondo.
Già nell'antichità per ragioni di spazio, tempo ed economia s'usavano forme abbreviate scritte per esprimere un concetto.
L'antico romano ricorreva al S.P.Q.R., nelle missive agli amici conchiudeva con S.V.B.E.E.V. = si vales bene est ego valeo=se stai bene è bene, io sto bene ), ecc.
E così via anche nella letteratura classica, storica e non.
Ai miei tempi, quando la posta di Stato era indispensabile veicolo epistolare, sulla busta si premetteva al destinatario la sigla Egr. Sig., Ill.mo, N.H.= Nobil homo, ecc.
Oggi la rete degli adolescenti digitali, malgrado il suo spazio enorme, ha sostituito tutto questo con la generazione TVB, delle faccine, dei mi piace, xchè, e tanto altro.
Per ragioni di fretta, per trarsi d'impaccio, per analfabetismo di ritorno, per riconoscimento giovanile, scimmiottamento e così via.
A me, fuori del tempo, piace ancora l'esprimersi compiutamente, in punta di logica e di comprensione.
Pensando che faccia ancora piacere a lettori e destinatari sapere che non hanno speso inutilmente il loro tempo a postare qualcosa in web...
Hal di Epitteto

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